Fratelli d’Italia e la proposta di multare i forestierismi

Spazio di discussione su questioni che non rientrano nelle altre categorie, o che ne coinvolgono piú d’una

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Lorenzo Federici
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Fratelli d’Italia e la proposta di multare i forestierismi

Intervento di Lorenzo Federici »

Mi limito ad aprire il filone. Mi riferisco a questa notizia. Si commenta da sola… e anche oggi se ne parla domani… :roll:
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G. M.
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Re: Fratelli d’Italia e la proposta di multare i forestierismi

Intervento di G. M. »

Ci siamo così abituati a parlare con desiderio d'una politica linguistica, e a considerarla allo stesso tempo qualcosa di remoto, sempre oltre l'orizzonte, che adesso che, dopo decenni d'attesa, potrebbe arrivare davvero, e praticamente all'improvviso, almeno per quanto mi riguarda mi sento spiazzato, non pronto, a dover passare dalla discussione astratta a cose pratiche come leggi da discutere in parlamento, norme precise e multe. È come se di colpo mi avessero "soffiato" un argomento che conosc[ev]o bene, per spostarlo in un altro campo che conosco poco, in cui non ho [più] gli strumenti per giudicare adeguatamente.

Qui c'è il testo della proposta di legge.

Naturalmente le reti sociali si sono scatenate. Mi chiedo, davvero, in quali altri paesi l'avversione per la propria lingua riscuota un successo tanto grande e chiassoso presso tanta parte della popolazione.
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Carnby
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Re: Fratelli d’Italia e la proposta di multare i forestierismi

Intervento di Carnby »

Se non avesse messo quel tetto di multa a 100.000 euro, davvero spropositato, sarebbe una legge equa e le polemiche tutte pretestuose. Ma dovrebbe essere limitata agli enti statali, secondo me. E con un maggior coinvolgimento della Crusca.
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G.B.
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Re: Fratelli d’Italia e la proposta di multare i forestierismi

Intervento di G.B. »

A me sembra la legge che molti frequentatori di questo forum si aspettano da vent'anni, soprattutto nei toni: «degrado», «inquinamento», «stato di salute», «in Francia e in Spagna», «penalizzare l'accessibilità alla democrazia partecipata» ecc. ecc.
Stupisce la freddezza con la quale si accoglie.

La legge lamenta a piú riprese un uso «sempre piú frequente» di termini stranieri, una certa «anglomania», «tanto da aver portato
alla creazione del termine itanglese» e propone l'istituzione di un «Comitato per la tutela, la promozione e la valorizzazione della lingua italiana», presieduto «da un rappresentante dell’Accademia della Crusca, da un rappresentante della società Dante Alighieri, da un rappresentante dell’istituto Treccani» ecc. ecc.

Ma che cos'è un «termine straniero»? Un calco, per esempio, è un termine straniero? Non è detto.
G.B.
brg
Interventi: 494
Iscritto in data: mer, 12 gen 2022 20:53

Re: Fratelli d’Italia e la proposta di multare i forestierismi

Intervento di brg »

Sinceramente mi pare giusto una boutade per marcare il territorio e niente di più. Le leggi e le normative che prevedono la tutela e la promozione della lingua italiana già esistono, ma rimangono inapplicate. Non vedo come una nuova legge possa cambiare qualcosa nei fatti.

Considerato che il percorso legislativo parlamentare è notoriamente impervio in Italia, nel senso che il parlamento, per ragioni che non merita discutere su queste pagine, non è più in grado di legiferare autonomamente, la possibilità che una legge del genere, con tutte le sue implicazioni e conseguenze previste, prevedibili ed imprevedibili, sia proprio l'eccezione che giunge a conclusione dell'iter mi pare esigua. Molto più facile a parer mio sarebbe un percorso di legislazione secondaria, cioè tramite regolamenti. Ma l'efficacia non è l'obiettivo di questa azione.

Inoltre rimane il nodo di che cosa si intenda per lingua italiana, perché non vorrei mai essere multato per aver detto o scritto "trance" o "bar" o "(omni)bus", mentre c'è gente che parla di "evidenze scientifiche", che è "confidente" nell'azione di governo e che rifinanzia i piani per la sicurezza "cibernetica" del paese.
Utente cancellato 676

Re: Fratelli d’Italia e la proposta di multare i forestierismi

Intervento di Utente cancellato 676 »

Noto delle incoerenze evidenti tra testo e scopo della legge:
  • «Le sigle e le denominazioni delle funzioni ricoperte nelle aziende che operano nel territorio nazionale devono essere in lingua italiana. È ammesso l’uso di sigle e di denominazioni in lingua straniera in assenza di un corrispettivo in lingua italiana».
    Se lo scopo della legge è la valorizzazione della lingua italiana, perché non proporre corrispettivi in lingua italiana per sigle al momento esistenti solo in lingua straniera?
  • «Il Comitato [...] è composto dal Ministro della cultura, o da un suo delegato, che lo presiede, da un rappresentante dell’Accademia della Crusca, da un rappresentante della società Dante Alighieri, da un rappresentante dell’istituto Treccani, da un rappresentante del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, da un rappresentante del Ministero dell’istruzione e del merito, da un rappresentante del Ministero dell’università e della ricerca, da un rappresentante del Dipartimento per l’editoria e l’informazione della Presidenza del Consiglio dei ministri, da un rappresentante della RAI – Radiotelevisione italiana Spa e da tre membri del Parlamento, indicati d’intesa dai Presidenti delle due Camere».
    Passi quanto fatto di discutibile dalla Crusca negli ultimi anni, ma inserire in un simile Comitato un rappresentante della Rai ha del diabolico.
    Giusto per ricordare una delle ultime brillanti idee Rai: https://www.ansa.it/sito/notizie/cultur ... ff113.html
  • «La violazione degli obblighi di cui alla presente legge comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa consistente nel pagamento di una somma da 5.000 euro a 100.000 euro».
    Una forbice così ampia e sproporzionata nel massimale non fa che confermare che lo scopo non è affatto «punire» i trasgressori, ma non veder mai applicata la norma, se non in occasioni di facciata.
Quanto al falso problema di definire cosa sia italiano e cosa no (su cui non può esserci convergenza assoluta di opinioni neppure tra linguisti): l’importante è che vi sia una definizione chiara da parte del Comitato e che chiunque vi si adegui, volente o nolente. Le scelte della Académie française e della Real Academia Española sono sempre accolte con entusiasmo e condivisione dai linguisti francesi e spagnoli che non ne fanno parte 🙄?
Art. 1. (Princìpi generali)
1. La lingua italiana è la lingua ufficiale della Repubblica, che ne promuove l’apprendimento, la diffusione e la valorizzazione, nel rispetto della tutela delle minoranze linguistiche ai sensi dell’articolo 6 della Costituzione e della legge 15 dicembre 1999, n. 482.
2. La Repubblica garantisce l’uso della lingua italiana in tutti i rapporti tra la pubblica amministrazione e il cittadino nonché in ogni sede giurisdizionale, fatto salvo quanto previsto dall’articolo 111, terzo comma, della Costituzione.

Art. 2. (Utilizzo della lingua italiana nella fruizione di beni e di servizi)
1. La lingua italiana è obbligatoria per la promozione e la fruizione di beni e di servizi pubblici nel territorio nazionale.
2. Gli enti pubblici e privati sono tenuti a presentare in lingua italiana qualsiasi descrizione, informazione, avvertenza e documentazione relativa ai beni materiali e immateriali prodotti e distribuiti sul territorio nazionale.
3. L’indicazione delle attività commerciali, dei prodotti tipici, delle specialità e delle aree geografiche di denominazione italiana, riportata in lingua straniera su merci destinate al mercato internazionale, deve essere accompagnata dalla corrispondente denominazione italiana. La Repubblica promuove con ogni mezzo la tutela delle denominazioni italiane negli Stati esteri.

Art. 3. (Utilizzo della lingua italiana nell’informazione e nella comunicazione)
1. Ogni tipo e forma di comunicazione o di informazione presente in un luogo pubblico o in un luogo aperto al pubblico ovvero derivante da fondi pubblici e destinata alla pubblica utilità è trasmessa in lingua italiana.
2. Per ogni manifestazione, conferenza o riunione pubblica organizzata nel territorio italiano è obbligatorio l’utilizzo di strumenti di traduzione e di interpretariato, anche in forma scritta, che garantiscano la perfetta comprensione in lingua italiana dei contenuti dell’evento.

Art. 4. (Utilizzo della lingua italiana negli enti pubblici e privati)
1. Chiunque ricopre cariche all’interno delle istituzioni italiane, della pubblica amministrazione, di società a maggioranza pubblica e di fondazioni il cui patrimonio è costituito da pubbliche donazioni è tenuto, ferme restando le norme sulla parificazione delle lingue adottate dagli statuti speciali delle regioni autonome e delle province autonome di Trento e di Bolzano, alla conoscenza e alla padronanza scritta e orale della lingua italiana.
2. Le sigle e le denominazioni delle funzioni ricoperte nelle aziende che operano nel territorio nazionale devono essere in lingua italiana. È ammesso l’uso di sigle e di denominazioni in lingua straniera in assenza di un corrispettivo in lingua italiana.
3. I regolamenti interni delle imprese che operano nel territorio nazionale devono essere redatti in lingua italiana. Ogni documento comportante obblighi per il dipendente o disposizioni la cui conoscenza è necessaria al dipendente per l’esecuzione del proprio lavoro deve essere redatto in
lingua italiana. I citati documenti possono essere accompagnati dalla traduzione in una o più lingue straniere.

Art. 5. (Utilizzo della lingua italiana nei contratti di lavoro)
1. All’articolo 1346 del codice civile è aggiunto, infine, il seguente comma: « Il contratto deve essere stipulato nella lingua italiana. Il contratto è tradotto in lingua straniera qualora una delle parti contraenti sia residente o cittadino in un Paese diverso da quello italiano ».
2. Le disposizioni di cui al comma 1 non si applicano ai documenti ricevuti dall’estero o destinati all’estero.

Art. 6. (Utilizzo della lingua italiana nelle scuole e nelle università)
1. Negli istituti scolastici di ogni ordine e grado nonché nelle università pubbliche italiane le offerte formative non specificamente rivolte all’apprendimento delle lingue straniere devono essere in lingua italiana. Eventuali corsi in lingua straniera sono ammessi solo se già previsti in lingua
italiana, fatte salve eccezioni giustificate dalla presenza di studenti stranieri, nell’ambito di progetti formativi specifici, di insegnanti o di ospiti stranieri.
2. Le scuole straniere o specificamente destinate ad accogliere alunni di nazionalità straniera nonché gli istituti che dispensano un insegnamento a carattere internazionale non sono sottoposti agli obblighi di cui al comma 1.

Art. 7. (Comitato per la tutela, la promozione e la valorizzazione della lingua italiana)
1. Presso il Ministero della cultura è istituito il Comitato per la tutela, la promozione e la valorizzazione della lingua italiana nel territorio nazionale e all’estero.
2. Il Comitato di cui al comma 1 è composto dal Ministro della cultura, o da un suo delegato, che lo presiede, da un rappresentante dell’Accademia della Crusca, da un rappresentante della società Dante Alighieri, da un rappresentante dell’istituto Treccani, da un rappresentante del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, da un rappresentante del Ministero dell’istruzione e del merito, da un rappresentante del Ministero dell’università e della ricerca, da un rappresentante del Dipartimento per l’editoria e l’informazione della Presidenza del Consiglio dei ministri, da un rappresentante della RAI – Radiotelevisione italiana Spa e da tre membri del Parlamento, indicati d’intesa dai Presidenti delle due Camere. Ai componenti del Comitato non spettano gettoni di presenza, rimborsi di spese o altri emolumenti comunque denominati.
3. I componenti del Comitato sono nominati con decreto del Ministro della cultura.
4. Il Presidente convoca la prima riunione del Comitato entro dieci giorni dalla nomina dei suoi componenti.
5. Il Comitato di cui al comma 1 promuove:
a) la conoscenza delle strutture grammaticali e lessicali della lingua italiana;
b) l’uso corretto della lingua italiana e della sua pronunzia nelle scuole, nei mezzi di comunicazione, nel commercio e nella pubblicità;
c) l’insegnamento della lingua italiana nelle scuole di ogni ordine e grado e nelle università;
d) l’arricchimento della lingua italiana allo scopo primario di mettere a disposizione dei cittadini termini idonei a esprimere tutte le nozioni del mondo contemporaneo, favorendo la presenza della lingua italiana nelle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione;
e) nell’ambito delle amministrazioni pubbliche, forme di espressione linguistica semplici, efficaci e immediatamente comprensibili, al fine di agevolare e di rendere chiara la comunicazione con i cittadini anche attraverso strumenti informatici;
f) l’insegnamento della lingua italiana all’estero, d’intesa con la Commissione nazionale per la promozione della cultura italiana all’estero, di cui all’articolo 4 della legge 22 dicembre 1990, n. 401.

Art. 8. (Sanzioni)
1. La violazione degli obblighi di cui alla presente legge comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa consistente nel pagamento di una somma da 5.000 euro a 100.000 euro.
domna charola
Interventi: 1633
Iscritto in data: ven, 13 apr 2012 9:09

Re: Fratelli d’Italia e la proposta di multare i forestierismi

Intervento di domna charola »

Letto al volo, mi riservo di meditarci con calma. Condivido l'impressione che, dati i tempi geologici che seguono le leggi in Italia, se ne farà poco.
Sicuramente, un'imposizione così (mi veniva diktat.... :roll: ) non aiuterà a sviluppare negli italiani l'amore per la propria lingua, ma favorirà il sorgere di più o meno pittoreschi movimenti e azioni individuali di dissenso e opposizione.
Per inciso, nelle Università a carattere scientifico, già negli anni '80 se si invitavano grandi nomi della ricerca stranieri a tenere lezioni specifiche agli studenti sulle loro ricerche, queste si tenevano nella loro lingua... mettere oggi il traduttore simultaneo in italiano non migliora certo la nostra immagine all'estero...
Avatara utente
G.B.
Interventi: 875
Iscritto in data: gio, 15 ago 2019 11:13

Re: Fratelli d’Italia e la proposta di multare i forestierismi

Intervento di G.B. »

brg ha scritto: sab, 01 apr 2023 13:46 Inoltre rimane il nodo di che cosa si intenda per lingua italiana, perché non vorrei mai essere multato per aver detto o scritto "trance" o "bar" o "(omni)bus", mentre c'è gente che parla di "evidenze scientifiche", che è "confidente" nell'azione di governo e che rifinanzia i piani per la sicurezza "cibernetica" del paese.
Ecco, appunto.
G.B.
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Lorenzo Federici
Interventi: 820
Iscritto in data: sab, 27 ago 2022 16:50
Località: Frosinone

Re: Fratelli d’Italia e la proposta di multare i forestierismi

Intervento di Lorenzo Federici »

G.B. ha scritto: sab, 01 apr 2023 13:05 A me sembra la legge che molti frequentatori di questo forum si aspettano da vent'anni, soprattutto nei toni: «degrado», «inquinamento», «stato di salute», «in Francia e in Spagna», «penalizzare l'accessibilità alla democrazia partecipata» ecc. ecc.
Stupisce la freddezza con la quale si accoglie.
Riporto la proposta di Carnby.
Carnby ha scritto: sab, 01 apr 2023 12:06 Se non avesse messo quel tetto di multa a 100.000 euro, davvero spropositato, sarebbe una legge equa e le polemiche tutte pretestuose. Ma dovrebbe essere limitata agli enti statali, secondo me. E con un maggior coinvolgimento della Crusca.
Questo è il punto principale, però. Gli italiani sono abituati ad associare il concetto di «politica linguistica» al fascismo. Le altre proposte sono tutte, a mio avviso, valide proposte. Bisognerebbe che si creasse un dibattito almeno tra i piani alti per capire bene il da farsi, però come proposte sono comprensibili. Quella che non è comprensibile, se lo scopo della legge è creare una politica linguistica sana e a favore dell'italiano, è la multa.
Utente cancellato 676

Re: Fratelli d’Italia e la proposta di multare i forestierismi

Intervento di Utente cancellato 676 »

Lorenzo Federici ha scritto: sab, 01 apr 2023 21:36Quella che non è comprensibile, se lo scopo della legge è creare una politica linguistica sana e a favore dell'italiano, è la multa.
Una sua ratio invece la ha, se si pensa che le aziende sono convinte (purtroppo a ragione) che porti cassa questo abuso di anglismi.
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Carnby
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Re: Fratelli d’Italia e la proposta di multare i forestierismi

Intervento di Carnby »

La proposta di legge è una scopiazzatura della famosa legge Toubon, migliorativa sotto certi aspetti (non prevede sanzioni per l’uso di lingue straniere nell’ambito lavorativo e, mi pare, anche sulle pubblicità) e peggiorativa in altre (le pene pecuniarie previste dalla legge francese arrivavano a un massimo di 762 euro, cioè 5.000 franchi francesi al momento in cui fu promulgata la legge). Detto questo, mi pare che in tutto questo la Crusca sia relegata a un ruolo di second’ordine, quando invece a mio avviso è proprio alla Crusca che va riconosciuto un ruolo preminente, anche legislativo, e poi c’è il problema delle minoranze linguistiche (in particolare nelle regioni a statuto speciale, quindi francese, tedesco e sloveno).
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G. M.
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Re: Fratelli d’Italia e la proposta di multare i forestierismi

Intervento di G. M. »

Canape lasco ctonio ha scritto: dom, 02 apr 2023 12:59
Lorenzo Federici ha scritto: sab, 01 apr 2023 21:36Quella che non è comprensibile, se lo scopo della legge è creare una politica linguistica sana e a favore dell'italiano, è la multa.
Una sua ratio invece la ha, se si pensa che le aziende sono convinte (purtroppo a ragione) che porti cassa questo abuso di anglismi.
Ogni legge inevitabilmente deve avere conseguenze diverse per chi rispetta o trasgredisce, altrimenti semplicemente non ha motivo di esistere. Tuttavia, si può lavorare sulla forma per trasmettere un'impressione diversa. Per esempio, anziché parlare di multe per le aziende che usano i forestierismi, si potrebbero prevedere sgravi fiscali per quelle che non li usano. All'atto pratico e numerico degli scambi di denaro, fra le due cose non cambia niente; ma l'impressione emotiva è ben diversa: da un lato punire i trasgressori (= repressione, censura), dall'altra premiare i virtuosi (= investimento, valorizzazione).
Utente cancellato 676

Re: Fratelli d’Italia e la proposta di multare i forestierismi

Intervento di Utente cancellato 676 »

Perché guadagnare meno (sgravi fiscali) con chi semplicemente fa qualcosa di buonsenso per la sua comunità di appartenenza? Allora semmai tasse aggiuntive per chi non si adegua.
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G. M.
Interventi: 2328
Iscritto in data: mar, 22 nov 2016 15:54

Re: Fratelli d’Italia e la proposta di multare i forestierismi

Intervento di G. M. »

Canape lasco ctonio ha scritto: dom, 02 apr 2023 17:24 Perché guadagnare meno (sgravi fiscali) con chi semplicemente fa qualcosa di buonsenso per la sua comunità di appartenenza? Allora semmai tasse aggiuntive per chi non si adegua.
...In pratica, intendevo quello (stiamo parlando di avere lo stesso risultato numerico), ma realizzato nel mio modo (tasse alzate per tutti per qualsivoglia ragione indipendente dalla lingua, e poi premi ai meritevoli per ragioni di lingua) per l'impressione emotiva è molto più carino. :wink:
Avatara utente
G.B.
Interventi: 875
Iscritto in data: gio, 15 ago 2019 11:13

Re: Fratelli d’Italia e la proposta di multare i forestierismi

Intervento di G.B. »

Colloquio con Claudio Marazzini sull'argomento.
Un intervento poteva essere eventualmente concordato con la nostra Accademia.
Ah, sí?
G.B.
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