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«Deï» accettabile in poesia?

Inviato: ven, 02 giu 2023 15:48
di G. M.
È accettabile in un testo poetico deï (preposizione articolata) dieresizzato?

Re: «Deï» accettabile in poesia?

Inviato: ven, 02 giu 2023 20:17
di Carnby
Si tratta di uno di quei casi in cui in toscano cade la /-i̯/ (come in noi, voi ecc.) tranne se è in fine d’enunciato (caso praticamente impossibile per dei preposizione). Non so se questo c’entri qualcosa ma...

Re: «Deï» accettabile in poesia?

Inviato: sab, 03 giu 2023 14:25
di valerio_vanni
G. M. ha scritto: ven, 02 giu 2023 15:48 È accettabile in un testo poetico deï (preposizione articolata) dieresizzato?
Da pronunciare come? /de'i/?

Un esempio su cui ragionare?

Re: «Deï» accettabile in poesia?

Inviato: sab, 03 giu 2023 14:54
di G. M.
valerio_vanni ha scritto: sab, 03 giu 2023 14:25 Da pronunciare come? /de'i/?

Un esempio su cui ragionare?
No, più tipo /de̍.i/.

Mi servirebbe per far quadrare questo endecasillabo: accanto a un'isola deï beati.

(Sì, è tremendo, lo so). :lol:

Re: «Deï» accettabile in poesia?

Inviato: sab, 03 giu 2023 16:00
di Millermann
Qualche idea lanciata qua e là nello stagno (ma sono certo che ci ha già pensato ;)).

• Cambiare preposizione? Ad esempio, potrebbe essere accettabile con i?

• Aggiungere una sillaba prima di dei, ad esempio ch'è dei?

• Usare un sinonimo di beati che abbia quattro sillabe?

Cosí com'è, concordo con lei, l'endecasillabo non appare perfetto, né la dieresi (che, peraltro, secondo me sarebbe ammissibile nel contesto poetico) contribuisce tanto a migliorarlo. :)

Re: «Deï» accettabile in poesia?

Inviato: sab, 03 giu 2023 16:33
di G. M.
Fuori tema
Millermann ha scritto: sab, 03 giu 2023 16:00 Qualche idea lanciata qua e là nello stagno (ma sono certo che ci ha già pensato ;)).
Il problema è che come al solito non è un testo mio ma una traduzione, e si deve cogliere il riferimento alle Isole dei beati del mito, il che non mi lascia molto margine di manovra per modificare l'espressione... :?

Magari dei fortunati, visto che le isole sono anche chiamate Isole fortunate...? Però nel contesto —marcatamente cristianeggiante— «beati» e «fortunati» non sembrano del tutto intercambiabili. :?bis

Re: «Deï» accettabile in poesia?

Inviato: sab, 03 giu 2023 17:42
di brg
La cosa più semplice è agire sulla prima parte del verso, ad esempio sostituendo "accanto" con una perifrasi, impiegando una anastrofe come "ad un'isola vicino dei beati" e cose del genere.

Re: «Deï» accettabile in poesia?

Inviato: dom, 04 giu 2023 12:10
di Carnby
In metrica tradizionale italiana dei preposizione è solo monosillabo; se uno vuol fare il bisillabo deve scrivere de i, non c’è altro verso.

Re: «Deï» accettabile in poesia?

Inviato: lun, 05 giu 2023 23:05
di valerio_vanni
G. M. ha scritto: sab, 03 giu 2023 14:54
valerio_vanni ha scritto: sab, 03 giu 2023 14:25 Da pronunciare come? /de'i/?

Un esempio su cui ragionare?
No, più tipo /de̍.i/.

Mi servirebbe per far quadrare questo endecasillabo: accanto a un'isola deï beati.

(Sì, è tremendo, lo so). :lol:
Faccio fatica a figurarmelo.

Re: «Deï» accettabile in poesia?

Inviato: mar, 06 giu 2023 16:01
di G. M.
Fuori tema
brg ha scritto: sab, 03 giu 2023 17:42 La cosa più semplice è agire sulla prima parte del verso, ad esempio sostituendo "accanto" con una perifrasi, impiegando una anastrofe come "ad un'isola vicino dei beati" e cose del genere.
Forse ci sono:

[...] dove il fiume volgeva al vasto mare
un’isola lambendo dei beati.


Almeno è un po' meglio di prima... :)

Re: «Deï» accettabile in poesia?

Inviato: gio, 08 giu 2023 18:32
di brg
Fuori tema
G. M. ha scritto: mar, 06 giu 2023 16:01 Forse ci sono:

[...] dove il fiume volgeva al vasto mare
un’isola lambendo dei beati.


Almeno è un po' meglio di prima... :)
Non sono un grande intenditore di poesia, ma a me non suona male.