[LIJ] La mamma

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giulia tonelli
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[LIJ] La mamma

Intervento di giulia tonelli »

Nel savonese ci sono due modi per dire "mia madre": il primo è mè muè, e il secondo è mou ma' (lo stesso per mio padre, tua madre e tuo padre, sua madre e suo padre). Da osservare che l'aggettivo mio, quando non associato a madre, è sempre , e la parola mamma, quando non associata al possessivo, è sempre ma' o mamma (o mama'). Due domande:
1. per quanto riguarda la prima versione, in cui è il sostantivo a essere "irregolare" da dove deriva il suono ? In latino, e in tutte le lingue neolatine che io conosco, li' c'è una A, (che poi in francese è diventata una è), ma mi pare (nella mia ignoranza) che il suono possa derivare dalla O latina, non dalla A.
2. per quanto riguarda la seconda versione, stesse domande per il suono ou nell'aggettivo, da dove viene?
A me sembra quasi che le due versioni siano una sorta di anagramma l'una dell'altra, come se il suono u venisse traslato, in un'espressione tanto familiare e frequente.
Domanda per U merlu rucà: nel ponente estremo come si presentano queste forme?
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u merlu rucà
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Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 8:41

Intervento di u merlu rucà »

Cara Giulia, dalle mie parti si dice (secondo i paesi): me maire/mia maire.
Il muè savonese (e genovese) dovrebbe derivare da: latino MATRE>maire>maie (cade la -r-)>muaie>muè (con inserimento di semivocale non etimologica e chiusura del dittongo ai in è. )Come si può vedere, i dialetti liguri occidentali mantengono la forma arcaica maire, da cui deriva anche il savonese attuale muè.
Non ho, al momento, spiegazione per mou mà
Roberto_P
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Intervento di Roberto_P »

Nel dialetto del Mendrisiotto (lombardo occidentale, o insubrico, del Canton Ticino) "la mia mamma" si dice "la mia màma (ma, piú sovente, l'aggettivo possessivo maschile sostituisce quello femminile, eliminando, in questi casi, la distinzione del genere: la mè màma).
Mentre "il mio babbo/papà" si traduce con ul/al/el/ol mè pa (a seconda del luogo di provenienza, entro i confini del Mendrisiotto, si usa uno degli articoli sopraccitati).
Per contro, nel dialetto di mio padre, proveniente da un paese dell'alta Valcamonica, in provincia di Brescia (ove si parlano dialetti gallo-italici lombardi orientali), le parole cambiano e equivalgono, almeno nei lessemi, al catalano.
La mia mamma= la mè mare (catalano= la meva/meua mare)*
Il mio babbo/papà=el mè pare (catalano=el meu pare)**
Legenda:
* In catalano si usano le forme "meva", "teva", "seva", mentre in
valenzano si hanno le forme "meua", "teua" e "seua".
** Le parole "mare" e "pare" equivalgono all'italiano "madre" e "padre".
Gli equivalenti catalano-valenzani per i lemmi "babbo/papà" e " mamma" sono rispettivamente "mamà" e "papà".
uno studioso autodidatta di lingue e linguistica
Passuìn
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Intervento di Passuìn »

Ciao a tutti.
Da appassionato posso solo dire che nel ponente "madre" passa dal -maire-della zona intemelia (da Ventimiglia a Sanremo e valli) a - màie- e - mà :o '- della Valle Argentina (da Arma di Taggia ai monti) e poi diventa -mare- con una erre ben rotacizzata ed una A più o meno tendente a chiudersi in -O- fino ad Albenga.
Ecco da dove deriva , secondo me, Muè: dall'evoluzione
maire-maie-moie-moae-muaè.


Mou non è poi tanto strano se si considera che a Ventimiglia "la tua" si dice "a tòu" -vd: Ligure, parla a tòu lénga"

Anche a Castellaro e Pompeiana "il tuo" si dice "u tòu"

Bona a tutti.
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