DOP: «vigilessa»? E chi lo vieta?!

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Fausto Raso
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DOP: «vigilessa»? E chi lo vieta?!

Intervento di Fausto Raso »

Sono rimasto basito — per usare un termine, oggi, tanto di moda — consultando il DOP, Dizionario di Ortografia e di Pronunzia, al lemma vigile:
vigile [vìǧile] agg. e s. m. e f. — come sost., femm. vigilessa [viǧiléssa], ma anche (e meglio, quando non sia scherz. o spreg.) (la) vigile[.]
Nonostante tutti i linguisti e la stessa accademia della Crusca "condannino" il femminile vigilessa (la forma femminile corretta è la vigile), il predetto dizionario lemmatizza quella errata addirittura come prima occorrenza. Lo stesso dizionario cartaceo, nell'edizione del 1981, non menziona il femminile "vigilessa" ma scrive: "Vigile, aggettivo e sostantivo maschile". Mi auguro che i responsabili del dizionario rimedino all'orrore.
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Carnby
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Re: DOP: «vigilessa»? E chi lo vieta?!

Intervento di Carnby »

Esagerato. Addirittura «orrore»! Qui in Toscana nessuno dice la vigile, tutti dicono vigilessa, perfino le stesse vigilesse. C’è pure da dire che, burocraticamente, le vigilesse neanche esistono, essendo ‘agenti di polizia locale’. :wink:
Graffiacane
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Re: DOP: «vigilessa»? E chi lo vieta?!

Intervento di Graffiacane »

Anche nel Piacentino si usa vigilessa, tra l'altro senza quella connotazione dispregiativa o derisoria che a detta di certi linguisti sarebbe connaturata nel suffisso -essa.
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Carnby
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Re: DOP: «vigilessa»? E chi lo vieta?!

Intervento di Carnby »

Graffiacane ha scritto: mar, 08 ago 2023 9:44 Anche nel Piacentino si usa vigilessa, tra l'altro senza quella connotazione dispregiativa o derisoria che a detta di certi linguisti sarebbe connaturata nel suffisso -essa.
Anche professoressa si è radicato nell’uso, anziché un (teoricamente) più corretto professora o il più aulico profestrice. Del resto, fino a non molto tempo fa, le professoresse neppure esistevano. E le studentesse al massimo erano scolare.
SamueleBozzato
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Re: DOP: «vigilessa»? E chi lo vieta?!

Intervento di SamueleBozzato »

Carnby ha scritto: mar, 08 ago 2023 7:09 Esagerato. Addirittura «orrore»! Qui in Toscana nessuno dice la vigile, tutti dicono vigilessa, perfino le stesse vigilesse. C’è pure da dire che, burocraticamente, le vigilesse neanche esistono, essendo ‘agenti di polizia locale’. :wink:
Anche da me nella bergamasca si adopera vigilessa.
brg
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Re: DOP: «vigilessa»? E chi lo vieta?!

Intervento di brg »

Non intendo difendere l'uso del comunissimo "vigilessa" al posto del più logico e semplice "vigile", ma…
Fuori tema
…qual è la ragione per cui il suffisso "-essa" si deve considerare ironico o dispregiativo? Esiste una spiegazione ragionata e puntuale, oppure si tratta dell'ennesimo mito prodotto dalla fervida poiesi posmoderna? L'unica ragione valida che mi viene in mente è che il suffisso abbia avuto una connotazione altisonante (principessa, contessa, badessa, giudichessa, poetessa), che per taluni può suonare come una presa di giro se applicata a professioni piccolo-borghesi. Obiezione ammissibile quindi per "vigilessa", ma non tanto per "professoressa" o "medichessa" e come regola generale.
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G. M.
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Re: DOP: «vigilessa»? E chi lo vieta?!

Intervento di G. M. »

brg ha scritto: mar, 08 ago 2023 15:18 …qual è la ragione per cui il suffisso "-essa" si deve considerare ironico o dispregiativo? Esiste una spiegazione ragionata e puntuale, oppure si tratta dell'ennesimo mito prodotto dalla fervida poiesi posmoderna?
C'è uno studio al riguardo che ho letto qualche anno fa (...anche se nella mia smemoratezza ora non ricordo quasi niente dei contenuto 😛): A. L. Lepschy, G. Lepschy, H. Sanson, A proposito di «­-essa», in De Martino D. (a cura di), L’Accademia della Crusca per Giovanni Nencioni, Le Lettere, Firenze 2002, pp. 397–409.
brg ha scritto: mar, 08 ago 2023 15:18 [...] Obiezione ammissibile quindi per "vigilessa", ma non tanto per "professoressa" o "medichessa" e come regola generale.
Bisogna infatti dire che, per quanto la Sabatini invocasse la rimozione totale di -essa, anche nella fazione della linguistica variamente attenta alle questioni di genere oggi è più diffusa una posizione moderata: la Gheno stessa, che conosciamo per la proposta estremistica dello scevà, è invece più moderata circa -essa, e, se invita a non usarlo per nuovi conî, lo accetta invece per i termini già «a sistema».

A parer mio*, sintetizzando, l'opposizione a -essa, se pur può trovare parziale giustificazione in qualche caso, quando diventa «guerra totale» rivela una stima inconsapevole della condizione femminile come intrinsecamente inferiore a quella maschile; il che è paradossale, dato che questa «guerra» è messa in atto proprio da chi desidera (in modo pienamente legittimo) una maggior parità tra uomini e donne.

[*Ho discusso della cosa nel mio libro Lingua italiana e questioni di genere, pp. 20–21, 41–45.]
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Lorenzo Federici
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Re: DOP: «vigilessa»? E chi lo vieta?!

Intervento di Lorenzo Federici »

Fausto Raso ha scritto: lun, 07 ago 2023 19:30 Nonostante tutti i linguisti e la stessa accademia della Crusca "condannino" il femminile vigilessa (la forma femminile corretta è la vigile), il predetto dizionario lemmatizza quella errata addirittura come prima occorrenza.
Ed è ovvio che sia così. Il DOP, essendo un dizionario, registra prima le dizioni più comuni se sono considerate neutre (da un punto di vista grammaticale) e dopo le forme da preferire, anche se molto meno comuni. Non a caso, dice:
[...], ma anche (e meglio, quando non sia scherz. o spreg.) (la) vigile[.]
Un'Accademia della Crusca seria avrebbe il potere d'imporre la vigile o la professora se volesse, ma la lingua italiana è (purtroppo o per fortuna?) libera ed è giusto, in questo caso, che i dizionari riportino anche le varianti che preferiscono meno, se diffuse abbastanza.
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