«Merengue»

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G. M.
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«Merengue»

Intervento di G. M. »

Treccani:
merenguemerénge› s. m., spagn. [propr. spagnolo americano, dal creolo haitiano méringue] (pl. -s). – Danza e ritmo a due tempi, originarî di Haiti e Santo Domingo.
Piacevolmente, nei Libri di Google si trovano non poche attestazioni recenti (= posnovecentesche) dell'adattamento merenghe. Qualche esempio:

Ma ogni tanto diventano protagoniste: invitate in scena, si prendono per mano, ondeggiano al ritmo di canzoni melodiche, tentano un passo di salsa o merenghe sgomitando come i podisti, qualcuna azzarda pure il colpo d'anca come le sciantose dei western. (2000)

Dentro la sala tuonava ancora un'altra musica merenghe che le professoresse cinquantenni accompagnavano a colpi d'anca mimando i movimenti di un amplesso [...] (2004)

La trovata più bella, comunque, è quella di portarmi a ballare il liscio. Io sono una frana! E non sapevo che Edoardo fosse capace di ballare la salsa e il merenghe; addirittura il tango. (2015)

Accese la radio ad alto volume sintonizzandosi su Radio Zulia Popular e si unì a Jose Feliciano in Che sarà per poi prendere ad accompagnare, mormorandolo e tamburellando sullo sterzo, una riedizione di un vecchio ritmo merenghe di Billo. (2018)

PS. Per la pronuncia, meglio l'e aperta —«vocale incerta, vocale aperta»— o l'e chiusa, per attrazione dei termini in -éngo? C'è però anche ghènga (< ingl. gang). Etimologicamente, in merengue quell'e discende da un'i.
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Carnby
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Re: «Merengue»

Intervento di Carnby »

Sì, ma si può anche lasciare com’è, pronunciando però /meˈrɛnɡwe/.
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