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A giro

Inviato: gio, 12 lug 2007 23:25
di CarloB
In un editoriale di Giovanni Sartori sul "Corriere della Sera" ho trovato: "[Prodi o altri] manda a giro un progetto di riforma elettorale ecc." Cito a memoria e mi scuso sin d'ora per eventuali imprecisioni: ma l'essenziale (manda a giro) lo ricordo bene.
Manda a giro mi sembra un toscanismo o fiorentinismo: non saprei precisare. Non mi dispiace (ci mancherebbe!); ma mi è suonato un po' strano in quel contesto. Sul Corrierone mi sarei aspettato di leggere fa circolare, diffonde o simili.

Inviato: gio, 12 lug 2007 23:49
di Marco1971
Non so quale fosse l’intenzione (se c’era), ma è proprio questo che io auspicherei: che chi scrive nei giornali sia piú originale e magari mandi a giro qualche neoformazione... :)

In questo caso la locuzione è attestata. Certo, «a giro» è toscano, ma fa parte della tradizione letteraria. Magari ne avvenissero di piú, di questi strappi a una norma sempre piú edificata a opera di chi non sa, e consapevolmente impiegati cambiassero a poco a poco il gusto (se di gusto si può parlare) che oggi prevale.

Inviato: ven, 13 lug 2007 9:22
di bubu7
Sì, l'espressione è oggi regionale.
Conoscendo Sartori possiamo affermare che è sicuramente voluta per dare una particolare impronta stilistica al brano.
Un uso moderato e consapevole di regionalismi (di qualsiasi regione, eh!), in determinati registri e per particolari fini espressivi, non può che essere accolto positivamente.