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[xTSC] «Sgóbbia»

Inviato: dom, 01 ott 2023 11:54
di Carnby
Ho trovato, tra i vecchi arnesi, uno strumento come questo:

Immagine

Un muratore siciliano la chiamò ascia da barche (maggior dimestichezza con la carpenteria marinara?), un operaio toscano sgóbbia (che per lui era una specie di zappetta). Secondo voi cos’è?

Re: [xTSC] «Sgóbbia»

Inviato: dom, 01 ott 2023 12:34
di valerio_vanni
Guardandola la chiamerei zappetta.
Per sgorbia intendo l'attrezzo per scavare il legno.

Re: [xTSC] «Sgóbbia»

Inviato: dom, 01 ott 2023 18:29
di brg
Hanno ragione entrambi: scure sgorbia.

Re: [xTSC] «Sgóbbia»

Inviato: lun, 02 ott 2023 17:44
di Carnby
brg ha scritto: dom, 01 ott 2023 18:29 Hanno ragione entrambi: scure sgorbia.
Quindi la misteriosa adze (cfr. italiano azza) inglese sarebbe in realtà una scure sgorbia (o sgobbia) invece che un’ascia?

Re: [xTSC] «Sgóbbia»

Inviato: mar, 03 ott 2023 20:21
di brg
L'azza in italiano è un'arma da guerra. Il Treccani fa derivare "azza" dal francese "hache", come "accetta", mentre l'inglese "adze" pare essere di etimo incerto: insomma "adze" e "azza" non sono imparentati.

L'attrezzo in questione in italiano si trova sia come "ascia sgorbia", che come "scure sgorbia". Un esempio è in una pagina del ministero dei beni culturali. Ovviamente il Treccani non registra.

P.S. e "sgobbia" mi pare un difetto di memoria o di pronuncia più che una espressione di vernacolo.

P.P.S. ho trovato un esempio ancora migliore dal sito del ministero. Pure una "accetta a sgorbia".

Re: [xTSC] «Sgóbbia»

Inviato: mer, 04 ott 2023 13:34
di Carnby
Direi di proseguire la discussione qui.

Re: [xTSC] «Sgóbbia»

Inviato: dom, 08 ott 2023 10:59
di brg
Effettivamente "sgobbia" è presente pure sul GDLI, seppure come variante di "sgubbia", nel senso dell'ascia:
Dobbiamo aggiungere un altro strumento, la ‟sgobbia”, di cui fanno uso destramente i lucchesi [...]
Inoltre in francese si trova "hache gouge", che è letteralmente* "ascia sgorbia".

* Letteralmente traducendo "hache" con "ascia", invece che con "scure".

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Aggiunta: pure la versione cartacea del Treccani riporta qualcosa. Si trova infatti una voce "gubbia", che secondo il dizionario sarebbe un toscanismo per "sgorbia" derivante forse da un termine celtico.

Re: [xTSC] «Sgóbbia»

Inviato: ven, 29 dic 2023 17:22
di brg
Ligure ha scritto: ven, 29 dic 2023 11:19 Spero di non essere preso per polemico. Non è la mia intenzione. Ma la ricerca della verità linguistica fa spesso correre questo rischio. E me ne farei una ragione. Ho smesso di prestare fiducia alle etimologie (d'impronta ottocentesca) fondate sulla lingua osca relative ai dialetti di tipo napoletano quando ancora ero piccolo. Infatti, quando l'etimologista non sapeva più che pesci prendere, s'appigliava ai linguaggi oschi… Solitamente, senza fondamento…
Suppongo che le stesse osservazioni valgano anche per "(s)gubbia", che il dizionario Treccani indica come toscanismo di (forse) origine celtica per "sgorbia".

Re: [xTSC] «Sgóbbia»

Inviato: ven, 29 dic 2023 18:25
di Ligure
Che dire? Si sbaglia tutti, anche se gli errori comprovati andrebbero corretti. Prima i nostri.

Anche se, ovviamente, ben pochi - e tra gli accademici, forse, ancora meno (esperienza personale) - accettino d'essere corretti.

Una cosa, per altro, è l'errore singolo, altro è lo stato - in buona parte "disastroso" - delle etimologie relative alle varietà dialettali italiane.

L'Ottocento - da intendersi più in senso metodologico che precisamente cronologico - ha avuto, forse, il merito di avere conservato patrimoni lessicali che, probabilmente, sarebbero andati perduti. E che ad alcuni possono anche interessare.

Ma essi non hanno potuto venire sempre analizzati da studiosi di grido. I quali - al netto dei loro errori (dai quali non furono indenni) - non poterono sempre controllare ogni singolo etimo proposto. Magari sul bollettino di Rocca cannuccia…

Molti etimi che tuttora si riscontrano in rete altro non sono che il risultato della spremitura delle meningi di farmacisti e di parroci locali. Che, ad es., avevano studiato (o ricordavano solo) quattro pagine di latino e due di storia degli antichi abitanti del territorio. E che avevano di meglio da fare che seguire i progressi delle scienze linguistiche. Sicché, tenendo conto di un simile vincolo - rappresentato da una "visione del problema" piuttosto ristretta - tutto ciò che non poteva derivare dal latino (a loro giudizio, ben inteso!), doveva, inevitabilmente, provenire dall'osco - nel caso in esame, ad es. - ecc.

Per carità, c'è ben di peggio nella vita. Tutto sta a non prendere tali "spiegazioni" per ciò che non possono essere (oro colato).

La mia diffidenza nei confronti di questo tipo di etimologie non è aprioristica, ma ben fondata sulle circostanze storico-culturali che ne hanno determinato - e "minato" -l'attendibilità (in gran parte discutibile). Tutto qui.