«Nassiriya»

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G. M.
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«Nassiriya»

Intervento di G. M. »

Treccani:
an Nasiriyah (an-Nasiriyah; an-Nāṣiriyya) Città dell’Iraq sud-orientale (450.000 ab. nel 2007), sulla riva sinistra dell’Eufrate, capoluogo del governatorato del Dhi-Qar. Risicoltura e palmeti. La zona è ricca di località archeologiche.

A N. dal luglio 2003 al dicembre 2006 ha avuto la sua base principale il contingente militare italiano, nell’ambito della missione di mantenimento della pace in Iraq, dopo la seconda guerra del Golfo. Vari sono stati gli attentati terroristici subiti in quel periodo dal contingente italiano; il più grave si è verificato il 12 novembre 2003 con 28 morti tra militari e civili.
Il DOP ha:
Nāṣirīya, an- [ar. an naaṣirìi̯a] top. (Iraq) — adatt. Nassiriya [it. nassirìa] (non NassiryaNassiryia)
Nella mia esperienza mi pare che l'uso comune concordi col DOP, con la grafia Nassiriya pronunciata /nassiri̍a/. Non conosco l'arabo, quindi non mi esprimo sulla correttezza di tale (semi)adattamento.

Se però /nassiri̍a/ è un adattamento fedele o ben fatto —o se è infedele ma lo consideriamo sufficientemente consolidato e ricade allora nel «disordine» machiavelliano—, allora sarebbe bene adattare la grafia alla pronuncia e scrivere Nassiria.

Troviamo Nassiria in parecchi volumi recenti; qualche esempio dai Libri di Google:

Il primo novembre 2003, giorno di tutti i Santi, partivo per Kuwait City, con destino finale Nassiria.
Due giorni prima ero arrivato a Roma per contatti con il ministero degli Esteri. Nessuno mi aveva ancora informato sui compiti che avrei dovuto svolgere a Nassiria.
(F. Corbani, Mission accomplished. Un cane sciolto alla ricostruzione dell'Iraq, «Gruppo Albratros Il filo», 2022)

13. In data 12 novembre 2003, prima che gli embrioni potessero essere impiantati, il compagno della ricorrente decedette in un attentato dinamitardo a Nassiria (Irak), mentre trasmetteva un servizio sulla guerra. (G. Alpa e G. Conte [curatori], Casi decisi dalla Corte di Giustizia dell'Unione europea sui diritti fondamentali in materia contrattuale, «Giappichelli», 2018)

Dopo ISAF, la missione «Antica Babilonia» è stata la più impegnativa e costosa per l'Italia, che pianse ben 33 caduti al termine dell'intervento. Il momento maggiormente drammatico fu ovviamente l'attentato del 12 novembre 2003 alla base «Maestrale» di Nassiria (il peggior attacco mai subito dalle truppe italiane dalla seconda guerra mondiale in poi) nel quale persero la vita 19 connazionali. (F. Coticchia, La guerra che non c'era. Opinione pubblica e interventi militari dall'Afghanistan alla Libia, «Egea», 2014)
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