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«Nablus», «Nābulus»

Inviato: mar, 26 dic 2023 10:39
di G. M.
Treccani:
Nablus (arabo Nā´bulus) Città della Palestina (135.000 ab. ca.), nella Cisgiordania, presso il luogo dell’antica Sichen, su un altopiano a 520 m s.l.m., tra il Monte Ebal (a NE) e il Monte Gerizim (a SE), nel punto in cui s’incrociano la strada che unisce Gerusalemme alla Galilea e quella da Giaffa alla valle del Giordano. Centro commerciale, con industrie olearie e tessili (lana).

Fu fondata nel 70 d.C. circa, con il nome Flavia Neapolis in onore di Flavio Vespasiano, dall’imperatore Tito, in sostituzione dell’antica Sichem (che ne costituisce oggi il sobborgo chiamato Balata); ai tempi dell’Impero romano ebbe vita fiorente e fu centro importante di diffusione del cristianesimo, presto eretto in sede vescovile (4° sec.). Dopo la conquista araba (7° sec.) assunse il nome odierno; occupata dai crociati fra il 1099 e il 1187, dal 16° sec. alla fine della Prima guerra mondiale fece parte dei domini ottomani. Amministrata dopo il 1918 dalla Gran Bretagna, potenza mandataria in Palestina per conto della Società delle Nazioni, dal 1948 ha seguito le sorti della Cisgiordania.
Il DOP ha Naplusa /na̍pluza/ come «top[onimo] stor[ico]». Secondo i grafici di Ngram Viewer, Naplusa ha prevalso su Nablus per tutto l’Ottocento, e le due forme hanno avuto una diffusione simile tra 1920 e 1960, dopodiché Nablus ha continuato a crescere mentre Naplusa è quasi scomparso.

Il Deonomasticon Italicum ha: Napolosa, Napolisa, Napullosa, Napulosa, Napolitza, Naplusa, Nabolosa, Nablusa; Nabalus, Naplos, Naplus, Naplis, Napolus, Napluse, Nablus, Nabolos, Nabulus; Nabule, Napoli, Napoli di Samaria, Napoli di Palestina; Neapolis.
Come etnico, ha naplusino («cfr. ar. Nābulusī»).

In ispagnolo la forma tradizionale Naplusa /-u̍-/ sta venendo rimpiazzata da Nablus /-a̍-/. Oggi quasi tutte le lingue adattano (ungherese Náblusz, ceco Náblus, lituano Nablusas, greco moderno Ναμπλούς Namploús…) o usano direttamente quest'ultima forma. Sembra reggere invece bene il francese Naplouse.

Nàplusa mi sembra una buona scelta per un recupero: forma storica in italiano e insieme simile all’endonimo arabo odierno, con un'unica differenza (-p- invece di -b-) immediatamente giustificabile coll’etimo greco-latino.

Re: «Nablus», «Nābulus»

Inviato: ven, 29 dic 2023 11:15
di Carnby
Dovrebbe derivare dal greco Νεάπολις, quindi sarebbe Napoli di Cisgiordania...

Re: «Nablus», «Nābulus»

Inviato: ven, 29 dic 2023 17:20
di brg
G. M. ha scritto: mar, 26 dic 2023 10:39 [...] greco moderno Ναμπλούς Namploús [...]
Si legge "Na(m)blus", come "ΜΠΟΜΠΙΝΑ" si legge "BOBINA".

Re: «Nablus», «Nābulus»

Inviato: ven, 29 dic 2023 17:59
di Infarinato
brg ha scritto: ven, 29 dic 2023 17:20 Si legge "Na(m)blus", come "ΜΠΟΜΠΙΝΑ" si legge "BOBINA".
Certo, ma quella era piuttosto una traslitterazione (sull’esempio del DOP, che però rende ου con u). ;)