«Cono gelato»
Inviato: lun, 05 feb 2024 10:50
È accettabile la locuzione cono gelato? Mi pare che la dizione tradizionale sia cono di gelato.
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Di qui —immagino— la (comprensibile) perplessità di ordine sintattico. Il plurale «coni gelato» testimonia la natura di composto nominale, con testa a sinistra (e gelato sostantivo, come in torta gelato). La prima edizione del Devoto — Oli (1979), alla voce CONO, cosí intendeva: «cialda conica contenente una porzione di gelato».Millermann ha scritto: lun, 05 feb 2024 12:05 Piuttosto, non m'ero reso conto che al plurale è piú diffusa la dizione «coni gelato» che «coni gelati». E io che pensavo fosse il cono a essere gelato!![]()
Un composto copulativo? Sí, però non ci aspetteremmo un plurale coni gelato, perché i due nomi sono declinabili e dello stesso genere (come capiredattori, scrittori-registi, cassemadie). Invece, coni gelati può essere, in effetti, una copulazione; cf. Grossmann — Rainer (2004), La formazione delle parole in italiano, Tübingen, «De Gruyter», pp. 37-38, §2.1.2.1.brg ha scritto: gio, 08 feb 2024 20:19 Io ho sempre sentito dire "cono gelato" (pl. "coni gelato"). L'ho sempre inteso, banalmente, come un "cono che è anche un gelato", visto che nell'uso "gelato" indica tanto la materia, quanto il singolo prodotto, ottenuto da tale materia ed altri eventuali alimenti accessori. Tra questi alimenti accessori c'è appunto la cialda; quindi, a differenza della coppetta in cui la coppa è solo un contenitore, il cono di cialda fa parte del "gelato", inteso come il dolce a base di materia gelato, tanto quanto la granella di nocciole, il cioccolato fuso, i canditi o qualunque altra cosa vi sia stata aggiunta.