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				«Kerygma», «kerigma»
				Inviato: gio, 04 apr 2024 22:21
				di G. M.
				Treccani:
kèrigma (o kèrygma) s. m. [dal gr. κήρυγμα «proclamazione, annuncio», der. di κηρύσσω «proclamare, predicare»]. – Termine che, nel Nuovo Testamento, indica l’annuncio della fede ai non credenti, e quindi la proclamazione della salvezza come inizio del regno di Dio, che si realizza attraverso la parola del Cristo. Su questo tema neotestamentario si è sviluppata la cosiddetta teologia kerigmatica (v. la voce).
DOP:
kerigma [kèriġma; alla lat. kerìġma] o kerygma [id.] s. m. (eccl.); pl. (raro) -mi — adattamenti del gr. ant. κήρυγμα / kérygma [kèrüġma]: nel Nuovo Testamento, l’«annunzio» della fede cristiana — meno com. la var. più italiana cherigma [kèriġma; alla lat. kerìġma] (err. cherygma); raro cherimma [kerìmma]
Sarebbe stato probabilmente più corretto 
cerigma o 
cerimma, ma ci accontentiamo.  

 
			 
			
					
				Re: «Kerygma», «kerigma»
				Inviato: gio, 04 apr 2024 22:32
				di Lorenzo Federici
				E chi dice che dobbiamo accontentarci? Vada per cerigma, piano. L'aggettivo sarà cerigmatico così come astigmatico.
Eviterei cerimma, essendo un termine colto: -gm- è già presente in stigma, sintagma, sigma e tanti altri, sarebbe (a malincuore) come avere ammosfera: un sogno destinato a rimanere tale.
			 
			
					
				Re: «Kerygma», «kerigma»
				Inviato: ven, 05 apr 2024 0:32
				di Difesa Italiano
				Avendo la fonte del DOP ed una variante più italiana (cherimma è meglio di cherigma), non vedo perché abbandonarci a nuove creazioni o alla tolleranza di -gm-.
			 
			
					
				Re: «Kerygma», «kerigma»
				Inviato: ven, 05 apr 2024 1:42
				di Lorenzo Federici
				Generalmente sono d'accordo, ma essendo un termine di un lessico specifico (di cui, non essendo del settore, non conoscevo l'esistenza) e non un nome generico, la sequenza difficile non mi sembra necessario eliminarla.
Proprio perché è un termine settoriale, anzi, mi sembra quasi più necessario ricercare una certa coerenza con la voce originale, seguendo quindi il regolare adattamento dal greco. 
Google Libri ha vari 
Cerygma Petri, in diverse lingue ma in cui la locuzione è chiaramente di origine latina, e anche in italiano qualche 
cerigma si trova.
In italiano, il compromesso migliore tra accettabilità e coerenza etimologica sarebbe 
il cerigma /ʧeri̍gma/. 
Il cerimma /ʧeri̍mma/ è meglio fonotatticamente ma rischia di sembrare popolare e quindi di avere più difficoltà ad attecchire. Allo stesso modo, dire 
lo stimma sarebbe stato meglio di dire 
lo stigma e 
essere astimmatici sarebbe stato meglio di 
essere astigmatici, così come sarebbe stato meglio se quello delle lingue romanze occidentali si fosse chiamato 
plurale simmatico piuttosto che 
plurale sigmatico (forse però qui c'è una difficoltà aggiunta: l'identità di suono parziale con 
simpatico 
). Allo stesso modo, sarebbe anche meglio 
avere l'anne e non 
l'acne e 
non annaffiare troppo i catti e non 
i cacti.
Se è da noi che devono partire le proposte, ha senso ragionarle anche quando si va contro le fonti. Se poi ci si ritrova davanti a un revisore o un editore particolarmente puntiglioso, 
cherigma nel 
DOP sicuramente può tornare utile.
Fuori tema
Piccolo fuoritema: questo pomeriggio ho creato un 
modello per la Vichipedia italiana che consente di creare una citazione con rimandi alla pagina per un qualsiasi lemma, a partire dal lemma, dal volume e dal numero dell'immagine. Facendo ciò, riflettevo su come una sua riscrittura negli anni 2020 avrebbe incluso (o escluso) di proposito centinaia di parole che affrontiamo qui, usando la rete come fonte, giustificando l'una o l'altra scelta. Uno strumento del genere sarebbe stato ottimo per la nostra causa, ma probabilmente è un'opera talmente mastodontica che rimarrà soltanto un sogno. Parole come 
cerigma sarebbero state sicuramente in questo ipotetico 
nuovo GDLI, e ne beneficeremmo tutti...
 
			
					
				Re: «Kerygma», «kerigma»
				Inviato: ven, 05 apr 2024 8:55
				di G. M.
				Fuori tema
Fantastico! 

 Un suggerimento: per l'anno d'edizione ci vorrebbero indicazioni 
più precise.
 
			
					
				Re: «Kerygma», «kerigma»
				Inviato: ven, 05 apr 2024 8:58
				di Graffiacane
				Non so se sia lo stesso per i parlanti centromeridionali, ma a me, che sono settentrionale, il nesso consonantico -gm- non crea particolari problemi di pronuncia e quindi l'ho sempre considerato accettabile, a maggior ragione se si parla di termini dòtti.
			 
			
					
				Re: «Kerygma», «kerigma»
				Inviato: ven, 05 apr 2024 10:48
				di Graffiacane
				Cherigma è attestato anche nell'
enciclopedia Treccani.
 
			 
			
					
				Re: «Kerygma», «kerigma»
				Inviato: ven, 05 apr 2024 11:19
				di Infarinato
				Sí, il termine è noto con codesta pronuncia agli «addetti ai lavori»: una grafia con 
c‑ (e/o 
‑mm‑) e pronuncia con /ʧ-/ (e/o /‑mm‑/) sarebbero incomprensibili, sia letteralmente sia logicamente.
Cherigma non è perfetto, ma ve benissimo: non siamo qui a fare gli onomaturghi. 

 
			
					
				Re: «Kerygma», «kerigma»
				Inviato: ven, 05 apr 2024 11:58
				di G. M.
				Come esempi di κ greco passato irregolarmente come /k/ nelle lingue moderne, mi vengono in mente scheletro e anchilosauro.
			 
			
					
				Re: «Kerygma», «kerigma»
				Inviato: ven, 05 apr 2024 15:03
				di Lorenzo Federici
				Per il fenomeno inverso, c'è anche 
arcipelago e in generale 
arci- da αρχι- (che avrebbe dato 
archi-). Vada per 
cherigma.
G. M. ha scritto: ven, 05 apr 2024 11:58
Come esempi di κ greco passato irregolarmente come /k/ nelle lingue moderne, mi vengono in mente 
scheletro e 
anchilosauro.
 
Il secondo l'abbiamo avuto così a causa del latino 
ankylosaurus, per cui 
ancylosaurus sarebbe stato meglio. Forse, essendo un termine molto specifico, nulla vieterebbe di usare 
ancilosauro.
Fuori tema
G. M. ha scritto: ven, 05 apr 2024 8:55
Fantastico! 

 Un suggerimento: per l'anno d'edizione ci vorrebbero indicazioni 
più precise.
 
Volendo essere precisi, ci vorrebbero anche più codici ISBN che andrebbero messi in base al volume. Ho messo quello che ho trovato in rete, sperando che sia quello giusto. Lascio ai revisori più esperti l'onore e l'onere di controllare il codice e snellirlo, anche perché soltanto per convertire il numero del volume in numero romano ci sono 25 condizioni del tipo «se 
vol è 
1, scrivi 
I; altrimenti, se 
vol è 
2, scrivi 
II; altrimenti, se 
vol è 
3, scrivi 
III; [...]; altrimenti, se 
vol è 
25, scrivi 
XXV; altrimenti, non scrivere niente». Probabilmente c'è una maniera più facile di farlo, ma non conosco troppo bene la piattaforma. Il sito, in effetti, riporta i volumi intitolandoli da 1 a 25, nonostante i supplementi siano teoricamente da reputarsi dei libri a parte. Non so di preciso come venga registrato il diritto d'autore e la proprietà intellettuale quando un'opera viene divisa in più tomi.
 
			
					
				Re: «Kerygma», «kerigma»
				Inviato: ven, 05 apr 2024 15:23
				di G. M.
				Fuori tema
Lorenzo Federici ha scritto: ven, 05 apr 2024 15:03
Volendo essere precisi, ci vorrebbero anche più codici ISBN che andrebbero messi in base al volume. Ho messo quello che ho trovato in rete, sperando che sia quello giusto.
 
Li può trovare nelle scansioni sul sito (per esempio 
qui in fondo alla pagina).
 
			
					
				Re: [FT] «Arcipelago», «arci» etc.
				Inviato: ven, 05 apr 2024 15:26
				di Infarinato
				Fuori tema
Lorenzo Federici ha scritto: ven, 05 apr 2024 15:03
Per il fenomeno inverso, c'è anche 
arcipelago e in generale 
arci- da αρχι- (che avrebbe dato 
archi-).
 
No, 
arcipelago non c’entra nulla. 
 Arci‑
 Arci‑ non è che la variante popolare di 
archi‑, ed è quindi esito regolarissimo perché popolarmente la x era pronunciata [k] in latino (e in protoromanzo) e non [kʰ]. 

 
			
					
				Re: [FT] «Arcipelago», «arci» etc.
				Inviato: mar, 14 mag 2024 11:58
				di Carnby
				Fuori tema
Infarinato ha scritto: ven, 05 apr 2024 15:26
Fuori tema
arcipelago non c’entra nulla.  
Arci‑ non è che la variante popolare di 
archi‑, ed è quindi esito regolarissimo…
  
Giusto, ma si può considerare 
pelago una parola popolare? Certamente popolare potrebbe essere considerato 
arciprete.
 
			
					
				Re: [FT] «Arcipelago», «arci» etc.
				Inviato: mar, 14 mag 2024 12:16
				di Infarinato
				Fuori tema
Carnby ha scritto: mar, 14 mag 2024 11:58
Giusto, ma si può considerare 
pelago una parola popolare?
 
A parte il fatto che 
arcipelago ha un’etimologia molto particolare («voce formatasi nell’ital. ant., forse alteraz. [per incrocio con 
arci‑] del gr. Αἰγαῖον πέλαγος ‹Mare Egeo›» [Treccani, 
loc. cit.]), da un lato, è 
arci‑ a essere voce popolare (ma che può ovviamente fungere da primo elemento di parole in cui il secondo elemento non sia necessariamente di tradizione popolare); dall’altro, 
pelago è, sí, voce dòtta, ma antichissima e comunissima in italiano antico (basta consultare il 
TLIO), quindi un composto [interno all’italiano] quale 
arcipelago (anch’esso antichissimo) è pienamente giustificato.
P.S. Non confondiamo mai 
popolare con 
comune. 

 
			
					
				Re: [FT] Parole popolari e parole comuni
				Inviato: mar, 14 mag 2024 23:33
				di Carnby
				Fuori tema
Infarinato ha scritto: mar, 14 mag 2024 12:16
Non confondiamo mai 
popolare con 
comune.
 
Sì, giustissimo; è la stessa cosa che succede con 
faccia, «popolare» ma oggi meno «comune» di 
viso, che è «dòtto». 
