«Omaha» (e gli «omaha»)

Spazio di discussione semiseria sui traducenti di toponimi e antroponimi

Moderatore: Cruscanti

Intervieni
Avatara utente
G. M.
Interventi: 2335
Iscritto in data: mar, 22 nov 2016 15:54

«Omaha» (e gli «omaha»)

Intervento di G. M. »

Treccani (1, 2):
Città e porto fluviale degli USA (438.646 ab. nel 2008), nel Nebraska, sulla riva destra del fiume Missouri, di fronte a Council Bluffs (nello Stato dell’Iowa), cui è congiunta da ponti stradali e ferroviari. È mercato di un florido distretto agricolo e centro industriale; notevole nodo di comunicazioni transcontinentali, sia ferroviarie sia aeree. Dal 1854 al 1867 fu capitale del territorio del Nebraska.
Gruppo nativo dell’America Settentrionale, appartenente alla famiglia linguistica Sioux, originariamente stanziato lungo il basso corso del fiume Missouri e oggi confinato in riserve nello Stato del Nebraska. Seminomadi, vivevano in tende di pelli durante la stagione della caccia e in abitazioni di terra e corteccia durante il periodo invernale. Attività economica complementare era l’agricoltura. La società era divisa in clan esogamici. Molto interessante era la terminologia di parentela, presa come modello per uno specifico tipo di terminologia, detto Crow-Omaha.
La pronuncia inglese è sdrucciola. Non trovo il nome né nel DOP né nel DiPI.

Si potrebbe adattare in Òmaa, classicheggiante, o Òmaca, più facile da pronunciare. Per il gruppo etnico, la mia preferenza è (in generale) per la pluralizzazione regolare, quindi un òmaa, due òmai, oppure un òmaca, due òmachi (òmaci?); cfr. daa, pl. dai.

Il Lexicon di Egger ha (per la città) Omaha -ae (senza segno di breve, il che mi fa presumere una pronuncia piana) e Omahenses gli abitanti.

Orbis Latinus ha Omahensis.
Avatara utente
Lorenzo Federici
Interventi: 826
Iscritto in data: sab, 27 ago 2022 16:50
Località: Frosinone

Re: «Omaha» (e gli «omaha»)

Intervento di Lorenzo Federici »

Mi sembra un po' una situazione simile a Nausicaa, che facilmente diventa Nausica nel parlato. Se dobbiamo andare a creare un nome da zero, preferirei Omàa, e quindi un omàa, due omài, come appunto un dàa.

Omàca sarebbe comunque più facile da pronunciare per un italiano, quindi forse si potrebbe preferire quello. In questo caso, avremmo un omàca e credo due omàchi; a meno che non volessimo farne un omàco e due omàci, come un grèco e due grèci, che potrebbe essere più facilmente riconoscibile essendo più simile a quello che sarebbe l'esito latino per un ipotetico *omācus. È anche vero, però, che facendo il paragone con greco allora dovremmo avere Omàcia come Grècia.
Avatara utente
Millermann
Interventi: 1523
Iscritto in data: ven, 26 giu 2015 19:21
Località: Riviera dei Cedri

Re: «Omaha» (e gli «omaha»)

Intervento di Millermann »

Vorrei fare anch'io qualche considerazione, in ordine sparso.
Premesso che per la città, e anche per il gruppo etnico nativo americano, per me la grafia originale con -aha- non è necessariamente da rigettare (vale il solito discorso che la ritroviamo anche in Sahara, già fatto altrove), in questo caso la forma senz'acca (Omaa) non m'entusiasma. Sarà perché, a prima vista, mi dà l'idea che si debba pronunciare con una a lunga o trascinata (come in «Oh, ma...»). :P

Per l'accento, direi che entrambe le possibilità (piana e sdrucciola) sono accettabili. Io, spontaneamente, pronuncerei piana la città e sdrucciola l'etnia. In ogni caso, la sua proposta *Omaca (forse a causa della somiglianza con «amaca») si presta bene alla doppia accentazione (benché, in quell'altro caso, la sdrucciola sia «meno consigliabile»)! ;)

Forse siamo leggermente fuori tema in questo filone, ma secondo me (ricordo d'averne parlato qui) i nomi dei popoli nativi americani sono assimilabili a quelli dei popoli antichi, e al pari di essi richiederebbero l'iniziale maiuscola. Io probabilmente direi un Omaca, gli Omaca (invariabile); volendo fare il plurale regolarmente, mi convince di piú Omaci (e Omache al femminile), come belgi e belghe:)
In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
Avatara utente
Carnby
Interventi: 5296
Iscritto in data: ven, 25 nov 2005 18:53
Località: Empolese-Valdelsa

Re: «Omaha» (e gli «omaha»)

Intervento di Carnby »

Di solito in toscano s’introduceva una /-ɡ-/ o una /-v-/ per evitare sequenze vocaliche «da evitare»: cfr. Giovanni, Giovacchino e Pagolo. Quindi Omaga o Omava.
Avatara utente
G. M.
Interventi: 2335
Iscritto in data: mar, 22 nov 2016 15:54

Re: «Omaha» (e gli «omaha»)

Intervento di G. M. »

Lorenzo Federici ha scritto: dom, 07 apr 2024 15:38 Se dobbiamo andare a creare un nome da zero, preferirei Omàa, e quindi un omàa, due omài [...]
Perché lo spostamento dell'accento?
Con un nome senza un'italianizzazione ben diffusa e assestata, io terrei quello originale, se non ci sono motivi per preferire diversamente.
(...Anche se, in effetti, conosco come «originale» solo l'accento inglese, ma non so quale sia quello del nome nella lingua nativa. Un punto su cui dobbiamo approfondire 🤔).
Millermann ha scritto: dom, 07 apr 2024 21:40 [P]er me la grafia originale con -aha- non è necessariamente da rigettare (vale il solito discorso che la ritroviamo anche in Sahara, già fatto altrove) [...]
Non si stupirà se le dico che io scriverei, anzi scrivo, normalmente Saara... :P
Millermann ha scritto: dom, 07 apr 2024 21:40 [...] in questo caso la forma senz'acca (Omaa) non m'entusiasma. Sarà perché, a prima vista, mi dà l'idea che si debba pronunciare con una a lunga o trascinata (come in «Oh, ma...»). :P
Leggendo Omaa senz'accento e senza conoscere il nome, anche a me verrebbe spontaneo così. Come credo succederebbe anche per Nausicaa. Per questo ci serve una riforma grafica che renda evidenti le pronunce! :mrgreen:
Millermann ha scritto: dom, 07 apr 2024 21:40 Per l'accento, direi che entrambe le possibilità (piana e sdrucciola) sono accettabili. Io, spontaneamente, pronuncerei piana la città e sdrucciola l'etnia.
Perché questa differenziazione?
Millermann ha scritto: dom, 07 apr 2024 21:40 In ogni caso, la sua proposta *Omaca (forse a causa della somiglianza con «amaca») si presta bene alla doppia accentazione (benché, in quell'altro caso, la sdrucciola sia «meno consigliabile»)! ;)
Onnò, la terribile àmaca, diffusa anche dalle mie parti! Datemi la riforma grafica, bis! :mrgreen:
Fuori tema
Millermann ha scritto: dom, 07 apr 2024 21:40 Forse siamo leggermente fuori tema in questo filone, ma secondo me (ricordo d'averne parlato qui) i nomi dei popoli nativi americani sono assimilabili a quelli dei popoli antichi, e al pari di essi richiederebbero l'iniziale maiuscola.
Comprendo pragmaticamente l'associazione. A un livello più alto, però, personalmente ho sempre trovato la distinzione un po' artificiosa e arbitraria. Seguendo la mia preferenza minuscolista, risolvo usando la minuscola per tutti. D'altronde il DOP stesso non prescrive la maiuscola.
Carnby ha scritto: lun, 08 apr 2024 6:57 Di solito in toscano s’introduceva una /-ɡ-/ o una /-v-/ per evitare sequenze vocaliche «da evitare»: cfr. Giovanni, Giovacchino e Pagolo. Quindi Omaga o Omava.
In questo caso, però, se partiamo da [h] e non da [Ø], non trova che un'eventuale /k/ suoni più vicina e naturale?
Intervieni

Chi c’è in linea

Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 0 ospiti