«Rebus»
Inviato: dom, 14 apr 2024 12:41
Treccani:
Il termine è usato in varie lingue con adattamenti solo minimi: francese rébus, portoghese rébus, ceco rébus, estone reebus, lituano rebusas, ecc.; alcune invece usano nomi alternativi, come lo spagnolo con jeroglífico.
Per l'italiano, avendo il derivato registrato rebussistico, io personalmente andrei col toscano rèbusse (...so, naturalmente, che tale modalità oggi non è «sociolinguisticamente accettabile perlomeno dagli anni ’70»; ma io spero sempre in una presa di coscienza e un'inversione di tendenza, e, come ho visto, a volte gli editori sono [molto] più tolleranti di quanto ci si aspetti
).
Si è parlato dell'italianizzazione qui, ma —passati anche più di diecj anni— mi sembra utile avere un filone dedicato al termine capostipite.rèbus s. m. [ablativo plur. del lat. res «cosa», che si ritiene (secondo l’opinione dell’erudito E. Menagio) tratto dalla frase de rebus quae geruntur «delle cose che accadono», titolo dato a certe brevi composizioni di scrittori piccardi, che vertevano su fatti di attualità]. – 1. Gioco enigmistico che consiste nel presentare un soggetto da indovinare, per mezzo di segni (r. letterale, che può assumere tre forme: crittografia, r. crittografico e r. monoverbo) o figure (r. figurato), talvolta note musicali: proporre, fare, spiegare, risolvere un r.; r. facile, difficile, insolubile; non sono riuscito a trovare la soluzione del rebus. 2. fig. Parola, frase, contesto che non si riesce a interpretare e comprendere, questione o situazione (o anche persona) complicata, difficile a capire o a risolvere: le cose che ha detto, questi strani appunti, le avvertenze su questo medicinale sono per me un r.; che r. questa faccenda!; che r. quell’uomo (o quella donna)!; la condotta di tuo fratello in quell’occasione è sempre rimasta un vero r. per me.
Il termine è usato in varie lingue con adattamenti solo minimi: francese rébus, portoghese rébus, ceco rébus, estone reebus, lituano rebusas, ecc.; alcune invece usano nomi alternativi, come lo spagnolo con jeroglífico.
Per l'italiano, avendo il derivato registrato rebussistico, io personalmente andrei col toscano rèbusse (...so, naturalmente, che tale modalità oggi non è «sociolinguisticamente accettabile perlomeno dagli anni ’70»; ma io spero sempre in una presa di coscienza e un'inversione di tendenza, e, come ho visto, a volte gli editori sono [molto] più tolleranti di quanto ci si aspetti
