«Mora di gelso»
Inviato: mar, 11 giu 2024 7:44
Esiste un modo per differenziare la mora di rovo dalla mora di gelso? Una qualche parola arcaica o regionale?
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Curiosamente il GDLI riporta come antiquato “gelsamora” ma come regionale “gelsa” (che invece il De Mauro riporta come obsoleto), che pure ha molte più attestazioni, persino nel Purgatorio:
Gèlsa, sf. Region. Mora del gelso.
Dante, Purg., 33-69: Se stati non fossero acqua d’Elsa / li pensier vani intorno alla tua mente, / e ’l piacer loro un Piramo alla gelsa, / per tante circostanze solamente / la giustizia di Dio, nell’interdetto, / conosceresti all’arbor moralmente.
Anonimo Fiorentino, II-534: Piramo... tinse del suo sangue le gelse, ciò è le more.
Fazio, VI-6-89: D’ulivi è pien, dove più si sublima; / dattari, cedri, vigne, fichi e gelsa / ed ogni frutto v’è buon che si stima.
Boccaccio, V-23: Con queste bianche e rosse come foco /ti serbo gelse, mandorle e susine.
Anguillara, 4-145: Quando l’una e l’altra alma si svelse, / tinser del sangue lor le bianche gelse.
Casoni, 4-19: Veri amatori furono Piramo e Tisbe e Ero e Leandro, di che rendono testimonio le gelse, che fatte vermiglie co ’l sangue delli due primi miseri amanti producono ancora i frutti rossi.
Bernari, 7-27: Colmò due foglie con due manciate di gelse.
Sì, diciamo che non è proprio un teorema, come (quasi) sempre in linguistica: l'uva è il frutto della... vite.Carnby ha scritto: mer, 12 giu 2024 17:18 Beh, ovviamente, se la mela è il frutto del melo e la pera è il frutto del pero, la gelsa è il frutto del gelso.![]()