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«Colimbòfilo» e «chionodromòfilo»
Inviato: lun, 27 ago 2007 2:19
di Marco1971
Rispettivamente per «appassionato di nuoto/sci». Domando ai grecisti se
colimbòfilo e
chionodromòfilo siano formati bene (dico subito che non conosco bene il greco e che mi fondo sui dizionari). Grazie.

Inviato: lun, 27 ago 2007 9:49
di Federico
Non ho capito: sono sue creazioni?
Inviato: lun, 27 ago 2007 15:33
di Marco1971
Sí.

Re: «Colimbòfilo» e «chionodromòfilo»
Inviato: lun, 27 ago 2007 22:06
di u merlu rucà
Marco1971 ha scritto:Rispettivamente per «appassionato di nuoto/sci». Domando ai grecisti se
colimbòfilo e
chionodromòfilo siano formati bene (dico subito che non conosco bene il greco e che mi fondo sui dizionari). Grazie.

Colimbofilo potrebbe creare qualche imbarazzo:
co|lìm|bo
s.m.
TS ornit., uccello acquatico del genere Colimbo, comunemente detto strolaga | con iniz. maiusc., genere dell’ordine dei Ciconiformi (De Mauro in linea)
Inviato: lun, 27 ago 2007 22:14
di Marco1971
Vero, ma siccome molti conoscono l’uccello ma non sanno che si chiama
colimbo...

Io mi son fondato sulla radice κολυμβώ «nuotare».
Inviato: mar, 28 ago 2007 9:00
di Incarcato
Secondo me, di là da problemi di formazione, l'uso di derivati dal greco « complessi », come in questo caso, è un elemento che rende difficoltosa l'eventuale diffusione della neoformazione, che rimanendo oscura a molti, pure a chi ha studiato greco, scoraggia l'uso (ripeto, eventuale).
Bisognerebbe trovare qualcosa di piú facile...
...qualcosa come
nuotista,
sciista? Le butto là.

Inviato: mar, 28 ago 2007 11:05
di Infarinato
Incarcato ha scritto:Secondo me, di là da problemi di formazione, l'uso di derivati dal greco « complessi », come in questo caso, è un elemento che rende difficoltosa l'eventuale diffusione della neoformazione…
Concordo con Incarcato.
Due parole sulla morfologia dei neologismi in oggetto (
in loco Amici eius

):
chionodromòfilo è ineccepibile, ma mi ricorda un po’ alcune mie neoformazioni scherzose quali *
galaktestrapezakoukanáphoros con cui apostrofavo mio padre perché portava (
phóros) sempre il latte (
gála,
gálaktos) in tavola (
e[
i]
s trápezan) e non (
k[
aì]
ou[
k]) lo
rimetteva (
aná) mai in frigo…
*
Colimbòfilo, poi, non mi convince per tre ragioni:
- in greco antico, kolymbáō (contratto in kolymbô, con accento circonflesso, non acuto, sull’omega) significava primariamente tuffarsi (e solo secondariamente nuotare): nuotare si diceva néō (t.v. new-, probabilmente imparentato con náō e lat. navis, nare e quindi anche it. nuotare);
- il tema verbale è kolymba-, non kolymbo-;
- col suffisso -philos si formano (mi pare) soprattutto dei denominali, non dei deverbali: volendo continuare a giocare, il nomen actionis di néō è neûsis («nuoto», s.), da cui si avrebbe in italiano neusífilo (cfr. anche i composti con neust- sul GRADIT).

Inviato: mar, 28 ago 2007 12:11
di Marco1971
Grazie mille, Infarinato. Ho finalmente la risposta precisa alla mia domanda.

Inviato: mar, 28 ago 2007 17:56
di Marco1971
Naturalmente – occorre precisare – era pura curiosità: di questi termini non c’è bisogno e non era mia intenzione proporli come neologismi da immettere nell’uso.
Inviato: mer, 29 ago 2007 8:53
di Incarcato
Certo, Marco. La mia era una precisazione di cartattere generale.
