«Ṭaref», «taref»
Inviato: gio, 04 lug 2024 17:35
				
				Treccani:
			Anche il GDLI registra tareffe (ant. tariffo), ma con i significati più generici di «[c]he è di scarsa qualità o valore; malandato (con riferimento sia a persone sia a oggetti)» e «[f]also, impuro».ṭaref 〈tħarèf〉 agg., ebr. – Non adatto, impuro (nella Bibbia, propriam., «sbranato»), riferito in partic. a cibi che, non rispondendo alle prescrizioni alimentari ebraiche, non sono consentiti agli Ebrei (tali, per es., i molluschi, i crostacei, i piccoli volatili, gli animali non uccisi secondo il rito, quelli morti per malattia e quelli sbranati), in diretta contrapp. a kāshēr o kašer, con cui sono invece qualificati i cibi permessi agli Ebrei perché conformi alle prescrizioni rabbiniche. La parola, nota nelle parlate giudaiche di varie regioni d’Italia, è di norma adattata in tarèf (in passato anche tarèffe): qui non si servono cibi taref ma solo kasher. Anche, estens., riferita a persone o ambienti, sempre con una connotazione negativa o peggiorativa.