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«Phylum» e derivati

Inviato: dom, 07 lug 2024 16:48
di G. M.
Treccani (1, 2):
phylumfìlum〉 s. neutro lat. scient. [der. del gr. ϕυλή «tribù»] (pl. phyla o invar.), usato in ital. al masch. – 1. Nella classificazione zoologica e botanica, la più alta categoria sistematica dei regni animale e vegetale, che corrisponde al tipo animale (per es., il phylum o tipo degli anellidi, degli artropodi, ecc.) e alla divisione vegetale (per es., il phylum o divisione delle spermatofite). 2. Per estens., il termine è usato anche in etnologia e in linguistica per indicare raggruppamenti di lingue che sono, o si ritiene che siano, imparentate tra loro (con criterî più ampî rispetto ai concetti di famiglia e gruppo o ceppo linguistico), spec. con riferimento alle lingue amerindiane. ◆ Poco usata la forma italianizzata filo (v. filo2).
filo2 s. m. – Forma italianizzata, poco com., del lat. scient. phylum (v.), sia come termine della classificazione zoologica e botanica, sia con il suo uso estens. in etnologia; più frequente come primo elemento di parole composte (per es., filogenesi, in cui indica discendenza).
Che voi sappiate, per l'accezione linguistica è in uso qualche termine italiano oltre a filo?

C'è poi il subphylum:
subphylumsubfìlum〉 s. neutro, lat. scient. [comp. di sub- e phylum] (pl. subphylasubfìla〉, o invar.), usato in ital. al masch. – Nella classificazione zoologica e botanica, categoria sistematica collocata tra il phylum e la classe: in zoologia corrisponde al sottotipo, in botanica alla sottodivisione.
...Che volendo mantenere -filo potrebbe essere un sottofilo. Se ne trovano un paio d'attestazioni nei libri di Google (Biodiversità - Risorse per lo sviluppo, 2009; Dizionario Odontoiatrico, 2014). Si trova anche qualche subfilo, in testi più datati (metà Ottocento – metà Novecento).