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«Promptum»
Inviato: sab, 27 ago 2005 23:21
di Marco1971
Come ho detto nel forum della Crusca — e mi scuso se vi tedio — l’inglese
prompt ha lo stesso etimo dell’italiano
pronto, e significa, in informatica, «segnale che appare sul video per indicare che il calcolatore (:))
è pronto ad accettare un nuovo comando» (GRADIT). Non suonano bene le seguenti frasi?
Aspetta che il computiere ti dia il pronto...
Appena compare il pronto, digita...
Sarebbe insomma una forma ellittica di «messaggio che segnala che il computiere è pronto a continuare».
Infarinato mi suggerisce
sprone, che personalmente trovo un po’ forte, ma mi va bene tutto, tranne
prompt!
Sarebbe interessante sentire i vostri pareri. Grazie.
P.S. Dimenticavo: benvenuto al mio omonimo!

Grazie!
Inviato: dom, 28 ago 2005 10:39
di Marco Bonavoglia
Controllando la lista degli utenti l'omonimo dovrei essere io, quindi grazie!
Per
prompt, mi sembra che
pronto sia un'ottima traduzione: è una sola parola e si capisce benissimo che cosa voglia dire, quindi per me è perfetta.
Parzialmente fuori tema, se troverò un po' di tempo cercherò di dare il mio piccolo aiuto alla preparazione della lista di traducenti per i forestierismi segnalati dall'amministrazione svizzera (soprattutto per quelli di origine informatica). Qualche commento è già pronto, penso di inserirlo entro stasera.
Buona domenica!
Marco Bonavoglia
Windows’ «prompt dei comandi»
Inviato: dom, 28 ago 2005 11:15
di Miseria
Le Finestre hanno il pronto dei comandi?
Pronto? Come sempre bisogna considerare il contesto… Come tradurre? «Base comandi»? Non «pannello», c’è già quello
di controllo. Eh, il mondo dell’informatica è un formicaio di forestierismi…

Re: Grazie!
Inviato: dom, 28 ago 2005 21:49
di Marco1971
Marco Bonavoglia ha scritto:Parzialmente fuori tema, se troverò un po' di tempo cercherò di dare il mio piccolo aiuto alla preparazione della lista di traducenti per i forestierismi segnalati dall'amministrazione svizzera (soprattutto per quelli di origine informatica). Qualche commento è già pronto, penso di inserirlo entro stasera.
Buona domenica!
Grazie della sua partecipazione. È un piacere incontrare persone che tengono alla nostra lingua, specie se — come suppongo che lei sia — informatici, o comunque che lavorano in ambiti particolarmente colpiti dal
morbus.
Attendo con ansia il suo contributo!

Inviato: lun, 29 ago 2005 11:29
di miku
Per me
pronto va benissimo. Solo, è certo che
prompt non sia inteso come
suggerimento? Cioè, si imbecca il calcolatore. Plausibile dunque
imbeccata?
pronto
Inviato: lun, 29 ago 2005 11:50
di giulia tonelli
miku ha scritto:Per me pronto va benissimo. Solo, è certo che prompt non sia inteso come suggerimento? Cioè, si imbecca il calcolatore.
L'idea è giusta, ma veramente è il calcolatore che imbecca noi, invitandoci a dirgli qualcosa. Questo comunque non cambia la validità del suo suggerimento.
Inviato: lun, 29 ago 2005 11:54
di miku
Perché è il calcolatore a imbeccare noi? Non diamo noi il comando? Scusi la domanda forse sciocca, ma (a usare una formula di Infarinato), sono alquanto
disinformatico 
Inviato: lun, 29 ago 2005 12:34
di giulia tonelli
Aiuto. Mi sa che ci stiamo infilando in un ginepraio. Comunque, questa e' la mia interpretazione, fondata sulla mia conoscenza dell'inglese:
To prompt significa imbeccare, incitare, suggerire qualcuno ad andare avanti (o a cominciare) a parlare o a fare qualcosa. Il sostantivo prompt significa "la cosa che prompts", in altre parole e' il suggerimento, l'imbeccata, l'incitamento.
Uscendo dal gergo informatico, se qualcuno deve recitare Il 5 maggio e non se la ricorda, io sottovoce gli diro' "Ei fu...". In questo caso io sto *promptando lui, e le parole "Ei fu" sono il prompt.
Da questo esempio, a me sembra evidente che, se la scrittina "C:>" e' il prompt, che sta li' a lampeggiare, ammiccando furbetto, e' il computer che sta imbeccando me, incitandomi a dirgli qualcosa. Magari ho sempre interpretato male, sentiamo anche altri pareri di anglofoni.
Inviato: lun, 29 ago 2005 12:46
di miku
giulia tonelli ha scritto:[...]se qualcuno deve recitare Il 5 maggio e non se la ricorda, io sottovoce gli diro' "Ei fu...". In questo caso io sto *promptando lui, e le parole "Ei fu" sono il prompt.
Così intendo anch'io.
giulia tonelli ha scritto:Da questo esempio, a me sembra evidente che, se la scrittina "C:>" e' il prompt, che sta li' a lampeggiare, ammiccando furbetto, e' il computer che sta imbeccando me, incitandomi a dirgli qualcosa. Magari ho sempre interpretato male, sentiamo anche altri pareri di anglofoni.
Qui però divergo: se si fa seguire alla
C: diabolicamente lampeggiante una stringa di comando, non è la macchina a suggerire qualcosa, ma al contrario l'uomo.
O forse, da un punto di vista semiotico, emittente e destinatario fondano un campo di ricezione cooperativo: un
prompt bilaterale.
E' noto che l'uomo comunichi tanto meglio con la macchina quanto più diventa egli stesso una macchina: questo a detta degli amici disumanizzati

Inviato: lun, 29 ago 2005 12:58
di giulia tonelli
...ma se la scrittina lampeggiante "C:>" E' IL PROMPT, vuol dire che detta scrittina e' come le parole "Ei fu", giusto? quindi, visto che il soggetto che sta promptando e' chi dice le parole "Ei fu", in questo caso il soggetto che prompta e' chi dice "C:>", e quindi e' il calcolatore, giusto? Non sto capendo niente? (Io l'avevo detto che ci stavamo infilando in un ginepraio...)
Inviato: lun, 29 ago 2005 13:07
di miku
giulia tonelli ha scritto:...ma se la scrittina lampeggiante "C:>" E' IL PROMPT, vuol dire che detta scrittina e' come le parole "Ei fu", giusto? quindi, visto che il soggetto che sta promptando e' chi dice le parole "Ei fu", in questo caso il soggetto che prompta e' chi dice "C:>", e quindi e' il calcolatore, giusto? Non sto capendo niente? (Io l'avevo detto che ci stavamo infilando in un ginepraio...)
Già: ma se la botola suggerisce sempre
Ei fu l'attore passa un brutto quarto d'ora!

Un
Ei fu dinamico deve essere fondato sulla cooperazione...
Un ginepraio, forse, sì.
Inviato: mer, 31 ago 2005 16:01
di amicus_eius
Oddio, questo più che un ginepraio è una foresta...
In ogni modo, è errato proporre l'equivalenza fra prompt e suggerimento, almeno in alcuni casi?
Sono quasi due mesi che manco e sto solo ribadendo cose dette da altri (magari da Miku, per esempio), dopo una rapida scorsa. Per il prompt dei comandi di cui parla Miseria si dovrebbe ricorrere a un traducente diverso, dato che il problema sta anche nel fatto che non c'è corrispondenza biunivoca fra l'area di pertinenza del termine inglese e quella dei possibili traducenti.
Salutz, companhons.
Inviato: mer, 31 ago 2005 16:48
di Infarinato
amicus_eius ha scritto:In ogni modo, è errato proporre l'equivalenza fra prompt e suggerimento, almeno in alcuni casi?
Domanda retorica o sincera, Amicus?
Come ho scritto a Marco in un’«elettroepistola», Giulia ha sostanzialmente ragione: col
prompt il calcolatore «ti stimola a stimolarlo»

, per cui avevo proposto molto castellanianamente
sprone.

Inviato: dom, 02 ott 2016 14:36
di Antujo
In questa guida su Bash, il cui originale in inglese è questo, prompt è stato tradotto con invito.
Alcuni esempi:
Nelle shell non interattive, l'invito [o prompt], PS1, non è impostato. (pag. 18)
Bash rende sempre più divertente giocare con l'invito [prompt]. V. la Sezione Controllare l'invito nelle pagine info di Bash. (pag. 20)
Gli inviti (prompt) in questo corso possono variare in base allo spirito dell'autore. Ciò si accosta più alle situazione della vita reale piuttosto del tradizionale educativo invito $. L'unica convenzione a cui ci atteniamo è che l'invito di root termina con un segno cancelletto (# o hash mark). (pag. 34)
Nota: i corsivi degli esempi sono quelli della guida.