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«Diffusionale»

Inviato: ven, 31 ago 2007 21:19
di Federico
Leggo: «lei saprà meglio di me che poteri diffusionali ha oggidí la tivvú».
Per il De Mauro:
dif|fu|sio|nà|le
agg.
TS scient., che riguarda un fenomeno di diffusione
Gli altri vocabolari sono all'incirca sulla stessa linea.

Sembrerebbe quindi un aggettivo di uso molto limitato, ma è evidente che siamo di fronte al fenomeno della crescente coniazione di aggettivi in -ale per casi in cui si sarebbero usate in passato altre forme, come – in questo caso – un semplice complemento di specificazione: «lei saprà meglio di me che potere di diffusione ha oggidí la tivvú» (non ho invece capito se sarebbe appropriato diffusivo, che alcuni vocabolari definiscono genericamente «relativo a diffusione», ma sembrerebbe principalmente «atto a diffondere o a diffondersi»).

Non so se quest'analisi sia corretta, tuttavia è quella di Franco Fochi: per quanto non condivisa il suo catastrofismo (su questo e altri punti), condivido il suo senso di fastidio.
Sono solo?

Inviato: ven, 31 ago 2007 22:00
di Marco1971
Il fastidio deriva dall’abuso. Cosí com’è nella compostissima e mirabilissima prosa del nostro caro umanista89, non urta affatto (anzi, non m’ero neanche soffermato sulla parola, il che indica che il discorso era chiaro e la parola immediatamente compresa nel significato inteso dallo scrivente).

Inviato: mar, 04 set 2007 12:12
di Federico
Il problema di questi aggettivi non è certo di essere poco comprensibili.