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«Al pari» e «alla pari»

Inviato: dom, 09 set 2007 18:50
di Marco1971
Ho notato che spesso si confondono queste due locuzioni, che non sono sinonimiche, e perciò mi permetto di segnalarlo qui.
Il Treccani in linea ha scritto:Al pari di, nello stesso modo: Nel gioco, serio al p. d’un lavoro (Pascoli); s’è comportato al p. d’un mascalzone; tu ne hai l’obbligo al p. di tutti gli altri; io ne ho diritto al p. di te. Meno com., in confronto: al p. di lui, tutti sono zero; anche al pari che, quando il secondo termine di paragone è un complemento indiretto: O d’avarizia al par che di grandezza Famoso Atride (V. Monti). Con altro sign., alla stessa altezza: l’albero arriva al p. del tetto.

Alla pari, allo stesso grado, allo stesso livello: non oso mettermi alla p. con voi; si sentiva abbassato alla p. d’un pezzente; si sente capace di stare alla p. con chiunque, di reggere al confronto, di non sentirsi inferiore.
L’avete notato anche voi, o è una mia ubbía?

Inviato: dom, 09 set 2007 19:37
di Federico
È evidente che c'è una certa sovrapponibilità, ma gli usi sono piuttosto distinti: hanno addirittura due reggenze diverse.
Non ho fatto caso a una confusione delle due locuzioni: potrebbe fare qualche esempio? Ha trovato cose del genere «Nel gioco, serio alla pari d’un lavoro», «s’è comportato alla pari con un mascalzone» (qui il significato muta radicalmente), «non oso mettermi al pari di voi», «si sentiva abbassato al pari con un pezzente»?

Inviato: dom, 09 set 2007 20:20
di Marco1971
Avrei un esempio suo (mi perdoni) che m’è parso sospetto (nel filone aperto da edoardo).

Inviato: dom, 09 set 2007 21:35
di Federico
Ah, mi sembra di ricordare.

Dunque, la frase è
Talvolta possono comunque tornar comodi, alla pari di incantarsi e impazzire; bloccarsi è la traduzione piú comune, normale.
No, non mi sembra corretto.

Grazie per la segnalazione, ci farò caso.

Inviato: dom, 09 set 2007 21:50
di Marco1971
Di nulla. :)