La pronuncia dei nomi e soprattutto dei cognomi può sollevare un problema.
Se per i nomi la standardizzazione a livello nazionale è molto elevata e la diffusione degli ipocoristici dialettali è oggi notevolmente ridotta, lo stesso non si può dire dei cognomi. Per questi ultimi le varianti diatopiche sono numerose e correlate alle varietà dialettali.
Il problema si pone per quelle vocali e consonanti che hanno una resa fonetica diversa in italiano e nel dialetto considerato.
Quale sarà la pronuncia consigliata nel caso di derivazioni più o meno trasparenti da termini che hanno un rappresentante in italiano? Dobbiamo risalire alla pronuncia del termine d’origine (in italiano)? oppure adottare la pronuncia della variante del cognome tipica della sua zona di diffusione?
Non ho una risposta sicura a queste domande.
Mi piacerebbe conoscere il parere, magari documentato, degli altri frequentatori del forum.
Sulla pronuncia dei cognomi
Moderatore: Cruscanti
- Infarinato
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Come forse ricorderà, io mi ero già espresso in merito (o quasi) un po’ di tempo fa…
Non conoscevo questo suo intervento. Leggendolo mi sono convinto della giustezza delle sue argomentazioni.Infarinato ha scritto:Come forse ricorderà, io mi ero già espresso in merito (o quasi) un po’ di tempo fa…
Grazie per la segnalazione.
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Un interessante problema a margine è la pronuncia dei nomi classici. Le correnti sono due: il tipo latineggiante (es.: Tèseo, Giàsone) e il tipo analogico (Tesèo, Giasòne), giustificato talora con l'accento grecizzante. Nessuno dei due partiti in effetti riuscirà mai a vincerla. Entrambi i sistemi hanno infatti dei controesempi... Chi dice Alessandrìa? e Omero accentato sulla prima sillaba?
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