«Arricchente»
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«Arricchente»
È curioso che nessun dizionario registri l’aggettivo arricchente (ben attestato in rete, anche nella forma plurale), detto di esperienze, incontri, scambi e simili. In francese si usa enrichissant; in inglese enriching. L’ho segnalato alle Redazioni di De Mauro e Garzanti. Una nuova entrata italiana?! Carramba che sorpresa!
Non sembra anche a voi voce ormai d’uso comune?
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Non mi sembra tanto curioso.Marco1971 ha scritto:È curioso che nessun dizionario registri...
L’uso del participio presente con funzione aggettivale (con eventuale promozione a sostantivo) è normale per la nostra lingua. Del resto il «participio» ha questo nome proprio perché partecipa di entrambe le funzioni: verbale e aggettivale. In genere i dizionari scelgono di non riservargli un’entrata specifica, a meno che non si tratti di participi di verbi non (più) esistenti oppure di aggettivi che hanno assunto un significato molto diverso dal verbo originario.
Arricchente (e fin(i)ente) non si discosta dal significato del verbo e quindi non gli è stata riservata un’entrata specifica.
Una veloce ricerca sul GRADIT dà solo 1599 entrate di participi presenti con funzione aggettivale su 22580 verbi.
Diverso è l’atteggiamento, al riguardo, di un dizionario storico come il Battaglia…
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Proprio per questo va inserito nei repertori lessicografici, anche perché si parla di esperienze arricchenti, ecc., ma non, ad esempio, di somma arricchente, il che significa che il participio presente usato in funzione aggettivale non copre tutti gli usi del verbo ma ha acquisito una valenza specifica.Infarinato ha scritto:Sai cosa ti dico? Forse l’uso [aggettivale diffuso] di arricchente [in italiano] è veramente [molto] recente…Marco1971 ha scritto:Come mai, allora, i dizionari bilingui non traducono enrichissant con arricchente e ricorrono a perifrasi come che arricchisce o a sinonimi come fruttuoso?
Analogo discorso per impoverente, di cui ecco due esempi trovati con Google:
«Contro questa unificazione autoritaria e impoverente, la lingua è un’arma.»
«...solo nel recuperare la nostra identità linguistica ma anche nel fornire un antidoto etico alla signoria del pensiero unico, impoverito e impoverente...»
«Contro questa unificazione autoritaria e impoverente, la lingua è un’arma.»
«...solo nel recuperare la nostra identità linguistica ma anche nel fornire un antidoto etico alla signoria del pensiero unico, impoverito e impoverente...»
Non lo so. A volte (non mi sembra questo il caso) il ricorso a perifrasi è necessario per la differente area semantica ricoperta dai traducenti nelle diverse lingue. Ma se la perifrasi utilizzata è: che arrichisce, avrebbero potuto benissimo sostituirla con arricchente. Non posso pensare che gli autori del dizionario bilingue siano stati spaventati dall’assenza del termine sui vocabolari italiani.Marco1971 ha scritto: Come mai, allora, i dizionari bilingui non traducono enrichissant con arricchente e ricorrono a perifrasi come che arricchisce o a sinonimi come fruttuoso?
Non sono d’accordo. Secondo me, in un dizionario dell’uso, vanno riportati solo quegli aggettivi (derivati da participi presenti) che hanno assunto un significato molto diverso dal verbo di partenza. Differente è il caso in cui si sia formato un sostantivo.Marco1971 ha scritto: Proprio per questo va inserito nei repertori lessicografici, anche perché si parla di esperienze arricchenti, ecc., ma non, ad esempio, di somma arricchente, il che significa che il participio presente usato in funzione aggettivale non copre tutti gli usi del verbo ma ha acquisito una valenza specifica.
Per quanto riguarda arricchente, il suo significato coincide con un uso figurato del verbo. Nessuno vieta il suo utilizzo anche per l'uso proprio del verbo.
Eppure non è raro trovare participi lemmatizzati la cui definizione è semplicemente "nei significati del verbo" (eventualmente specificando l'accezione).bubu7 ha scritto:Non sono d’accordo. Secondo me, in un dizionario dell’uso, vanno riportati solo quegli aggettivi (derivati da participi presenti) che hanno assunto un significato molto diverso dal verbo di partenza.
Dall'Introduzione del GRADIT, riporto i criteri utilizzati per lemmatizzare i participi presenti (Par. 23.7):
Non mi sembra che i nostri esempi rientrino in nessuna delle sovraesposte categorie.Figurano come lemmi autonomi 1.620 participi presenti, purché rispondano a una delle seguenti condizioni e cioè siano:
1) dotati di sovrappiù semantico;
2) molto cristallizzati nell’uso;
3) dotati di una valenza sostantivale.
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[FT] «Errore di logica»
Noto un «errore di logica» qui:
Corrigendum: «1.620 participi presenti, che rispondono… e… sono». Altrimenti: «un participio presente figura come lemma autonomo, purché risponda…».Figurano come lemmi autonomi 1.620 participi presenti, purché rispondano a una delle seguenti condizioni e cioè siano:…
Potremmo segnalarne la presenza alla Redazione per farli... eliminare!Marco1971 ha scritto:Né sembrano rientrarvi sconvolgente o allettante, pur lemmatizzati.bubu7 ha scritto:Non mi sembra che i nostri esempi rientrino in nessuna delle sovraesposte categorie.
A parte gli scherzi, i criteri suggeriti dal De Mauro paiono ragionevoli: è inutile appesantire un Vocabolario dell'uso di un'entrata lessicale per i participi presenti, se il loro significato si riduce semplicemente a quello del verbo.
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