Vista l’assoluta prevalenza della forma armario in italiano antico, documentata dai dizionari storici e da quelli etimologici, direi proprio di sí. Dopotutto, per una parola come armadio, l’origine dotta ci può stare.u merlu rucà ha scritto:Bisogna, nel caso di armadio, postulare un'origine non popolare ma dotta (lessico dei notai?), con dissimilazione successiva…
Origine della pronuncia normativa
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Cosí sembra.Scilens ha scritto:Contaminazioni con 'madia' sarebbero possibili?
Nel mio dialetto si dice armàro, con trattamento regolare di -ARĬUS > -àro.
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Non saprei, direi che più aspirazione mi viene da pronunciarla geminata la T...Scilens ha scritto:Insieme a quello "shtupido" non Le viene anche una bella t aspirata-esplosiva simile a "ShTHU'pido"?
Ovviamente, mentre in napoletano la "Sh" è sistematica davanti alle consonanti tranne "t", direi che nel Lazio si usa solo come rafforzativo, ed è possibile anche prima di "t".
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
Una [t] geminata dopo una [s]... intende un allungamento, [t:]?SinoItaliano ha scritto:Non saprei, direi che più aspirazione mi viene da pronunciarla geminata la T...
Anche [ʒd] non è possibile in napoletano, a differenza di [ʒb] e [ʒɡ].SinoItaliano ha scritto:Ovviamente, mentre in napoletano la "Sh" è sistematica davanti alle consonanti tranne "t"
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Esatto.Carnby ha scritto:Una [t] geminata dopo una [s]... intende un allungamento, [t:]?
Ciò che mi sorprese leggendo una dispensa di Infarinato è il fatto che anche in Toscano sia possibile [ʒʒ], ad esempio nella parola disgelo [diʒ'ʒelo].Carnby ha scritto:Anche [ʒd] non è possibile in napoletano, a differenza di [ʒb] e [ʒɡ].
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
Semmai [diʒ'ʒɛ:lo]. Credo che sia possibile, ma in tutta sincerità nella mia zona ho sempre sentito dire [diz'ʤɛ:lo]. Si tratta comunque di una parola dotta, non usata nativamente: termine più comuni sono sghiacciamento e scongelamento.SinoItaliano ha scritto:Ciò che mi sorprese leggendo una dispensa di Infarinato è il fatto che anche in Toscano sia possibile [ʒʒ], ad esempio nella parola disgelo [diʒ'ʒelo].
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Re: Origine della pronuncia normativa
In questo documento audio la voce fuori campo (Simone D'Andrea), nel riportare le parole che il direttore di doppiaggio era solito rivolgere a Nello Cantinàro (primo doppiatore della storia), pronuncia casa con l'esse sonora. Io pensavo che si trattasse d'un'imprecisione di Simone D'Andrea, invece il direttore di doppiaggio probabilmente pronunciava 'kaza... Ci sarà pure (stata) nella stessa Roma la tendenza a sonorizzare, ma anche in una frase dialettale come Ah Nello, fammene un'artra ché poi te manno a casa! (non sono per nulla sicuro d'averla riportata correttamente...)Marco1971 ha scritto:La mia teoria è questa: sin dai primi vagiti del doppiaggio agí il «prestigio» della pronuncia settentrionale (tanto che anche nei vecchi doppiaggi io ho raramente sentito pronunciar /'kasa, 'kOsa, ko'si/)
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