Origine della pronuncia normativa

Spazio di discussione su questioni di fonetica, fonologia e ortoepia

Moderatore: Cruscanti

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Infarinato
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Intervento di Infarinato »

u merlu rucà ha scritto:Bisogna, nel caso di armadio, postulare un'origine non popolare ma dotta (lessico dei notai?), con dissimilazione successiva…
Vista l’assoluta prevalenza della forma armario in italiano antico, documentata dai dizionari storici e da quelli etimologici, direi proprio di sí. Dopotutto, per una parola come armadio, l’origine dotta ci può stare. ;)
Bue
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Intervento di Bue »

u merlu rucà ha scritto: Nel mio dialetto l'armadio si chiama armariu,
Nel mio armari
Brazilian dude
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Intervento di Brazilian dude »

Nel mio armário. :)
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Scilens
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Intervento di Scilens »

Contaminazioni con 'madia' sarebbero possibili?
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Scilens ha scritto:Contaminazioni con 'madia' sarebbero possibili?
Cosí sembra.

Nel mio dialetto si dice armàro, con trattamento regolare di -ARĬUS > -àro.
valerio_vanni
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Intervento di valerio_vanni »

Qui "Armérie".
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

Una contaminazione o incrocio con madia è possibile dove esiste tale termine. Dalle mie parti la madia si chiama tóuru.
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SinoItaliano
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Intervento di SinoItaliano »

Scilens ha scritto:Insieme a quello "shtupido" non Le viene anche una bella t aspirata-esplosiva simile a "ShTHU'pido"?
Non saprei, direi che più aspirazione mi viene da pronunciarla geminata la T... :?

Ovviamente, mentre in napoletano la "Sh" è sistematica davanti alle consonanti tranne "t", direi che nel Lazio si usa solo come rafforzativo, ed è possibile anche prima di "t".
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

SinoItaliano ha scritto:Non saprei, direi che più aspirazione mi viene da pronunciarla geminata la T...
Una [t] geminata dopo una [s]... intende un allungamento, [t:]?
SinoItaliano ha scritto:Ovviamente, mentre in napoletano la "Sh" è sistematica davanti alle consonanti tranne "t"
Anche [ʒd] non è possibile in napoletano, a differenza di [ʒb] e [ʒɡ].
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SinoItaliano
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Intervento di SinoItaliano »

Carnby ha scritto:Una [t] geminata dopo una [s]... intende un allungamento, [t:]?
Esatto. :)
Carnby ha scritto:Anche [ʒd] non è possibile in napoletano, a differenza di [ʒb] e [ʒɡ].
Ciò che mi sorprese leggendo una dispensa di Infarinato è il fatto che anche in Toscano sia possibile [ʒʒ], ad esempio nella parola disgelo [diʒ'ʒelo].
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

SinoItaliano ha scritto:Ciò che mi sorprese leggendo una dispensa di Infarinato è il fatto che anche in Toscano sia possibile [ʒʒ], ad esempio nella parola disgelo [diʒ'ʒelo].
Semmai [diʒ'ʒɛ:lo]. :) Credo che sia possibile, ma in tutta sincerità nella mia zona ho sempre sentito dire [diz'ʤɛ:lo]. Si tratta comunque di una parola dotta, non usata nativamente: termine più comuni sono sghiacciamento e scongelamento.
fiorentino90
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Re: Origine della pronuncia normativa

Intervento di fiorentino90 »

Marco1971 ha scritto:La mia teoria è questa: sin dai primi vagiti del doppiaggio agí il «prestigio» della pronuncia settentrionale (tanto che anche nei vecchi doppiaggi io ho raramente sentito pronunciar /'kasa, 'kOsa, ko'si/)
In questo documento audio la voce fuori campo (Simone D'Andrea), nel riportare le parole che il direttore di doppiaggio era solito rivolgere a Nello Cantinàro (primo doppiatore della storia), pronuncia casa con l'esse sonora. Io pensavo che si trattasse d'un'imprecisione di Simone D'Andrea, invece il direttore di doppiaggio probabilmente pronunciava 'kaza... :o Ci sarà pure (stata) nella stessa Roma la tendenza a sonorizzare, ma anche in una frase dialettale come Ah Nello, fammene un'artra ché poi te manno a casa! (non sono per nulla sicuro d'averla riportata correttamente...) :?:
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