Marco1971 ha scritto:La guerra regia ha dato un grave insegnamento ai Lombardi e imposto un obbligo severo al Piemonte. (Mazzini)
Tu non sai che ora sono stretto da obblighi sempre piú severi. (Carducci)
Malattia severa. (Petrocchi [s. v.])
Nei primi due esempi "severo" è un attributo della stessa parola: obbligo, e forse "gravoso" (ops... lo dice anche il Battaglia) o "pressante" sarebbero sostituenti anche migliori di "grave".
Quanto a Petrocchi: è Giorgio o Policarpo?
Si tratta naturalmente di Policarpo Petrocchi, autore del famoso dizionario.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Lo sospettavo. Può essere che l'occorrenza provenga da tale dizionario, nel quale magari Petrocchi potrebbe aver registrato un uso improprio di "malattia severa" ante litteram?
Sí, proviene dal dizionario, ho controllato. D’altra parte si evinceva dal [s. v.] nella citazione del Battaglia. Non vi si parla però di uso improprio...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Grazie. Resta il fatto che è un'unica presenza su un unico dizionario, oltretutto fuori contesto. Un po' poco a fronte dell'uso massivo (medicese per "massiccio") di "severo" in luogo di "grave" quale si registra oggidì, uso dovuto non a ricercatezza ma a sciatteria e ignoranza (e dell'inglese, e dell'italiano).
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
Riesumo il filone per "portare all'attenzione" (mi si perdoni il burocratese) usi viepiù frequenti di "severo" in luogo di "grave" anche al di fuori del campo medico.
Così si legge che un terremoto ha causato danni severi agli edifici, il gelo ha provocato danni severi alle colture e che «Al Qaeda inflisse danni severi* all'USS Cole [un cacciatorpediniere, N.d.Z.]».
Gli aggettivi "grave, pesante, ingente", colpevoli di essere così dissimili dall'inglese severe, diventeranno specie protetta.
* in questo caso trad. dal fr. sévères dommages
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
Il Devoto Oli (prima edizione 1971) riporta:
«3. Ingente per gravità, in espressioni che sottolineano l'entità di un danno: il nemico ha subito s. perdite».
marcocurreli ha scritto:Il Devoto Oli (prima edizione 1971) riporta:
«3. Ingente per gravità, in espressioni che sottolineano l'entità di un danno: il nemico ha subito s. perdite».
È lo stesso esempio che troverà sul vocabolario Treccani, dove leggerà «anche in senso medico: subire una s. menomazione (in questa accezione è un calco semantico dell’ingl. severe)».
Se l'uso occasionale (e "mirato") di "severo" in luogo di "grave, ingente" può apparire "ricercato" (sempre per citare il Treccani), un impiego frequente e indiscriminato finisce per palesarlo per quello che è: un pigro adattamento di una parola straniera, forzando un aggettivo italiano a rivestire un significato che non gli appartiene.
In breve: se può suonare bene "il nemico ha subito severe perdite" (magari in un testo letterario), non altrettanto si può dire della frase "ho subito una severa perdita di peso".
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
Zabob ha scritto:In breve: se può suonare bene "il nemico ha subito severe perdite" (magari in un testo letterario), non altrettanto si può dire della frase "ho subito una severa perdita di peso".
Concordo appieno. Tra l'altro, nel primo caso, come in altri esempi citati, severo si può sostituire con duro, che si avvicina di più al significato proprio del termine, nel secondo caso no.
Infatti: la dieta può benissimo essere "severa", la conseguente perdita di peso no.
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
Sentito oggi al "TG LA 7", a proposito di uno degli attentatori canadesi: "severi precedenti penali".
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
Probabile traduzione di «severe criminal records». Ma allora perché non "severi record criminali"?
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)