«Sono sicuro/certo/convinto/persuaso che» + indicativo o congiuntivo?
Moderatore: Cruscanti
«Sono sicuro/certo/convinto/persuaso che» + indicativo o congiuntivo?
A proposito dell'esempio numero 5, mi permetto di far notare che, trattandosi di una completiva, è ammesso anche il modo congiuntivo. Benché certamente meno diffusa rispetto all'indicativo, la forma con il congiuntivo non può essere reputata scorretta.
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Re: «Sono sicuro/certo/convinto/persuaso che» + indicativo o congiuntivo?
Re: «Sono sicuro/certo/convinto/persuaso che» + indicativo o congiuntivo?
- io che lo conoscevo un poco meglio, ero sicuro, che fosse per tornare un giorno a carico mio
- M'ero subito accorto che la polizia era informata di molte cose di cui invece ero certo che fosse all'oscuro
- La mia informatrice (io ero certo che fosse una donna) era evidentemente assai bene avvertita
- Ero certa che fosse così, che fosse ancóra così, che fosse sempre così
- Era certa che fosse preso solo di lei
- Mio padre era convinto che fosse una pazzia il dire, che ciò ch'è male per una donna, non lo è per un uomo
- Cavour, benché svelto come un lampo, era convinto che fosse lui a tirare i fili delle marionette
- m'era convinto Che fosse la virtù larva mendace
Gli Usa importano merci ed esportano parole e dollàri.
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Re: «Sono sicuro/certo/convinto/persuaso che» + indicativo o congiuntivo?
Appunto. Ha letto il secondo intervento di Marco?
Re: «Sono sicuro/certo/convinto/persuaso che» + indicativo o congiuntivo?
Ho riletto con piacere gli interventi indicati. È proprio agganciandomi alla letteratura - dai grandi classici agli autori "autorevoli" contemporanei - che affermo la liceità dell'uso del congiuntivo - senza, chiaramente, bandire l'indicativo - non soltanto in frasi negative o interrogative.
"È convinto che il gusto per le corride sia una posa" (Fernanda Pivano - traduzione dall'inglese di Ernest Hemingway).
"Anche se sono sicuro che l'abbia fatto" (traduzione di Stephen King).
Scusandomi per la scarsità di esempi e dei relativi riferimenti, ribadisco, per concludere, che il mio intervento è una mera puntualizzazione: sono il primo a preferire l'indicativo nelle completive affermative, specie se coniugate al presente.
La preferenza non mi dà tuttavia l'arbitrarietà per sostenere l'erroneità del congiuntivo.
(Nell'archivio del sito di DICO - Università di Messina - sono disponibili molti articoli di linguisti che trattano l'argomento.)
"È convinto che il gusto per le corride sia una posa" (Fernanda Pivano - traduzione dall'inglese di Ernest Hemingway).
"Anche se sono sicuro che l'abbia fatto" (traduzione di Stephen King).
Scusandomi per la scarsità di esempi e dei relativi riferimenti, ribadisco, per concludere, che il mio intervento è una mera puntualizzazione: sono il primo a preferire l'indicativo nelle completive affermative, specie se coniugate al presente.
La preferenza non mi dà tuttavia l'arbitrarietà per sostenere l'erroneità del congiuntivo.
(Nell'archivio del sito di DICO - Università di Messina - sono disponibili molti articoli di linguisti che trattano l'argomento.)
Re: «Sono sicuro/certo/convinto/persuaso che» + indicativo o congiuntivo?
Mah...
Curzio scrive che "è ammesso anche il modo congiuntivo."
Lei replica che "Non è esattamente cosí" e invita a guardare due interventi di Marco1971.
Nel primo si legge che "i nostri scrittori, dal Dugento al Novecento, non hanno mai usato il congiuntivo in dipendenza da sono certo/convinto/sicuro che"; nel secondo si intende sfumare un pochino perché "La scelta tra congiuntivo e indicativo non è sempre facile, anzi, in certi casi è molto complessa" e "la grammatica stessa non è in grado di dare delle regole precise e valide sempre."
Il Suo appunto a cosa si riferisce?
Curzio scrive che "è ammesso anche il modo congiuntivo."
Lei replica che "Non è esattamente cosí" e invita a guardare due interventi di Marco1971.
Nel primo si legge che "i nostri scrittori, dal Dugento al Novecento, non hanno mai usato il congiuntivo in dipendenza da sono certo/convinto/sicuro che"; nel secondo si intende sfumare un pochino perché "La scelta tra congiuntivo e indicativo non è sempre facile, anzi, in certi casi è molto complessa" e "la grammatica stessa non è in grado di dare delle regole precise e valide sempre."
Il Suo appunto a cosa si riferisce?
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Re: «Sono sicuro/certo/convinto/persuaso che» + indicativo o congiuntivo?
Tutti gli esempi da lei riportati sono al passato. E che cosa ho scritto a questo proposito, nel secondo rimando dato da Infarinato?
Gli esempi proposti da Curzio hanno una validità limitata, in quanto sono entrambi traduzioni e non testi pensati in italiano da grandi scrittori.
Gli esempi proposti da Curzio hanno una validità limitata, in quanto sono entrambi traduzioni e non testi pensati in italiano da grandi scrittori.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Re: «Sono sicuro/certo/convinto/persuaso che» + indicativo o congiuntivo?
Sono sicuro che Martina sia nata sanissima, robusta e tranquilla. Sono sicuro che siano state le tante schifezze che consumiamo a…
(Dacia Maraini)
Mi sentii toccato moralmente da questo suo giudizio, e sono certo che esso si rivolgesse a tutto me stesso in quel momento.
(Luigi Pirandello)
Solo a dimostrazione della validità del congiuntivo, pur ammettendo la maggioranza oggettiva del modo indicativo…
(Dacia Maraini)
Mi sentii toccato moralmente da questo suo giudizio, e sono certo che esso si rivolgesse a tutto me stesso in quel momento.
(Luigi Pirandello)
Solo a dimostrazione della validità del congiuntivo, pur ammettendo la maggioranza oggettiva del modo indicativo…
- Infarinato
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Re: «Sono sicuro/certo/convinto/persuaso che» + indicativo o congiuntivo?
Grazie per la segnalazione.
Non avendo dimestichezza con Google libri ho commesso un errore di attribuzione.
Di questo mi scuso.
La citazione è dunque di Corrado Alvaro, una voce ugualmente autorevole.
Gli elementi a sostegno della tesi non cambiano...
Non avendo dimestichezza con Google libri ho commesso un errore di attribuzione.
Di questo mi scuso.
La citazione è dunque di Corrado Alvaro, una voce ugualmente autorevole.
Gli elementi a sostegno della tesi non cambiano...
Re: «Sono sicuro/certo/convinto/persuaso che» + indicativo o congiuntivo?
Io sono convinto che sia giusto e doveroso
Sono convinto che sia un grande errorre imporre una disciplina di ferro
Sono convinto che sia indispensabile
Sono persuaso che sia falso
sono persuaso che sia pernicioso
sono persuaso che sia assolutamente impolitico il rendere obbligatoria la denunzia civica
sono certo che sia per riuscire di qualche aggradimento
Sono convinto che sia un grande errorre imporre una disciplina di ferro
Sono convinto che sia indispensabile
Sono persuaso che sia falso
sono persuaso che sia pernicioso
sono persuaso che sia assolutamente impolitico il rendere obbligatoria la denunzia civica
sono certo che sia per riuscire di qualche aggradimento
Gli Usa importano merci ed esportano parole e dollàri.
Re: «Sono sicuro/certo/convinto/persuaso che» + indicativo o congiuntivo?
E per far contenti tutti (GGIC, vol. II, VIII.3.1.2.2., p. 449):
Essere convinto / persuaso e anche essere certo / sicuro che p, costruito personalmente, possono essere seguiti senza differenziazioni semantiche sia dall’indicativo che dal congiuntivo. Anche qui la scelta di quest’ultimo può essere determinata da maggiori conoscenze del parlante, il quale, a differenza del SOGGETTO della predicazione, è al corrente della non-fattualità del contenuto della frase dipendente:
(151 a.) Carlo era sicuro che la diagnosi fosse / era sbagliata.
(151 b.) Maria fu subito sicura che la cameretta fosse / era di sua madre.
Anche qui le condizioni per la scelta del congiuntivo risiedono nel peso comunicativo del predicato sovraordinato, e in quello del suo contenuto. Gli aggettivi costruiti personalmente X è certo / sicuro che, cosí come è convinto / persuaso, hanno maggiore risalto che non i corrispettivi impersonali è certo / sicuro che p, aventi valore piuttosto di constatazione obiettiva. Non si tratta qui di indicare una qualche obiettiva (non-)verità: il contenuto della frase dipendente viene, mediante il congiuntivo, contrassegnato semplicemente come convinzione soggettiva del rispettivo SOGGETTO della predicazione.
Dopo la I pers. sing. l’indicativo è perciò la regola:
(152) Sono sicuro che a quell’ora nel giardino si godeva / ?godesse un magnifico freschetto.
Dopo negazione del predicato si ha, anche qui, di regola il congiuntivo:
(153) Non sono certo che a tutta l’opinione pubblica e persino ad alcuni ministri sia / *è del tutto chiaro che...
Non mi sembra che tutto sia convincente in maniera cristallina, ma per chi crede nelle sole grammatiche, sarà oro colato.
Essere convinto / persuaso e anche essere certo / sicuro che p, costruito personalmente, possono essere seguiti senza differenziazioni semantiche sia dall’indicativo che dal congiuntivo. Anche qui la scelta di quest’ultimo può essere determinata da maggiori conoscenze del parlante, il quale, a differenza del SOGGETTO della predicazione, è al corrente della non-fattualità del contenuto della frase dipendente:
(151 a.) Carlo era sicuro che la diagnosi fosse / era sbagliata.
(151 b.) Maria fu subito sicura che la cameretta fosse / era di sua madre.
Anche qui le condizioni per la scelta del congiuntivo risiedono nel peso comunicativo del predicato sovraordinato, e in quello del suo contenuto. Gli aggettivi costruiti personalmente X è certo / sicuro che, cosí come è convinto / persuaso, hanno maggiore risalto che non i corrispettivi impersonali è certo / sicuro che p, aventi valore piuttosto di constatazione obiettiva. Non si tratta qui di indicare una qualche obiettiva (non-)verità: il contenuto della frase dipendente viene, mediante il congiuntivo, contrassegnato semplicemente come convinzione soggettiva del rispettivo SOGGETTO della predicazione.
Dopo la I pers. sing. l’indicativo è perciò la regola:
(152) Sono sicuro che a quell’ora nel giardino si godeva / ?godesse un magnifico freschetto.
Dopo negazione del predicato si ha, anche qui, di regola il congiuntivo:
(153) Non sono certo che a tutta l’opinione pubblica e persino ad alcuni ministri sia / *è del tutto chiaro che...
Non mi sembra che tutto sia convincente in maniera cristallina, ma per chi crede nelle sole grammatiche, sarà oro colato.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Re: «Sono sicuro/certo/convinto/persuaso che» + indicativo o congiuntivo?
Mi scusi, ma ha scritto:
D'altra parte, se volgiamo il costrutto al passato, torna valido il congiuntivo, quando si esprime la controfattualità.
Gli Usa importano merci ed esportano parole e dollàri.
Chi c’è in linea
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