La comparsa degli articoli
Moderatore: Cruscanti
La comparsa degli articoli
Starà forse alla base delle vostre conoscenze di linguistica storica ma sortami la curiosità non vedo perché non esporvela. E' questa dunque: per quali influssi la lingua italiana ha incluso nella propria grammatica gli articoli determinati il, lo, la, i, gli, le e quelli indeterminati un, uno, una, trattandosi questa d'una grammatica anticamente priva di queste parti variabili (il latino ne è infatti privo).
Ho ipotizzato che l'origine di tutto questo potesse essere la lingua francese, ché non posso credere contingenti le circostanze per le quali lo stesso spagnolo (seppur privo della distinzione il/lo; el/Ø) abbia le medesime forme, facilmente riconoscibili nel singolare e nel plurale: el al singolare ma los al plurale.
Grazie a chi voglia illuminarmi.
Ho ipotizzato che l'origine di tutto questo potesse essere la lingua francese, ché non posso credere contingenti le circostanze per le quali lo stesso spagnolo (seppur privo della distinzione il/lo; el/Ø) abbia le medesime forme, facilmente riconoscibili nel singolare e nel plurale: el al singolare ma los al plurale.
Grazie a chi voglia illuminarmi.
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Però si ricordi che lo spagnolo è l'unica lingua romanza che distingue l'articolo usato davanti ai concetti astratti da quello per i concetti concreti:Ho ipotizzato che l'origine di tutto questo potesse essere la lingua francese, ché non posso credere contingenti le circostanze per le quali lo stesso spagnolo (seppur privo della distinzione il/lo; el/Ø)
Lo importante es mantener la calma. Lo importante = la cosa importante, aquello que es importante. Non si può usare el qui.
El punto importante es mantener la calma.
E c'è anche un parallelo con il l' italiano quando si usa el dinanzi a parole che cominciano per a tonica:
la ambulancia, però el agua, el alma, el águila, ecc.
O, le assicuro, Brazilian dude, che lo spagnolo rientra nelle mie lingue favorite e non era mia, neppur lontana, intenzione trattarla come lingua dozzinale. Il succinto paragone tra le forme italiane e quelle dello spagnolo era semplicemente un modo d’argomentare una possibile origine comune.
In riferimento alla sua notazione sull’uso di lo, io avevo sempre avvertito la data forma da lei riportata come una di natura pronominale. Riporto un esempio d’una comunissima forma d’introduzione che forse chiarirà il mio punto: “lo que pasa es que ...”. In primo luogo, se non erro, si tratta con entrambi i que di pronomi riflessivi, vista l’assenza dell’accento (cfr. qué); in secondo luogo in questo caso lo non precede più un aggettivo ma un’intera proposizione oggettiva. Considerato questo, mi sembrava forse una cattiva influenza della mia lingua considerarlo come articolo.
Detto questo, spero di venir presto sbugiardato per imparare un po’ ancora su questa bellissima lingua.
P.s.: colgo l’occasione per farle i miei complimenti per la sua padronanza della lingua italiana, come l’ha studiata?
In riferimento alla sua notazione sull’uso di lo, io avevo sempre avvertito la data forma da lei riportata come una di natura pronominale. Riporto un esempio d’una comunissima forma d’introduzione che forse chiarirà il mio punto: “lo que pasa es que ...”. In primo luogo, se non erro, si tratta con entrambi i que di pronomi riflessivi, vista l’assenza dell’accento (cfr. qué); in secondo luogo in questo caso lo non precede più un aggettivo ma un’intera proposizione oggettiva. Considerato questo, mi sembrava forse una cattiva influenza della mia lingua considerarlo come articolo.
Vero. Non avevo proprio pensato di introdurlo, grazie. In ogni caso però, la mia era una considerazione semplicemente morfologica e forse il dato uso dinnanzi ad a tone è un’evoluzione tutta autoctona che segue semmai l’eventuale influenza comune.E c'è anche un parallelo con il l'italiano quando si usa el dinanzi a parole che cominciano per a tonica:
la ambulancia, però el agua, el alma, el águila, ecc.
Detto questo, spero di venir presto sbugiardato per imparare un po’ ancora su questa bellissima lingua.
P.s.: colgo l’occasione per farle i miei complimenti per la sua padronanza della lingua italiana, come l’ha studiata?
- Infarinato
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Re: La comparsa degli articoli
Non mi è ben chiaro a quali influssi si riferisca. L’origine dell’articolo nelle lingue romanze (anche in rumeno, dove però è posposto) è nota (e facilmente intuibile): il dimostrativo ille, illa, illud («quello») e il numerale unus, una, unum («uno [solo]») cominciano a perdere progressivamente forza e specificità in latino tardo e a essere usati con un valore intermedio («articoloide») tra il dimostrativo o numerale e il nostro articolo determinativo o indeterminativo (già in latino classico si trovano saltuari esempi di quest’uso), tant’è vero che le lingue romanze per rendere il dimostrativo ricorreranno a una perifrasi «rafforzatrice» con eccum: (ec)cu(m) illu(m) > quello.pocoyo ha scritto:…per quali influssi la lingua italiana ha incluso nella propria grammatica gli articoli determinati il, lo, la, i, gli, le e quelli indeterminati un, uno, una, trattandosi questa d'una grammatica anticamente priva di queste parti variabili (il latino ne è infatti privo).
Per l’evoluzione morfologica di il, lo, si veda la nota ricostruzione del Rohlfs citata in questa tesi (§3.1.3, p. 80).
P.S. Anche in greco [antico] e in inglese (altre due lingue indoeuropee, ma non romanze) l’articolo determinativo era in origine un aggettivo dimostrativo, e sempre in inglese e in greco moderno l’articolo indeterminativo era in origine un numerale.
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Credo che abbia ragione nel paragonarlo a un pronome, il che viene anche facilmente dimostrato dall'esempio illustrativo che ho riportato: aquello que es importante. Tuttavia, non direi che si tratta di pronomi riflessivi, anzi il primo que è sicuramente un pronome relativo e il secondo introduce una subordinata soggettiva.In riferimento alla sua notazione sull’uso di lo, io avevo sempre avvertito la data forma da lei riportata come una di natura pronominale. Riporto un esempio d’una comunissima forma d’introduzione che forse chiarirà il mio punto: “lo que pasa es que ...”. In primo luogo, se non erro, si tratta con entrambi i que di pronomi riflessivi, vista l’assenza dell’accento (cfr. qué);
Grazie per il complimento al mio italiano. L'italiano l'ho parlato bene o male sin da bambino, però luoghi come questo forum sempre aiutano a raggiungere una maggior padronanza della lingua.
Grazie Infarinato, e dire che ne avevo letto nella mia grammatica latina proprio nella pagina introduttiva ai citati pronomi. Che peccato non esserselo ricordato.
Ahah, questa è una vergogna. V'assicuro che devo essere stato sotto qualche sostanza infelice quando ho definito la soggettiva ed il pronome relativo, si è trattato d'un buffo lapsus. Si tratta senza dubbio di pronomi relativi e d'una subordinata soggettiva. In fondo avanzo l'ipotesi di soffrire d'una discreta dislessia. Glissi sul mio sdrucciolar lessicale.
In riferimento alla questione sul lo spagnolo, è possibile che in un contesto non metalinguistico l'articolo divenga soggetto? E' proprio su questo che m'appigliavo per definire lo un pronome.
Che vergogna, ahah .
Ahah, questa è una vergogna. V'assicuro che devo essere stato sotto qualche sostanza infelice quando ho definito la soggettiva ed il pronome relativo, si è trattato d'un buffo lapsus. Si tratta senza dubbio di pronomi relativi e d'una subordinata soggettiva. In fondo avanzo l'ipotesi di soffrire d'una discreta dislessia. Glissi sul mio sdrucciolar lessicale.
In riferimento alla questione sul lo spagnolo, è possibile che in un contesto non metalinguistico l'articolo divenga soggetto? E' proprio su questo che m'appigliavo per definire lo un pronome.
Che vergogna, ahah .
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Non l'ho mai visto così. Come soggetto neutro si usa ello: Ello es bueno.In riferimento alla questione sul lo spagnolo, è possibile che in un contesto non metalinguistico l'articolo divenga soggetto? E' proprio su questo che m'appigliavo per definire lo un pronome.
Non so se abbia risposto la sua domanda.
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