(Per noi do per iscontata la questione dell'adattamento grafico, k > ch).tolkeniano [tolkeni̯àno] o tolkieniano [tolki̯eni̯àno] agg. — dello scrittore J. R. R. Tolkien (1892-1973): con un’anomala possibilità di riduzione, dovuta forse a ragioni eufoniche, del dittongo -ie- — cfr. lemonneriano; oliveriano
Si noti che, pur definendo «anomala» la riduzione, il dizionario mette per prima proprio tale forma ridotta. Si vedano le voci lì citate lemonneriano e oliveriano, con ulteriori rimandi.
Nel corpo di libri gugoliano vediamo che la forma con due /j/ (e la k, non conto i ch) è al momento prevalente.
La forma ridotta non mi dispiace, la trovo più gradevole all'orecchio (ricordo una mia vaga sensazione su /CjVCjV/, qui). Ma è pienamente giustificata? Mi torna in mente quest'intervento di @andrea scoppa... (Salvo chiamare in causa il —sempre valido, ma un po' generico— disordinamento machiavelliano). Che mi dite al riguardo?
C'è da osservare che il DiPI oggi registra, come unica pronuncia italiana per Tolkien, /tɔ̍lkin/.
Mi stupisce che non sia nemmeno riportata la pronuncia /tɔ̍lkjen/ ([almeno] nel mio uso [regionale] spontaneo, /to̍lkjen/ con o chiusa), che è coerente con le pronunce dei derivati riportate dal DOP: mi sarei aspettato piuttosto un «ˈtɔlkjen, ↑-kin» o almeno un «ˈtɔlkin, ↓-kjen». È forse Tolkien letto come si scrive all'italiana un uso ristretto delle mie parti, non panitaliano? Voi come lo pronunciate o lo avete sentito pronunciare? Su YouGlish ci sono 338 risultati, e i primi dieci dicono tutti /-kjen/ (anche uno che pronuncia hobbit con /h-/!).
C'è anche da notare che sempre nel corpo gugoliano si trovano non pochissime attestazioni di tolkiniano, e persino un tolchiniano (nel 2012).