Di banni, di fregole, di collazioni di nessi

Spazio di discussione su questioni che non rientrano nelle altre categorie, o che ne coinvolgono piú d’una

Moderatore: Cruscanti

Avatara utente
miku
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Intervento di miku »

Io lascerei troll o, rubando per una volta il mestiere a Marco, trollo, modellato analogicamente su Kobold > coboldo
amicus_eius
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Intervento di amicus_eius »

Linguisticamente ineccepibile (Marco fa dei seguaci). Però il neoconio e l'adattamento credo debbano essere l'ultima ratio... Anche se trollo potrebbe davvero esserlo...
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miku
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Iscritto in data: lun, 21 feb 2005 18:33
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Intervento di miku »

Ah: mi dai del proselito? Taccuino, penna, data, ora: mi segno tutto...
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Infarinato
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Intervento di Infarinato »

Io, il troll, me lo sono sempre immaginato come una sorta di golem, ma mi rendo conto che questo (per altro personalissimo) accostamento non ci aiuta.

Anche l’etimo di troll non mi sembra particolarmente illuminante ai fini d’una traduzione in italiano.

Io sarei per gigante o trollo.
Ultima modifica di Infarinato in data gio, 20 ott 2005 20:27, modificato 1 volta in totale.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Sí, qui siamo di fronte a un caso intraducibile, e l’aggiunta della terminazione italiana -o non mi sembra sconvolgente, anzi, è anche bello e suggestivo trollo. :D
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miku
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Iscritto in data: lun, 21 feb 2005 18:33
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Intervento di miku »

Ho indagato un po' su troll: sul Grimm c'è, come al solito, un'ampia trattazione.

Riporto solo le righe iniziali: TROLL, m., dämon, kobold. das wort ist allgemein verbreitet im skandinavischen als an. troll, n., nisl. tröll, norw. und schwed. troll, altschwed. auch trull, dän. trold. das engl. kennt das wort nur als lehnwort, einmal in älterer zeit aus unmittelbarer berührung mit dem skandinavischen als troll(e), trold, dann neu entlehnt seit der mitte des 19. jh. als troll, s.

Parrebbe dunque usare demone e coboldo come sinonimi.

La voce Treccani: tròll tròl s. m. [dal norv. e sved. troll; cfr. dan. trold, ant. norv. trolldómr “stregoneria”]. – Nelle credenze popolari scandinave, abitante demoniaco e fiabesco di boschi, montagne, luoghi solitarî, immaginato ora in figura di gnomo ora di gigante, con lunga e disordinata capigliatura e un naso lunghissimo.

E di coboldo: s. m. [dal ted. Kobold, parola composta significante in origine “padrone (o governatore) della casa”]. – Spirito folletto della mitologia e del folclore germanico, rappresentato come un nano: di natura benevola, malizioso e scaltro, protegge la casa e i suoi abitanti, scherza con i bambini e ama stare presso il focolare.

Insomma, se non si vogliono fare troppi sforzi, coboldo potrebbe andare benino. Altrimenti troll o trollo.
atticus
Moderatore «Dialetti»
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Intervento di atticus »

Insomma il coboldo corrisponderebbe a 'o munaciello campano?
Anche qui, mi confortino Arianna e Amicus eius.

PS
Tra l'altro, tale munaciello era ritenuto la causa prima degli incubi; oltre a stare presso il focolare e smuover la cenere, causare scintille, fare spegnere la fiamma, ecc.
Memorie di fanciullo, cui la vecchia tata napoletana narrava "fantastichezze" le sere d'inverno.
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arianna
Interventi: 234
Iscritto in data: lun, 06 dic 2004 15:08

Intervento di arianna »

Sicuramente le risponderà in maniera piú precisa Amicus_eius, io le rispondo per quel che mi ricordo d'aver letto tempo fa (il munaciello non credo d'averlo mai sentito nominare in Sicilia e credo si tratti di una "figura" tipicamente napoletana).
Quest'ultimo (mi corregga Amicus_eius se sbaglio) rappresenta lo spiritello dispettoso e bizzaro, egli assume le forme piú diverse, a volte protegge la casa altre volte fa paura al passante...
Felice chi con ali vigorose
le spalle alla noia e ai vasti affanni
che opprimono col peso la nebbiosa vita
si eleva verso campi sereni e luminosi!
___________

Arianna
amicus_eius
Interventi: 131
Iscritto in data: ven, 10 giu 2005 11:33

Intervento di amicus_eius »

In verità il munaciello è un fantasmino (in forma di bambino dispettoso con abito monacale, donde il nome) che può essere tanto ben disposto verso il suo involontario ospite (donde fortune insperate, vincite impreviste e quant'altro) quanto mal disposto (donde scherzi, sparizioni di oggetti etc. al limite del poltergeist). Nella tradizione partenopea esiste anche la bella'mbriana, la bella ombra, un fantasma con caratteristiche in parte analoghe al munaciello. Si tratta, nell'uno e nell'altro caso, di forme di sopravvivenza della religiosità casalinga del mondo antico precristiano (munaciello e bella'mbriana hanno la fisionomia del genius loci). Quella dei coboldi è invece una specie di esseri legati alle radici della terra (quasi degli elementali della terra), che hanno in comune col munaciello la loro natura caratterialmente ambivalente (simbolo dell'imprevedibilità della sorte e degli eventi naturali), ma si tratta, per il resto, stando a quel poco che mi consta, di entità completamente diverse fra loro.
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