A muzzo
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- u merlu rucà
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A muzzo
Questa espressione, di origine calabrese e siciliana (ammuzzu), con il significato di 'a vanvera, a occhio e croce e simili' si sta diffondendo a macchia d'olio. E' usata correntemente nella lingua parlata anche dalle mie parti, nella Liguria occidentale, probabilmente a causa della fortissima immigrazione. Sinceramente a me non dispiace dal punto di vista dell'espressività. Chissà se, in mezzo all'anglomania imperante, riuscirà a conquistare un posto al sole...
Sa per caso donde deriva? Nel GRADIT trovo un obsoleto muzzo «che ha sapore acidulo, agrodolce», dall’arabo muzz.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- u merlu rucà
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Io credevo che venisse da "muzziata", che indica quando si comprano varie cose appartenenti allo stesso tipo ma diverse. Esempio, " mi dassi na muzziata di buttuna." (mi dia un pugno di bottoni).u merlu rucà ha scritto:Deriva da muzzu 'mozzo, tozzo' che corrisponde all'italiano mozzo 'mozzato'.
Ammuzzu (o anche admuzzu) è usato il più delle volte per indicare "a caso, senza ordine". Ad esempio "ma comu i mittisti sti cosi? ammuzzu?" .
Trovo adesso conferma su internet:
www.slide-show.net/forum/download.php?id=3534
Con anche un riferimento al latino "ad mutium"
- u merlu rucà
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u merlu rucà ha scritto:I significati sono vari, a seconda dei dialetti. Diciamo che il senso generale è 'qualcosa di non preciso, di indefinito'. Il latino (ad) *mutium, da cui deriva ammuzzu/muzzu è anche alla base dell'italiano mozzo 'mozzato'.
Ma è sicuro che l'espressione derivi dal latino?
«Ma chi v'ha detto questa cosa?!» disse la mia insegnante di latino ai tempi del liceo.
P.S. Nel «Castiglioni-Mariotti» non c'è menzione alcuna...
Ultima modifica di Gianluca in data lun, 19 set 2011 9:47, modificato 2 volte in totale.
- u merlu rucà
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Trattandosi d'una forma storicamente non documentata, dunque, sarebbe stato meglio scrivere: «Il latino (ad) *mutium, da cui ‘deriverebbe’ ammuzzu/muzzu ...».u merlu rucà ha scritto:I significati sono vari, a seconda dei dialetti. Diciamo che il senso generale è 'qualcosa di non preciso, di indefinito'. Il latino (ad) *mutium, da cui deriva ammuzzu/muzzu è anche alla base dell'italiano mozzo 'mozzato'.
Riguardo alla locuzione idiomatica a muzzo, ho trovato quest'interessante intervento di Alessandro Aresti:
La parola [...] viene [...] dal latino MUTULU(M): in toscano, e quindi in italiano, l’evoluzione fonetica ha dato mucchio, mentre altrove si è avuta la forma muzzu/muzzo, diffusa in diverse zone d’Italia. La forma da cui partire per capire il diverso esito è MUCLU(M) (rispetto alla forma iniziale è caduta la seconda U [fenomeno di sincope vocalica], mentre il nesso -TL- è passato a -CL- [la stessa trafila che ha portato da VETULU(M) a VECLU(M) a, infine, vecchio]): nel primo caso il nesso -CL- si è evoluto in -KKJ- (mucchio, per l’appunto), nel secondo caso lo stesso nesso passa a -ZZ- (affricata dentale intensa). Il significato della locuzione idiomatica a muzzo è “a vanvera”, “a casaccio”.
“Mutiu(m)” è in alcuni casi una semplice variante grafica di “muciu(m)” (in cui la “c” è stata probabilmente pronunciata, nelle zone dove ha prevalso la forma muzzu/muzzo, come una “z” sorda) [...].
...e Marco Gargiulo spiega come s'arriva da ‘mucchio’ al significato di ‘a vanvera’, ‘a casaccio’: 
La cosa strana è: come può mutium essere alla base dell'italiano mozzo ‘mozzato’, se mutiu(m) sarebbe, in alcuni casi, una semplice variante di mu(c)ium ‘mucchio’?Il mucchio è un insieme di cose ammassate e per estensione anche ‘un grande numero’ di cose. Da qui deriva il significato di ‘insieme di cose ammassate senza logica’, e quindi ‘a vanvera’ e ‘a casaccio’.

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Direi decisamente strano questo esito -ZZ- < CL. Nell'Italia Meridionale l'esito è normalmente -KKJ-. Quali sono le zone in cui l'esito -ZZ- è regolare?Gianluca ha scritto:Riguardo alla locuzione idiomatica a muzzo, ho trovato quest'interessante intervento di Alessandro Aresti:La parola [...] viene [...] dal latino MUTULU(M): in toscano, e quindi in italiano, l’evoluzione fonetica ha dato mucchio, mentre altrove si è avuta la forma muzzu/muzzo, diffusa in diverse zone d’Italia. La forma da cui partire per capire il diverso esito è MUCLU(M) (rispetto alla forma iniziale è caduta la seconda U [fenomeno di sincope vocalica], mentre il nesso -TL- è passato a -CL- [la stessa trafila che ha portato da VETULU(M) a VECLU(M) a, infine, vecchio]): nel primo caso il nesso -CL- si è evoluto in -KKJ- (mucchio, per l’appunto), nel secondo caso lo stesso nesso passa a -ZZ- (affricata dentale intensa). Il significato della locuzione idiomatica a muzzo è “a vanvera”, “a casaccio”.
“Mutiu(m)” è in alcuni casi una semplice variante grafica di “muciu(m)” (in cui la “c” è stata probabilmente pronunciata, nelle zone dove ha prevalso la forma muzzu/muzzo, come una “z” sorda) [...].
In effetti è quello che dice anche il vocabolario etimologico disponibile in rete.Infarinato ha scritto:Mozzo («mozzato») viene dal latino volgare *mutiu(m), variante del classico mutilus «mutilo» (fonte: GRADIT).
Mi domando, allora, se l'affermazione di Alessandro Aresti sia campata in aria, e come, partendo da ‘mutilo’, s'arrivi al significato di ‘a casaccio’, ‘a vanvera’...
Ultima modifica di Gianluca in data lun, 19 set 2011 9:49, modificato 1 volta in totale.
...però anche qui si parla di ‘mucchio’...
Re: A muzzo
Qui a Milano mi pare che si usasse di piú qualche anno fa rispetto a ora. È un po' che non la sento. (Ovviamente il mio campione è molto limitato.)u merlu rucà ha scritto:Questa espressione, di origine calabrese e siciliana (ammuzzu), con il significato di 'a vanvera, a occhio e croce e simili' si sta diffondendo a macchia d'olio.
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