Avverbi in «-mente»

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Daniele
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Avverbi in «-mente»

Intervento di Daniele »

Mi viene un dubbio che non riesco a risolvere consultando le grammatiche in mio possesso: gli avverbi in -mente si possono formare partendo da qualsiasi aggettivo? Non credo, perché, per esempio, calmamente non credo esista. C'è una regola? Fa fede il dizionario?
Nella fattispecie il dubbio mi viene perché ho letto: lo vedevo sfocatamente.
A me pare brutto (e sui dizionari non l'ho trovato), però troppo spesso il mio orecchio ha avuto torto…
Grazie!
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

Gli avverbi in "-mente" si possono formare con tutti gli aggettivi. Gli aggettivi della I classe (buono) si rendono prima nella forma femminile e poi si aggiunge il suffisso "-mente": ottimo, ottima, ottimamente. Per quelli della II (felice) è sufficiente aggiungere solo il suffisso:
felice, felicemente. Gli aggettivi in "-bile" perdono, però, la "e" finale: incredibile, incredibilmente.
Per quanto attiene a calmamente può vedere QUI.
Può vedere anche sfocatamente.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Riporto dalla GGIC (vol. III, pp. 486 e sgg.).

Si consideri ora il suffisso -mente. Esso si aggiunge ad aggettivi e forma avverbi. La semantica dell’avverbio è (per lo piú) «in modo A» (ad es. dolcemente = «in modo dolce»). La regola è molto produttiva ed ha una sola restrizione fonologica: di norma il suffisso non si aggiunge ad aggettivi che terminano in -mente:

(41) fremente –> *frementemente
demente –> *dementemente
deprimente –> *deprimentemente

[...]

Le restrizioni semantiche sull’aggiunta del suffisso -mente sono invece numerose. In primo luogo, il suffisso non si aggiunge ad aggettivi di colore:

(43) giallo –> *giallamente
viola –> *violamente
verde –> *verdemente

In secondo luogo, -mente non si aggiunge ad aggettivi che designano «origine, provenienza», (44 a), a meno che l’origine non sia molto ‘familiare’ o ‘vicina’, (44 b):

(44 a) *lussemburghesemente
*ucrainamente
*eschimesemente

(44 b) romanamente
italianamente
bolognesemente

Ci possono essere distinzioni ancora piú sottili di quelle appena viste. Per esempio, se l’aggettivo base può avere sia un significato «letterale» che un significato «traslato», -mente «seleziona», regolarmente, quello «traslato»:

(45 a) arido («secco») –> *aridamente
arido («insensibile») –> aridamente

(45 b) acido («di sapore acre») –> *acidamente
acido («maligno») –> acidamente

(45 c) teatrale («relativo al teatro») –> *teatralmente
teatrale («esagerato») –> teatralmente

[...]

Per esempio, il suffisso -mente che forma avverbi da aggettivi non si aggiunge ad aggettivi composti:

(47 a) dolce –> dolcemente
amaro –> amaramente

(47 b) dolceamaro –> *dolceamaramente.


Un esempio di sfocatamente (registrato nel GRADIT):

...ma ogni passo di questa figurazione rivela una sorpresa, dal gruppo della Madonna col Bambino, sfocatamente leonardesco, ai due angeli laterali, l’uno che soffia a pieno fiato nella tromba, l’altro in riposo... (Giorno per giorno nella pittura, 1994)

Calmamente (anch’esso registrato):

«Sublime grandezza e bellezza dell’uomo sporco di olio che nella sua nave in battaglia, chiuso sull’abisso, calmamente adopera il martello, le tenaglie, la chiave inglese, l’oleatore...» (Critica letteraria, 1986)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
PersOnLine
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Intervento di PersOnLine »

Marco1971 ha scritto: La regola è molto produttiva ed ha una sola restrizione fonologica: di norma il suffisso non si aggiunge ad aggettivi che terminano in -mente:

(41) fremente –> *frementemente
demente –> *dementemente
deprimente –> *deprimentemente
Il Treccani però riporta clementemente.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Sí, fa bene a sottolinearlo. Ho in passato criticato alcune cose della grammatica citata, ma in fondo qui dice «di norma», cioè «normalmente», indica quindi solo una tendenza, non una regola assoluta senza eccezioni.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Zabob
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Intervento di Zabob »

È ammissibile mettere due avverbi in -mente di fila? Pensavo di no, finché non ho letto quell'articolo della Crusca su "Battere la fiacca" (se ne parlava in altro filone), dove ho trovato «Il Sant’Albino [...] riporta due espressioni formalmente perfettamente analoghe alla nostra.»
Né mancano esempi in rete, anche tratti da libri:
– Eteocle e Polinice nella morte sono finalmente, perfettamente, «eteocli e polinici», «gloriosi» come richiede il nome di Eteocle, «rissosi» nemici come pretende il nome di Polinice.
– E una sensazione materica, finalmente, perfettamente pavesiana, ci raggiunge.
– Un'operazione, scopriamo finalmente, perfettamente riuscita. (sito RAI)
Ma in questi casi mi pare che le cesure imposte dalle virgole "alleggeriscano".
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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Infarinato
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Intervento di Infarinato »

Zabob ha scritto:È ammissibile mettere due avverbi in -mente di fila?
L’unica restrizione consiste nel fatto che un avverbio in -mente non può riferirsi a un altro avverbio in -mente, e.g. *grandemente attentamente (per «molto attentamente»): cfr. Serianni (1989), XII.14a. Per il resto direi che è una questione di [buon] gusto.
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Zabob
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Intervento di Zabob »

Marco1971 ha scritto:Riporto dalla GGIC (vol. III, pp. 486 e sgg.).
(...)
Ci possono essere distinzioni ancora piú sottili di quelle appena viste. Per esempio, se l’aggettivo base può avere sia un significato «letterale» che un significato «traslato», -mente «seleziona», regolarmente, quello «traslato»:
(...)
(45 c) teatrale («relativo al teatro») –> *teatralmente
teatrale («esagerato») –> teatralmente
Sul "teatralmente" non mi trovo molto d'accordo. Infatti anche il voc. Treccani alla voce relativa dà: «Avv. teatralménte, in modo teatrale: pose teatralmente enfatiche; sotto l’aspetto teatrale: un dramma teatralmente debole». Il secondo esempio si riferisce al sign. letterale.

Cerco di non aprire un altro filone nella sezione sulla fonetica: vorrei sapere, visto che tutti gli avverbi in -mente conservano un accento secondario là dove c'era quello principale nella parola da cui sono formati, se si debbano chiudere le e e le o quando fossero in origine aperte. Es.: frequ/e/nteménte o frequ/ɛ/nteménte? g/o/ffaménte o g/ɔ/ffaménte?
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
valerio_vanni
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Intervento di valerio_vanni »

Vanno tutte chiuse, è improbabile che l'avverbio venga sentito come due parole separate.
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Zabob
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Intervento di Zabob »

Però il DOP in mollemente prevede un "o aperto atono", ergo frequ/ɛ/nteménte e g/ɔ/ffaménte.
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
Ivan92
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Intervento di Ivan92 »

Strano, io le ho sempre pronunciate tutte chiuse.
valerio_vanni
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Intervento di valerio_vanni »

Zabob ha scritto:Però il DOP in mollemente prevede un "o aperto atono", ergo frequ/ɛ/nteménte e g/ɔ/ffaménte.
In realtà fa una fine distinzione tra "o aperto atono" e "o chiuso atono": il primo ha un'apertura intermedia.
Lo indica, appunto, sulle parole composte
Se volesse indicare lo stesso suono, non si prenderebbe la briga di mettere un simbolo differente.

C'è anche da notare cosa dice su "o chiuso atono": «e più in generale o atono, quando non sia chiaramente aperto». Mi pare di leggere, tra le righe, che l'apertura intermedia indicata su "o aperto atono" sia una possibilità ma non l'unica. Che sia possibile, insomma, la semplice vocale chiusa.
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Infarinato
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Intervento di Infarinato »

valerio_vanni ha scritto:
Zabob ha scritto:Però il DOP in mollemente prevede un "o aperto atono", ergo frequ/ɛ/nteménte e g/ɔ/ffaménte.
In realtà fa una fine distinzione tra "o aperto atono" e "o chiuso atono": il primo ha un'apertura intermedia.
Lo indica, appunto, sulle parole composte
Se volesse indicare lo stesso suono, non si prenderebbe la briga di mettere un simbolo differente.
Il DOP deve ricorrere a due simboli diversi, ché nel suo sistema di trascrizione (un «Ascoli-Merlo» semplificato) sarebbe altrimenti costretto a notare un accento tonico che ovviamente non c’è.

Nel sistema dell’AFI, però, /ɛ ɔ/ vanno benissimo per una trascrizione fonematica anche per le vocali [semiaperte] non accentate, ché quei simboli sono indipendenti dal segnaccento.

In una trascrizione fonetica bisognerà invece ricorrere a simboli diversi, come i canIPA [ᴇ σ] (cioè [uff]IPA [ɛ̝ ɔ̝]).
Ivan92
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Intervento di Ivan92 »

Dunque, in soldoni, /frekwente'mente/ e /goffa'mente/ sono pronunce scorrette?
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Ivan92 ha scritto:Dunque, in soldoni, /frekwente'mente/ e /goffa'mente/ sono pronunce scorrette?
Sì. :)
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