Transgender

Spazio di discussione su prestiti e forestierismi

Moderatore: Cruscanti

Bue
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Intervento di Bue »

De Mauro ha scritto:1. agg., s.m. e f., che, chi ha un comportamento sessuale caratterizzato dalla non accettazione del proprio sesso e dall'identificazione col sesso opposto
CVD...
Il transessuale è identificato e definito appunto in base al comportamento sessuale. Paradossalmente un "transgenere" potrebbe non avere alcun "comportamento sessuale", eppure percepirsi e comportarsi in tutto il resto come appartenente al sesso opposto al suo biologico.
(Bisogna riconoscere che il De Mauro dà nel seguito questo significato più generale, ma solo all'aggettivo riferito a "comportamento" o "tendenza", non al sostantivo che indivudua una persona)

La questione è forse un po' sofistica e molto sottile, ma non mi sembra liquidabile come un capriccio da esterofili.
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giulia tonelli
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Intervento di giulia tonelli »

Incarcato ha scritto:(Eppoi, basta colla solita solfa dell'arretratezza culturale... Un italiano non arretratro oggi non si sente tale se non accusa l'Italia di arretratezza culturale.)
Incarcato, è la seconda volta in poco tempo che la sento dire "basta con la solita solfa". Basta con la solita solfa che la difesa delle parole italiane odora di fascismo! Basta con la solita solfa dell'arretratezza culturale! Secondo lei basta dire "basta con la solita solfa" per liquidare dei problemi reali?
Il fatto che in Italia l'attacco alle parole estere odora di fascismo è un fatto. Che poi questo fatto (reale, e inequivocabile) abbia ragion d'essere è un altro discorso. Magari la gente "sbaglia" a pensare al fascismo ogni volta che uno cerca di combattere gli anglismi, magari non ha le giustificazioni storiche sociali e politiche per sentire così, ma resta il fatto che molti, moltissimi italiani quando sentono uno dire "usiamo parole italiane e non inglesi", istintivamente risponderebbero in coro "DU-CE DU-CE DU-CE!" pigliando in giro l'interlocutore. Questo FATTO va tenuto in considerazione, quando si cerca di sensibilizzare la gente al problema: cercare di ignorarlo, di nasconderlo sotto il tappeto, come sembra fare lei, non mi pare possa essere di alcuna utilità.
Quanto poi all'arretratezza culturale degli italiani, anche qui non mi sembra che dire "basta con la solita solfa" possa servire ad alcunché. Mi dispiace che lei pensi che io dica che l'Italia su certi argomenti è arretrata culturalmente rispetto ai Paesi anglosassoni solo per vezzo. Le assicuro che è una cosa che mi dà molto dolore, che il mio Paese sia arretrato culturalmente su certe questioni. Le assicuro: vorrei tanto che nel mio Paese le donne venissero considerate un po' meglio, che i mariti condividessero un po' di più il peso della famiglia con le mogli, che nessun politico si sognasse mai di dire "culattone" alla tv, che un datore di lavoro che usa regolarmente la parola "finocchio" come un insulto venisse spellato vivo da legioni di avvocati. Se poi a lei queste cose paiono "capricci" e vezzi da esterofili, non so proprio che altro dirle. Ma mi faccia il piacere di non accusarmi più di considerare l'Italia arretrata culturalmente (solo su certe questioni, ovvio) per vezzo. Potrà essere un'opinione sbagliata, ma è un'opinione genuina, e penso di avere il diritto che venga considerata tale, e semmai avversata come tale. O anche ignorata perché fuori tema, ovviamente, ma liquidata così, no.
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Infarinato
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Re: trasgenere

Intervento di Infarinato »

Bue ha scritto:Mentre pensavo a trasgenere (prima di leggere che anche voi ci avevate pensato) mi e` tornata alla mente un'antica polemica:
Ma perche' il nesso SG dolce di trasgenere, di disgiunto e di disgelo va bene, mentre il suo corrispettivo non sonorizzato di *s-cervellarsi e *s-centrato vi fa ribrezzo?
Chiedo a Infarinato: non sono esattamente equivalenti, dal punto di vista linguistico?
In senso strettamente fonetico, no, ché [zdZ] sono contoidi sonori, i quali, posti tra due vocoidi (che sono sonori per definizione), «oppongono meno resistenza» (in un contesto già «fonotatticamente impegnativo» per il parlante [italiano] medio)… senza contare che, negli esempi di cui sopra, [stS] può presentarsi anche a inizio assoluto d’enunciato.

Già che ci sono, ne approfitto per spuntare un po’ l’accetta della Tonelli :mrgreen:, alla cui furia abbandonai il povero Incarcato. Come scrissi privatamente a Marco, sebbene sia vero che a ritmo allegro «trascurando l’esatto punto d’articolazione dei contoidi coinvolti, […] il nesso /stS/ di gas cianuro si pronuncia esattamente come quello che compare nella pronuncia settentrionale di scentrare», a ritmo lento la [s] di una parola come gas è lunga /gas/ [gas:], per cui (lo ripeto: a ritmo lento) essa «arriva lunga», mentre in s-centrare è breve.

Inoltre, foneticamente, la s preconsonantica [posvocalica] appartiene sempre alla sillaba che la precede, non a quella che la segue. Quando si trova a inizio assoluto d'enunciato, non può che «accorparsi» alla sillaba successiva, ma —in un certo senso— questa è per essa una posizione d’«equilibrio instabile».

È ovvio, quindi, che, psicologicamente, alle ragioni d’ordine semantico s’aggiungano quelle d’ordine fonetico e, se uno deve proprio fare una breve pausa, quello è il punto adatto. :)
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Re: trasgenere

Intervento di giulia tonelli »

Infarinato ha scritto:Già che ci sono, ne approfitto per spuntare un po’ l’accetta della Tonelli :mrgreen:, alla cui furia abbandonai il povero Incarcato.
L'accetta esige il riconoscimento che ne approfittammo solo marginalmente, da vere signore (in verità è solo risentita per la spuntatura, non la sta prendendo tanto bene, la vedo un po' opaca...)
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Infarinato
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Re: trasgenere

Intervento di Infarinato »

giulia tonelli ha scritto:L'accetta esige il riconoscimento che ne approfittammo solo marginalmente, da vere signore…
Giustissimo. Fu quella una discussione fra veri galant«uomini»: di quelle cui vorremmo sempre assistere in una piazza come questa.

…E l’accetta non si deprima troppo. ;)
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Incarcato
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Intervento di Incarcato »

Rispondo velocemente agli argomenti di Giulia Tonelli, lasciando del tutto da parte lo stile da lei usato, che scuso senz'altro.
Poiché il punto esula dalla natura di Cruscate, mi limiterò a poche osservazioni sparse.

L'argomento del fascismo è usato spesso e volentieri da molti, come lei ha giustamente notato (ma questo lo so anch'io). Solo che coloro che molto spesso se ne avvalgono lo fanno senza vera cognizione di causa, semplificano e, cosí facendo, banalizzano. Io non voglio in alcun modo difendere tesi fasciste in nessun campo, né sociale, né storico, né ideologico (ma è già significativo che io mi senta di doverlo precisare). Il fascismo è stato un evento che nel suo concludersi ha scatenato una guerra civile, e questa è una colpa immane. Tuttavia, a me hanno insegnato che nelle guerre civili non ci sono mai né vincitori, né vinti: è uno il sangue che scorre.

Il fatto che in Italia la difesa della propria lingua si tramuti in un attacco all'inglese, e che questo odori di fascismo è solo confondere e aggrovigliare cose tra loro distanti e, per fortuna, superate dalla storia.
Sono semplicemente un po' dispiaciuto che anche qui ci sia stata questa incomprensione, che per me è una caduta nella discussione.

Buon 25 aprile a tutti.
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bubu7
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Re: Transgender

Intervento di bubu7 »

Bue ha scritto: ...[omosessuale è un] brutto termine ottocentesco nato come designazione di una patologia...
Veramente, non è proprio così.
Lo psichiatra tedesco, Richard von Ktafft-Ebing, che usò per primo il termine in un suo libro sulla sessualità, parlando dell'omosessualità diceva che non era né una malattia mentale e neanche una perversione.
In italiano, invece, la parola ha sempre avuto una qualche valenza negativa.

Sulla decisione inglese di abolire il termine omosessuale, si è espresso anche il presidente dell'Accademia della Crusca, Francesco Sabatini, il quale però ha dichiarato di preferirlo a gay, perché più neutro. A quest'ultimo termine, sempre secondo Sabatini, è associata una connotazione di allegria che implica la trasgressione; per questo il termine non è certo neutrale. Invece omosessuale ha il parallelo neutro di eterosessuale.
Per il linguaggio giornalistico, sempre alla ricerca di titoli brevi, il professore consiglia omosex.
Conclude il professore: "L'ideale sarebbe spegnere la licenziosità di gay, ma basta pensare a manifestazioni come il gaypride per capire che sarà difficile".
Bue
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Re: Transgender

Intervento di Bue »

bubu7 ha scritto:Conclude il professore: "L'ideale sarebbe spegnere la licenziosità di gay, ma basta pensare a manifestazioni come il gaypride per capire che sarà difficile".
Complimenti al professore. :?
Temo che qui si abbia a che fare con un pregiudizio a monte, contro il quale i cambiamenti di parola poco possono.
Certo, il "gaypride" è una manifestazione allegra. La licenziosità le viene attribuita solo da chi la avversa, e in genere la giudica solo in base alle foto che appaiono sui giornali.
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bubu7
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Re: Transgender

Intervento di bubu7 »

Bue ha scritto:
bubu7 ha scritto:Conclude il professore: "L'ideale sarebbe spegnere la licenziosità di gay, ma basta pensare a manifestazioni come il gaypride per capire che sarà difficile".
Complimenti al professore. :?
Temo che qui si abbia a che fare con un pregiudizio a monte, contro il quale i cambiamenti di parola poco possono.
Certo, il "gaypride" è una manifestazione allegra. La licenziosità le viene attribuita solo da chi la avversa, e in genere la giudica solo in base alle foto che appaiono sui giornali.
Il professore ha analizzato la situazione.
Che ci sia un pregiudizio e una forte discriminazione nei confronti degli omosessuali è fuori dubbio. E questo pregiudizio, molto diffuso, sa bene che non è di oggi e neanche di ieri, ma proviene da secoli e secoli di una "certa" cultura.
Al di là delle belle dichiarazioni e del politicamente corretto non mi sembra che oggi la società sia realmente più aperta verso comportamenti non omologati.
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Intervento di Federico »

Ho letto anch'io nel Corriere quell'intervento di Sabatini, che ho molto apprezzato e che bubu7 ha riassunto.
Personalmente detesto la parola gay... Ecco la voce dal mio dizionario inglese-italiano Ragazzini Rossi di un trenta-quarant'anni fa:
gay [gei], a. 1 gaio; allegro; festevole; giocondo; spensierato; v. gay laughter, gaie risate; -a gay song, una canzone allegra; g. colours, colori vivaci. 2 dissoluto; gaudente; licenzioso; immorale; a gay man, un gaudente; -a gay dog, un (individuo) dissoluto; to lead a gay life, fare una vita allegra o dissoluta.
Immagino e spero che questa orribile origine sia stata completamente cancellata dall'uso (appunto per questo sempre a proposito dell'omosessuale cancellato dalle stanze del governo inglese qualcuno ha detto che invece bisognerebbe usare sempre frocio, finocchio, culattone ecc. proprio per renderli innocui), ma sinceramente non mi basta (ripetere l'orrore in italiano con gaio mi sembrerebbe un delitto), e poi non vedo perché non potrebbe accadere anche con omosessuale (fermo restando che originariamente non era caricato di alcun giudizio).

C'è da dire che agli omosessuali non importa affatto di questa origine, anzi la ritengono preferibile all'accento che omosessuale pone (porrebbe) sul comportamento sessuale...
Tempo fa era uscito un numero speciale di Diario sull'omosessualità, dovrò approfondire la questione lì....
Vi si dicevano anche altre cose interessanti su questa questione linguistica, ma rischiamo di divagare troppo... è ben complicata la cosa...

P.s.: ma per quanto riguarda transgender, perché non dire banalmente trans e aggirare così il problema? Lo si può intendere come abbreviazione anche di transessuale o di tra(n)sgenere, quindi accontenta tutti. O essendo gergale è automaticamente dispregiativo? Non mi sembra, ma immagino che vari molto da zona a zona...
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Vi informo che l’ottavo volume del GRADIT registra transgenere, rimandando, ovviamente, a transgender. La marca d’uso è TS, l’àmbito ‘psic., sociol.’ e la data di prima attestazione ‘2005 in Internet’.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
CarloB
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Intervento di CarloB »

Non è una buona decisione?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

CarloB ha scritto:Non è una buona decisione?
Certo che è una buona decisione. :) Facineggiar dovuto avría... :D
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Intervento di Infarinato »

Marco1971 ha scritto:Vi informo che l’ottavo volume del GRADIT registra transgenere, rimandando, ovviamente, a transgender. La marca d’uso è TS, l’àmbito ‘psic., sociol.’ e la data di prima attestazione ‘2005 in Internet’.
Questa una delle probabili fonti…
methao_donor
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Intervento di methao_donor »

Visto che ai tempi non partecipavo ancora a questo fòro, non avevo letto la discussione, ma poiché è stata aggiornata dico brevemente la mia.

Mi sono già espresso più volte, in questi lidi, in maniera fortemente negativa contro queste vezzo di cambiare le parole usate per mascherare un concetto.
L'uso spropositato (e grossolanamente fuori luogo) cioè, degli spesso odiosissimi eufemismi sociali.

In particolare sul fatto che "omosessuale" e "transessuale" sarebbero da evitare perché pongono troppo l'accento sul comportamento sessuale...
Scusate, nel caso di "omosessuale" non è proprio quello il punto?
A meno che non si vogliano sostenere le idiozie in stile cultura-gay, con articoli atti a dimostrare come un artista debba essere omosessuale, o stupidaggini eranovistiche che sostengano le diverse capacità emotive/psichiche di un omosessuale, il punto non è forse tutto lì?

Per quanto riguarda "transessuale", il termine intrinsecamente NON PUO' porre l'accento sul comportamento sessuale, visto che un transgender non ha mica un comportamento sessuale definito.
Questo è secondo me un esempio di un banale travisamento del termine, nato da una fallace assonanza con etero/omosessuale.
Sessuale ha un significato ben più vasto. Anzi, se vogliamo, proprio il bollare un termine così innocuo di valenze tanto "orride" (:D) lascia intuire una certa fissa per il sesso. 8)

Per il resto, ben venga tra(n)sgenere, come sinonimo di transessuale (ché altro significar non puote), ma evitiamo tutte 'ste fisime terminologiche. Soprattutto perché l'intento offensivo si vede, semmai, da altre cose che la scelta del termine, gravata peraltro da un'imbarazzante confusione.

Quanto poi all'idea dell'abisso tra "sesso" e "genere", non è questo il luogo per commentarne la scemenza (almeno, in questo contesto). E così ci risparmiamo anche un altro forestierismo inutile: gender, puntualmente e gen[d]erosamente riportato da Devoto-Oli.
Il sonno della ragione genera mostri.
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