«Calligrafia»

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domydiva
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«Calligrafia»

Intervento di domydiva »

salve,ho un dubbio:molte volte nel parlato comune sento dire frasi del tipo:-Hai una bella calligrafia; Hai una pessima calligrafia;etc
Insomma la parola calligrafia viene usata come sinonimo di scrittura;
Però, controllando sul dizionario di greco, ho notato che la parola calligrafia di per sè già vuol dire bella scrittura da calleò=bello e grafos=grafia,scrittura.
Quindi ho riscontrato un uso improprio del termine.
Che ne pensate?
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

Penso che abbia ragione da vendere...
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Marco1971
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Re: «Calligrafia»

Intervento di Marco1971 »

domydiva ha scritto:Che ne pensate?
Che spesso nel corso della storia le parole perdono il loro significato originario, specie quando non ne viene piú avvertita la composizione. Bella/brutta calligrafia sono espressioni oggi perfettamente corrette.

L’argomento era già stato affrontato qui e in altri luoghi di questo foro.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Aggiungo l’esemplificazione letteraria, per gli scettici. :D

E, di gente illustre con bella calligrafìa, ve ne potrèi citare un barbaglio... (Dossi, L’altrieri, 1861)

La signorina Elena, colla sua bella calligrafia inglese, rispose pel babbo, ch’era occupatissimo, e gli cinguettò un po’ di tutto, con certo abbandono confidenziale, dandogli conto di quel che era avvenuto dopo la partenza di lui, del come passavano le serate, e che sentivano tutti la sua mancanza e si rammentavano spesso di lui. (Verga, Il marito di Elena, 1882)

E presa la penna, si mise a scrivere con la sua bella calligrafia. (De Amicis, Cuore, 1886)

Se fosse stato poeta, come si sentiva nell’anima e come qualche suo collega d’ufficio, le avrebbe scritto un sonetto, ricopiandolo con bella calligrafia e a lettere filettate d’oro. (Tozzi, L’amore, 1920)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Luca86
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Re: «Calligrafia»

Intervento di Luca86 »

domydiva ha scritto:Però, controllando sul dizionario di greco, ho notato che la parola calligrafia di per sè già vuol dire bella scrittura da calleò=bello e grafos=grafia,scrittura.
Non c'era bisogno di scomodare un dizionario di greco antico: bastava guardare in un dizionario etimologico (come, ad esempio, il Pianigiani in linea [sub voce]).
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Infarinato
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Re: «Calligrafia»

Intervento di Infarinato »

Luca86 ha scritto:…bastava guardare in un dizionario etimologico…
A dirla tutta, sarebbe stato sufficiente consultare un vocabolario d’italiano decente: http://www.treccani.it/vocabolario/calligrafia/ (il che avrebbe implicitamente risolto anche il dubbio iniziale: sign. 1b). ;)
Fausto Raso
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Re: «Calligrafia»

Intervento di Fausto Raso »

Per quel che mi riguarda non dirò mai "bella calligrafia", anche se forma ormai cristallizzata e immortalata da autori... autorevoli.
Dirò o scriverò: bella grafia o bella scrittura. :D
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Brazilian dude
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Intervento di Brazilian dude »

Calligrafia mi ha ricordato callipigea. :)
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Brazilian dude ha scritto:Calligrafia mi ha ricordato callipigea. :)
Ma callipìgia o, meno comune, callipige. ;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Marco1971
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Re: «Calligrafia»

Intervento di Marco1971 »

Fausto Raso ha scritto:Dirò o scriverò: bella grafia o bella scrittura. :D
Se bella scrittura può andar bene, non cosí bella grafia, perché grafia riguarda il modo in cui sono scritte le parole secondo le regole di giustapposizione delle lettere, non lo stile ornamentale. ;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

D'accordo, però, sempre sul Treccani si può leggere:
talora usato anche con il sign. di calligrafia, intesa nel suo valore medio, non etimologico, come modo cioè di tracciare i caratteri nella scrittura: ha una g. pessima, illeggibile.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Ha ragione, questo mi era proprio sfuggito, avevo in mente solo il significato piú comune. :oops:
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Brazilian dude
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Intervento di Brazilian dude »

Ma callipìgia o, meno comune, callipige.
Certamente.
Sir Galahad
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Intervento di Sir Galahad »

Credo che " bella calligrafia" sia da evitare. Infatti kalos (da cui calli-grafia) significa bello, ed il significato - quindi - è già insito nella parola.
Brutta calligrafia, poi, è una contraddizione in termini :cry:
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Marco1971
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Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Ma ha letto quel che è stato scritto sopra? :? :D
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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