Autorevolezza del «DOP»
Inviato: gio, 17 nov 2011 12:29
Riprendendo un tema da questo filone e da questa discussione, vorrei parlare della critica mossa all'autorevolezza del DOP. Senza dubbio il dizionario ha dei difetti, il più grave dei quali è l'uso dei un alfabeto fonetico vetusto anziché quello dell'AFI (o IPA che dir si voglia): almeno per la versione multimediale, la trascrizione nell'Alfabeto fonetico internazionale doveva essere lasciata – come minimo – opzionale. Il problema qui è però la preferenza data a forme «inusuali» (come Cossovo) o «non utilizzate effettivamente da specialisti della materia» (come Zaratustra). Un dizionario deve essere anche normativo. Siccome l'italiano ha una sua fonotassi (ovvero una serie di regole per le quali certe combinazioni di fonemi sono accettate e altre no) e dovrebbe avere una sua ortografia normale (per la quale la h è usata solamente in certe forme del verbo avere, nelle interiezioni e come secondo elemento dei digrammi ch e gh con valore /k, g/) appare ragionevole che la grafia dei nomi italiani e anche di quelli stranieri più comuni debba rispettare delle regole di precisione e semplicità. Il caso di Cossovo è emblematico. Tutti dicono /'kOssovo/ ma molti scrivono Kosovo, alla serba: appare logico che un dizionario autorevole «d'ortografia e di pronunzia» suggerisca la forma ortografica più «normale», anche se poi è bene che ci sia un rimando alla forma più utilizzata in altre lingue.