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Dubbi sulla grafia «razziale»

Inviato: mer, 29 feb 2012 10:25
di IV C G.B maddaloni
È possibile scrivere l’aggettivo 'razziale' con una sola Z?

Inviato: mer, 29 feb 2012 10:40
di Ferdinand Bardamu
Benvenuto/a. :)

Il Treccani in linea s.v. «razziale» dà anche questa scrizione, ma la marca come non comune. Se non erro, la versione con una sola zeta dovrebb'essere piú vicina all'origine anglofrancese dell'aggettivo, racial, mentre quella con la zeta geminata è il risultato dell'influenza di razza.

Re: Dubbi sulla grafia «razziale»

Inviato: mer, 29 feb 2012 12:03
di Fausto Raso
IV C G.B maddaloni ha scritto:È possibile scrivere l’aggettivo 'razziale' con una sola Z?
Benvenuto anche da parte mia :D

"Sarebbe" possibile una sola zeta perché una regola ortografica stabilisce che si mette una sola z davanti a due vocali (sezione, direzione, stanziale ecc.). Due z davanti a vocale semplice: razzo, pazzo, corazza. Le eccezioni sono quasi inesistenti: razzìa e pochissime parole derivate da altre che al loro interno ne contengono due per la “regola” sopra citata: pazzia (da ‘pazzo’); corazziere (da ‘corazza’).
Razziale, quindi, con doppia z perché viene da razza.

Inviato: mer, 29 feb 2012 12:46
di Marco1971
Aggiungo che il DOP considera antiquata la grafia con una sola zeta, grafia che considererei inaccettabile nell’italiano d’oggi.

P.S. Le do a mia volta il benvenuto. :)

Inviato: gio, 01 mar 2012 9:41
di IV C G.B maddaloni
Vi ringraziamo per la vostra squisita disponibilità e per la celerità nella risposta. Ora vi chiediamo: esiste il femminile del sostantivo veterinario?

Inviato: gio, 01 mar 2012 10:41
di Sandro1991
Sí, esiste: veterinaria. :)

Inviato: lun, 05 mar 2012 12:27
di IV C G.B maddaloni
Qual è la forma corretta di scrivere l'avverbio dappertutto? Tutto unito o da per tutto?

Inviato: lun, 05 mar 2012 12:31
di Fausto Raso
Si veda qui.

Inviato: lun, 05 mar 2012 12:34
di Marco1971
Per questo tipo di dubbio può consultare il DOP. ;) È preferibile, oggi, la grafia unita dappertutto.

P.S. Occorreva aprire un filone apposito...

Inviato: sab, 10 mar 2012 18:50
di SinoItaliano
Conosco un amico che sbaglia sempre l'ortografia delle parole contententi la «z», e quindi scrive spazzio e spazzi.
Una volta egli vide la parola scritta correttamente «spazi» con una sola «z» e disse al professore: «Lì ha sbagliato! Ha scritto spazi['spadzi] al posto di spazzi['spatstsi]!»
Forse egli è solo «fonetico» :D . Infatti secondo la regola di cui sopra, cioè una sola z davanti a due vocali, e due z davanti a vocale semplice, egli avrebbe ragione: spazi, per come è pronunciato e siccome la z precede una sola vocale «i», si dovrebbe scrivere con due z.

Peccato che si scriva con una sola z essendo il plurale di spazio.

Quindi aggiungerei un'altra eccezione, cioè che i derivati delle parole con una sola z rimangono con una sola z, anche quando la z precede una sola vocale e si pronuncia doppia.

Inviato: sab, 10 mar 2012 18:54
di Marco1971
Gentile SinoItaliano, come mai cotanto profluvio del solenne egli? :D

Inviato: dom, 11 mar 2012 14:52
di SinoItaliano
Nessuna solennità intenzionale, gentile Marco :D

Credo che trattasi d'un ipercorrettismo quando m'accingo a ragionar in codesto spazio di discussione, onde suole usare l'italica favella in leggiadra maniera. :D
(Chissà quanti errori avrò fatto in codesto periodo...)

Il motivo principale risiede nella mia formazione scolastica conservatrice in materia di grammatica italiana.
Benché io fossi giovane (21 anni) e avessi frequentato la scuola elementare nella seconda metà degli anni '90, mi hanno sempre insegnato che «egli» è pronome personale soggetto, mentre «lui» è pronome personale complemento; perciò usare «lui» come soggetto è sbagliato.

Per questo uso sempre «egli, ella, esso, essa, essi, esse» nei miei temi scolastici e sovente anche nelle interrogazioni di italiano e storia.
Credo che sono tra i pochi studenti diplomati in un istituto tecnico a usare un linguaggio «solenne», come dice Marco, nello scritto.

Ciò mi induce anche a insegnare agli apprendenti stranieri forme come «Parlo loro» (filone da me aperto poco tempo fa) e a rimanere stupito quando ho scoperto da una mia amica brasiliana che viene loro insegnato (:D) «lui è, loro sono» in luogo di «egli è, essi sono», anzi attualmente nei corsi di italiano per stranieri le forme «egli» ed «essi» vengono completamente ignorate.

Sbadatamente, nella mia eccessiva solennità, ho scritto «contententi» in luogo di «contenenti». :oops:

Tornando al tema del filone, penso che «spazi» nonostante lo svantaggio della non aderenza fonetica, ha il vantaggio di essere distinguibile nello scritto da «spazzi» voce del verbo spazzare, visto che sono omofone.

Anticamente come verrebbe scritto «spazi»? Forse spazî, spazj o spazii?
Noto che a Carnby piace usare l'accento circonflesso in codesto fòro. :D

Inviato: dom, 11 mar 2012 15:26
di Marco1971
Grazie della risposta. :)

Per l’uso di codesto, mi permetto di rimandarla qui.

La regola di egli unico pronome maschile di terza persona singolare come soggetto è un’altra regola fantasma. ;)

Le diverse grafie antiquate per il plurale delle parole uscenti in -io (con i atono) sono corrette (ma oggi sconsigliabili).

Inviato: lun, 12 mar 2012 17:13
di Giorgione
SinoItaliano ha scritto:Nessuna solennità intenzionale, gentile Marco :D

...
Essendo nuovo qua sopra colgo lo spunto dall'intervento dell'utente SinoItaliano per porvi una domanda. Non trovate che parlare in un modo ostinatamente ricercato o antiquato (volente o nolente, il decadimento dei pronomi "egli" ed "essi" è un dato di fatto ed in quanto tale ne va preso atto) sia, diciamo così, piuttosto snobistico (si può usare tale termine qua sopra?) e non abbia molto a che fare con la corretta uso della lingua, intesa come strumento (e non fine) in continua mutazione?

Inviato: lun, 12 mar 2012 17:25
di Sandro1991
Be’, tutto dipende dal contesto; in questo caso si fa sfoggio scherzosamente −credo. Io amo molto la bella prosa, e sono qui per impararla; se usata con giudizio −lasciando perdere mezzi e fini− non ha nulla di snobbistico (meglio con due «b» ;)).
È un mio parere, c’è chi ama la prosa scarna e funzionale, io, per me, se posso condire... condisco. :)