Vocali 'e' e 'o': pronuncia fiorentina e pronuncia romana

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Zabob
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Vocali 'e' e 'o': pronuncia fiorentina e pronuncia romana

Intervento di Zabob »

Nella sezione intitolata "Grammatica", che occupa 43 pagine dell'Enciclopedia Generale Illustrata Rizzoli Larousse in 7 voll. (1969), Giovanni Maria Piazza, dopo aver parlato di omografi e omofoni, afferma che «l'uso romano diverge [da quello colto fiorentino] in circa duecento parole, e di queste non più di una cinquantina sono con buone ragioni da pronunciarsi secondo l'uso romano anziché secondo quello fiorentino».
Quindi riporta questo passo (virgolettato) di Bruno Migliorini: «i casi in cui le forme adoperate a Roma (e, spesso, in parte della Toscana) risultano con molta probabilità più giustificate storicamente che le forme fiorentine sono i seguenti: adèguo, allègro, bistècca, cèra, Cèsare, cicèrchia, crésima, dévo, Èlba (fiume), -éngo [vale a dire: il suffisso italiano -engo di parole come maggéngo], falèna, grègge, intèro, lèbbra, léttera, maéstro, ménomo, rémo, sbilénco, scèndo, spéngo, stérpo, strénna, Trènto; auròra, Bertòldo, còmpito, cótica, enòrme, gónna, impòsta, móccolo, nascòsto, nòrma, òrgano, pòsto, quattòrdici, Ròmolo, scrófa, sònno, stórpio».

Sono in tutto 41 parole, che sono andato a controllare sul DOP una per una. I risultati del confronto di questa lista con il DOP in linea sono i seguenti:
a) per adèguo, allègro, Cèsare, dévo, intèro, léttera, scèndo, spéngo, auròra, Bertòldo, gónna, pòsto e scrófa vengono date entrambe le pronunce, ma viene confermata come "più regolare" o "originaria" quella secondo l'accentazione qui data;
b) per cicerchia, cresima, maggengo, maestro, menomo, sbilenco, sterpo, moccolo e Romolo vengono fornite entrambe le pronunce senza altre spiegazioni;
c) per bistécca, grégge, lébbra, strènna, cómpito, enórme, nascósto, quattórdici, sónno e stòrpio vengono fornite solo queste pronunce, contrarie a quelle «più giustificate» dell'elenco;
d) per falèna, Trènto, cótica, nòrma e òrgano vengono date queste pronunce, concordi con quelle "romane" dell'elenco;
e) céra o cèra (aspetto del volto); céra (prodotto delle api);
f) Èlba, «forte la tendenza a un conguaglio nella pn. (aperta o chiusa secondo le preferenze) col nome dell'isola d'Elba»;
g) rèmo «generale in Tosc. la pn. con -e- aperta (trattam. di voce dotta) [...]; preval. in altre regioni, e anche a Roma, la pn. con -e- chiusa (trattam. di voce pop.: -e- lunga nel lat. remum)»
h) impòsta (scuretto); impòsta o impósta (tributo).
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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Re: Vocali 'e' e 'o': pronuncia fiorentina e pronuncia roman

Intervento di Infarinato »

Ringraziandola dell’acribia, rimango un po’ perplesso riguardo al fine del suo intervento :?: si tratta di cose [arci]note.

Piú interessanti, a mio avviso, quelle pronunce etimologiche né toscane né romane (né, quindi, «normali/neutre») come grótta.
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Zabob
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Intervento di Zabob »

1) Non avevo trovato un simile elenco sulla Rete, quindi ho pensato di renderlo disponibile;
2) son cose che a chi è "del ramo" saranno sicuramente arcinote, ma non credo sia così per tutti (altrimenti sarebbero divulgate, quindi accessibili e si torna al punto 1);
3) [vedi punto c) del mio intervento]: perché, se p.es. bistècca è pronuncia da preferirsi, il DOP (quindi, sempre Migliorini) la dimentica "scegliendo" quella fiorentina, mentre per altre parole [punto d)] viene scelta quella romana?;
4) è comunque da preferirsi sempre la pronuncia fiorentina in quanto "standard"? a cinema/teatro non si sente dire allègro.
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Intervento di Souchou-sama »

Zabob ha scritto:a cinema/teatro non si sente dire allègro
Penso sia [ancora?] percepita come «troppo romana». :) In linea di massima, quando il DiPI riporta «/e, ɛ/», può dedurne con un certo grado di certezza che la pronuncia usata dai doppiatori è la prima. Qualora avesse dei dubbi sulla pronuncia piú diffusa d’una qualche parola specifica, non esiti a interrogarmi (anche privatamente), ché il mio orecchio è piuttosto allenato al «doppiaggese» in tutti i suoi aspetti.
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Zabob
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Intervento di Zabob »

Souchou-sama ha scritto:Qualora avesse dei dubbi sulla pronuncia piú diffusa d’una qualche parola specifica, non esiti a interrogarmi (anche privatamente), ché il mio orecchio è piuttosto allenato al «doppiaggese» in tutti i suoi aspetti.
La ringrazio, Souchou... allora la stresserò! :lol:
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Souchou-sama
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Intervento di Souchou-sama »

L’importante è che non mi strècci! :D
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Infarinato
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Intervento di Infarinato »

Zabob ha scritto:…son cose che a chi è "del ramo" saranno sicuramente arcinote, ma non credo sia così per tutti (altrimenti sarebbero divulgate, quindi accessibili e si torna al punto 1);
Non di sola Rete (o Guichipedía) può vivere l’appassionato d’ortoepia. ;)
Zabob ha scritto:…perché, se p.es. bistècca è pronuncia da preferirsi, il DOP (quindi, sempre Migliorini) la dimentica "scegliendo" quella fiorentina…
Sicuramente il buon Bruno era a conoscenza di qualche dettaglio a me ignoto sull’adattamento in questione, ché io proprio non riesco a trovare una giustificazione valida per una e aperta in bistecca (< ingl. beefsteak).
Zabob ha scritto:…è comunque da preferirsi sempre la pronuncia fiorentina in quanto "standard"?
Storicamente, e in mancanza di buone ragioni di senso opposto, sí. Ad esempio, per il DOP (non per il DiPI) la pronuncia toscana (antichissima e pantoscana, ma non etimologica né romana) lèttera è sempre quella da preferirsi.

Ma una pronuncia come sozzo con /ʣʣ/ (fiorentina, anche se probabilmente tarda, e non etimologica) non è mai passata all’italiano normale, e un’altra come lèso (antica, fiorentina ed etimologica) non è passata nemmeno al fiorentino moderno (o è passata solo marginalmente).
Infarinato ha scritto:Ringraziandola dell’acribia…
Mi devo in parte ricredere: il suo elenco, cosí com’è, si presta a equivoci, e la invito pertanto a precisare certe sue affermazioni (le consiglio anche di dare uno sguardo al buon vecchio Camilli & Fiorelli). Per esempio, per quanto riguarda almeno alcune parole del gruppo (a) come adeguo e allegro (mi perdonerà se non le ho controllate tutte!), se è vero che «viene confermata come “piú regolare” o “originaria”» la pronuncia da Lei riportata, non è vero che «vengono date entrambe le pronunce»: ortoepicamente parlando, ne viene data solo una, mentre la pronuncia [piú] etimologica è solo menzionata nel corpo della voce, che è cosa ben diversa… sennò dovremmo dire che «vengono date» anche le pronunce «toscane occidentali» mèttere, vènni e tènni (l’ultima delle quali, fra l’altro, non del tutto priva di giustificazione etimologica: < TĔNŬI [~ *VĒNŬI per lat. class. VĒNI]).
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Intervento di Zabob »

Infarinato ha scritto:Ad esempio, per il DOP (non per il DiPI) la pronuncia toscana (antichissima e pantoscana, ma non etimologica né romana) lèttera è sempre quella da preferirsi.
Veramente, se andiamo a vedere la voce, io non vi trovo "preferenze" (a meno che non si consideri tale il fatto che la pron. con la e aperta è citata per prima); e, se mai si volesse coglierne una, sarebbe per la pn. «originaria» e «regolare» léttera.
Infarinato ha scritto:...il suo elenco, cosí com’è, si presta a equivoci, e la invito pertanto a precisare certe sue affermazioni (...). Per esempio, per quanto riguarda almeno alcune parole del gruppo (a) come adeguo e allegro (mi perdonerà se non le ho controllate tutte!), se è vero che «viene confermata come “piú regolare” o “originaria”» la pronuncia da Lei riportata, non è vero che «vengono date entrambe le pronunce»: ortoepicamente parlando, ne viene data solo una
Ha ragione e mi scuso per l'imprecisione: ho ricontrollato queste tredici parole e «vengono date entrambe le pronunce» solo per Cesare, devo, lettera, spengo e gonna.
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Intervento di Infarinato »

Zabob (grassetto mio) ha scritto:
Infarinato ha scritto:Ad esempio, per il DOP (non per il DiPI) la pronuncia toscana (antichissima e pantoscana, ma non etimologica né romana) lèttera è sempre quella da preferirsi.
Veramente, se andiamo a vedere la voce, io non vi trovo "preferenze" (a meno che non si consideri tale il fatto che la pron. con la e aperta è citata per prima)…
Proprio cosí. :) Non basta, infatti, «vedere la voce»: bisogna anche consultare le istruzioni per l’uso. ;)
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Re: Vocali 'e' e 'o': pronuncia fiorentina e pronuncia roman

Intervento di Zabob »

Infarinato ha scritto:Piú interessanti, a mio avviso, quelle pronunce etimologiche né toscane né romane (né, quindi, «normali/neutre») come grótta.
Anche dóge (lat. dux)?
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Re: Vocali 'e' e 'o': pronuncia fiorentina e pronuncia roman

Intervento di Infarinato »

Per esempio… ma dipende da cosa interessa a Lei. ;)
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Carnby
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Re: Vocali 'e' e 'o': pronuncia fiorentina e pronuncia roman

Intervento di Carnby »

Zabob ha scritto:Anche dóge
In toscano «di tradizione ininterrotta» sarebbe stato *dóce.
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

Infarinato ha scritto:
Zabob ha scritto:…perché, se p.es. bistècca è pronuncia da preferirsi, il DOP (quindi, sempre Migliorini) la dimentica "scegliendo" quella fiorentina…
Sicuramente il buon Bruno era a conoscenza di qualche dettaglio a me ignoto sull’adattamento in questione, ché io proprio non riesco a trovare una giustificazione valida per una e aperta in bistecca (< ingl. beefsteak).
Non solo in italiano ma anche nei dialetti vi è questa oscillazione. A Ventimiglia si dice bistéca, a Soldano, paese dell'entroterra, bistècu (maschile).
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Intervento di Infarinato »

Zabob ha scritto:…«vengono date entrambe le pronunce» solo per Cesare, devo, lettera, spengo e gonna.
E, inutile a dirsi, le pronunce date per prime sono quelle fiorentine, tranne per gónna, che però era [anche] la pronuncia fiorentina fino a tempi relativamente recenti. Q.E.D.
valerio_vanni
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Intervento di valerio_vanni »

Infarinato ha scritto:Sicuramente il buon Bruno era a conoscenza di qualche dettaglio a me ignoto sull’adattamento in questione, ché io proprio non riesco a trovare una giustificazione valida per una e aperta in bistecca (< ingl. beefsteak).
Forse per il principio "vocale incerta -> vocale aperta" delle parole importate?
Di simile mi viene in mente il nome "Jason", in cui il dittongo /ei/ fa proprio quella fine.
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