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«Svaporare» o «svapare»?

Inviato: mar, 22 ott 2013 12:18
di Ferdinand Bardamu
Col diffondersi delle sigarette elettroniche, è sorta la necessità di definire un nuovo gesto, che non può dirsi propriamente «fumare» non essendoci fumo, ossia il risultato della combustione.

Il nuovo prodotto è stato introdotto recentemente. Al suo primo apparire, ricordo che si parlava di svaporare per il gesto, di svaporatori per i consumatori. Poi, per l’influsso del solito inglese (il gergale to vape), si è coniato svapare, coi suoi derivati svapata e svapatore.

Di questi neologismi si è occupata anche la Crusca. La conclusione è sempre «chi vivrà vedrà»; nella trattazione, un po’ disordinata, si fanno considerazioni di natura etimologica, tralasciando del tutto l’aspetto morfologico.

Al contrario di quel che pensa l’autrice della scheda, la coppia svaporare/svapare può «convivere in maniera abbastanza pacifica» solo nell’uso giornalistico, per il quale anything goes. A un’analisi formale anche molto sommaria, quello svapare appare un mostriciattolo: da quale radice deriva? cos’è quel vap-?

Si ha la sensazione che la parola appartenga al gergo giovanile, notoriamente disinvolto nell’onomaturgía. E allora facciamo quel che non fa (piú) la Crusca: diamo consigli. In questo caso, svaporare è molto meglio di svapare, perché la sua forma è perfettamente trasparente. Il suo «senso lievemente negativo» e la polisemía sono compensati, a mio parere, dalla presenza di gergalismi come svapora o svaporella, ricordati dalla stessa Crusca.

Re: «Svaporare» o «svapare»?

Inviato: mar, 22 ott 2013 14:01
di Animo Grato
Questo filone mi dà una sensazione di "giavvisto"... È la mia arteriosclerosi ad aver rotto gli argini oppure era già comparso, sotto forma di un semplice intervento, in un altro filone?
In ogni caso, temo che il significato tradizionale saldamente associato a svaporare costituisca un ostacolo (quasi) insormontabile al suo allargamento semantico. E che quindi ci si dovrà adattare a svapare - che però "correggerei" eufonicamente in svappare.

Inviato: mar, 22 ott 2013 14:13
di Ferdinand Bardamu
Le dà una sensazione di giavvisto perché Lei stesso aveva aperto un filone sulla sigaretta elettronica. :) La ricerca interna non mi ha dato risultati (pertinenti) né per svaporare né per svapare.

Venendo al tema, per me, invece, è svapare a rappresentare un ostacolo. Io farei fatica a usarlo, perché non è chiaro il riferimento al vapore. E poi suona decisamente gergale, no?

Svappare sarebbe una soluzione di ripiego, che qualcuno potrebbe anche giustificare paretimologicamente col latino vappa. Ma il colore gergale rimane. :)

Inviato: mar, 22 ott 2013 14:51
di marco1624
Innanzitutto un breve e doveroso saluto di presentazione a tutti voi; seguo da poco questo spazio di discussione, felice di non vedere riportate le ormai consuete brutture e storture linguistiche che compaiono ovunque.
Non sarò certamente all'altezza, ma permettetemi di continuare a leggervi e, perché no, di azzardare ogni tanto un intervento.

Nel proposito, la radice vap- mi porta alla memoria le piastrine da inserire nei fornelletti antizanzare (credo sia una marca specifica tipo Raid o qualcosa di simile).

Inviato: mar, 22 ott 2013 15:31
di Ferdinand Bardamu
Benvenuto! Intervenga pure senza timori ogni volta che lo desidera: siamo qui per imparare. :)

Interessante il suo commento, che segna un altro punto a sfavore di svapare. Va anche detto che stavolta, se vince una parola non impeccabile come svapare, il danno non è grave.

Inviato: mar, 22 ott 2013 16:46
di marco1624
Grazie a Ferdinand per il caloroso benvenuto.
In effetti ho verificato e in casa ho proprio una confezione delle suddette piastrine (si può menzionare la marca del prodotto in questo contesto?).
Nel dubbio non lo dico, ma il nome è la radice vap- più la desinenza -e.
Non ho idea se il nome di un prodotto del genere abbia o meno pertinenza con l'argomento in oggetto, ma non posso non pensare alla possibilità che, come per le sigarette elettroniche, alla base ci sia l'effetto di una qualche essenza liberata dalla piastrina in un caso, e dalla sigaretta nell'altro.
Del resto, anche altri elettrodomestici quali vap-orella o puli-vap-or fanno della fuoriuscita di vapore una caratteristica distintiva del prodotto.

Inviato: mar, 22 ott 2013 17:34
di Ferdinand Bardamu
Il nome del prodotto che Lei cita potrebbe essere un acronimo, ma non ho trovato conferme in Rete. Non so se sia correlato con il nostro svapare.

È vero che, dal punto di vista etimologico, la radice di vapore è vap-. Svapare però ha la forma di un composto parasintetico, pertanto ci si aspetta un sostantivo di base. E, in questo caso, la base dovrebbe essere un inesistente *vapo.

Inviato: mar, 22 ott 2013 20:52
di marco1624
Nessuna traccia riguardo la possibilità possa trattarsi di un acronimo; in rete, oltre al fatto che il prodotto in questione nasce dalla collaborazione tra un'industria italiana ed una giapponese negli anni '70, nulla di più.
Concordo a questo punto con lei sulla possibile forma parasintetica con una base sostantiva (apparentemente) inesistente.

Inviato: mar, 22 ott 2013 22:30
di Animo Grato
Benvenuto a marco1624, probabilmente un antecessore del nostro Marco1971...
Ferdinand Bardamu ha scritto:il colore gergale rimane
È vero, ma - visto il tenore dell'attività - non mi pare un peccato conservarlo. :wink:
Ferdinand Bardamu ha scritto: Le dà una sensazione di giavvisto perché Lei stesso aveva aperto un filone sulla sigaretta elettronica. :)
Ah, bene! :roll: Dunque non si tratta di arteriosclerosi, ma di Alzheimer galoppante... Mi ritiro in buon ordine...

Inviato: mar, 22 ott 2013 22:56
di Ferdinand Bardamu
Animo Grato ha scritto:È vero, ma - visto il tenore dell'attività - non mi pare un peccato conservarlo. :wink:
Sí, la mia non è una condanna senz’appello. Anche perché gli utilizzatori dell’oggetto in questione — a quanto mi consta — sono una piccolissima minoranza. Si definiscano come gli pare. :)

Volevo piuttosto sottolineare la mancata presa di posizione della Crusca circa la formazione di svapare.