Gradirei alcune delucidazioni per ciò che concerne il fenomeno della proclisi. Sappiamo che si ha proclisi quando un elemento atono s'appoggia, per quanto riguarda l'accento, alla parola seguente (mi disse, ce lo mandò, ecc...). Non capisco però come mai la Treccani porti a esempio tu vai, essendo tu un pronome tonico...
L’essere un «pronome tonico» implica che possa essere accentato, non che debba essere sempre accentato all’interno di frase: cfr., appunto, vai tu /vaiˈtu/ ~ tu vai /tuvˈvai/.
No, sennò a che servirebbe distinguere? Un «pronome atono» non può mai essere accentato… se non metalinguisticamente come nella frase «il pronome atono di prima persona singolare è mi».