«Parlare correntemente» ~ «parlare correttamente»

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Ferdinand Bardamu
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«Parlare correntemente» ~ «parlare correttamente»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Mi sono imbattuto piú volte nell’espressione parlare correttamente, riferita a una persona che parla piú lingue oltre la sua lingua madre. Mi è sempre sembrato un ipercorrettismo per parlare correntemente: ciò che importa nell’apprendimento di una lingua straniera non è tanto la correttezza grammaticale in sé e per sé — uno può anche parlar bene, ma a fatica — quanto la scioltezza nell’eloquio, che dimostra l’interiorizzazione delle regole grammaticali.

L’ipercorrettismo — ma, pensandoci bene, si potrebbe trattare anche di una sorta di malapropismo — nasce, a mio avviso, dalla relativa rarità dell’aggettivo corrente nel significato di «spedito, sciolto». Che ne pensate?
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Freelancer
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Intervento di Freelancer »

Ferdinand, lei non è al passo coi tempi e con l'avanzata dell'inglese. La maggior parte delle persone dice parlare fluentemente, confronti i risultati attraverso una istantanea ricerca in rete.

:wink:
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Ho visto, grazie. :) Beh, si tratterebbe di un calco per nulla fastidioso, del tutto comprensibile. Importa però che la scelta lessicale sia ponderata, qualunque essa sia. Chi dice «Parlo correttamente tre lingue» non ha, forse, ben chiaro ciò che vuol dire.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Non so se sia un calco dall'inglese o no, ma, a mio avviso, parlare tre lingue correttamente (ovvero senza fare errori) è leggermente dfferente da parlare tre lingue correntemente (ovvero in modo naturale, sciolto e fors'anche frequentemente).
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Non so, a me «Parlo tre lingue correttamente» continua a riecheggiare in mente come un ipercorrettismo maldestro per «Parlo tre lingue correntemente».

A mio parere la correttezza è insita nel scioltezza del parlare, perché una regola grammaticale che non si conosce o non si ricorda bene può far incespicare il locutore oppure rallentarne la pianificazione della frase.
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Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

Carnby ha scritto:[P]arlare tre lingue correttamente (ovvero senza fare errori) è leggermente dfferente da parlare tre lingue correntemente (ovvero in modo naturale, sciolto e fors'anche frequentemente).
Sulla differenza semantica delle due espressioni, sono d'accordo: per esempio, gli stessi italiani parlano la propria lingua correntemente, ma spesso non correttamente. :wink:
Credo però che all'origine della recente affermazione di correttamente a scapito di correntemente non ci sia questa sottile distinzione, quanto piuttosto - come suggeriva Ferdinand Bardamu - il prevalere della lectio facilior: lo stesso meccanismo che ha fatto sì che (prima in Francia, e poi internazionalmente) le scarpe di Cenerentola, originariamente di "vair" (vaio), si trasformassero nell'omofono "verre" (vetro, e di qui il passo al cristallo è fin troppo breve).

Lo so, non c'entra molto. Ma adoro questa storia!
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

È proprio come dice Animo Grato. Correttamente per correntemente ricorre in contesti in cui in inglese si direbbe fluently (che qui si parafrasa con «with ease and accuracy»), non correctly.
PersOnLine
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Intervento di PersOnLine »

E pensare che io ho sempre inteso parlare correntemente [una lingua] nel senso di 'quasi tutti i giorni [in famiglia; per lavoro]', cioè abitualmente.

Per l'uso di fluente[mente], il Treccani non dà alcuna indicazione circa l'influenza dell'inglese.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Sí, ma con flusso continuo e abbondante non mi pare corrispondere alla definizione di fluently, easily and well, ossia bene e con facilità.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Grazie mille, Marco. Questa pur lieve sfumatura semantica mi spinge a riconsiderare il calco fluentemente: usarlo non è un peccato mortale, ma per amore della precisione mi atterrò a correntemente — o ad altre locuzioni d’analogo significato — per esprimere il concetto denotato dall’inglese fluently.
Marco Treviglio
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Intervento di Marco Treviglio »

Marco1971 ha scritto:Sí, ma con flusso continuo e abbondante non mi pare corrispondere alla definizione di fluently, easily and well, ossia bene e con facilità.
Condivido. :)
Però, il Sabatini Coletti non sembra essere dello stesso avviso del Treccani.

Personalmente, ritengo che la differenza tra i due lemmi [correntemente e correttamente] sia sottile per come vengono scritti, ma notevole appetto alla scrittura --e nella sua semantica-- dello scrivente.
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Infarinato
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Intervento di Infarinato »

Marco Treviglio ha scritto:Però, il Sabatini Coletti non sembra essere dello stesso avviso del Treccani.
Sí… ricordiamoci peraltro che il Sabatini-Coletti è un «dizionario dell’uso», mentre il Treccani è forse l’ultimo dei vocabolari [moderatamente] normativi. ;)
Marco Treviglio
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Intervento di Marco Treviglio »

Infarinato ha scritto:
Marco Treviglio ha scritto:Però, il Sabatini Coletti non sembra essere dello stesso avviso del Treccani.
Sí… ricordiamoci peraltro che il Sabatini-Coletti è un «dizionario dell’uso», mentre il Treccani è forse l’ultimo dei vocabolari [moderatamente] normativi. ;)
Chiedo venia, poiché non ho chiarito il mio intendimento a proposito del messaggio precedente. Quello che volevo comunicare era quanto segue ora.
Se alcune persone, neppure poche, usano termini in modo improprio (come correttamente o fluentemente per correntemente), forse questo è dovuto anche per merito di alcuni dizionarî riportanti definizioni scorrette, non solo non pienamente condivisibili (altri «dizionarî dell'uso» non lo fanno).
Insomma, e spero che nessuno me ne voglia, ho colto l'occasione per far notare che il Sabatini non è proprio tra i vocabolarî piú consigliabili (in contrasto a quanto ho trovato consigliato leggendo in altri filoni all'interno del fòro). :wink:
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Infarinato
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Intervento di Infarinato »

Marco Treviglio ha scritto:Insomma, e spero che nessuno me ne voglia, ho colto l'occasione per far notare che il Sabatini non è proprio tra i vocabolarî piú consigliabili (in contrasto a quanto ho trovato consigliato leggendo in altri filoni all'interno del fòro). :wink:
Non esageriamo, caro Marco. :) Il Sabatini-Coletti rimane un ottimo dizionario: l’unico [perlomeno fra i vocabolari monovolume] a indicare esplicitamente valenze e reggenze dei verbi, e a dare informazioni di fonologia diacronica [italoromanza] nelle etimologie (non, però, nell’edizione ridotta di Corriere.it! ;)).

Semplicemente bisogna ricordarsi che esso si limita a descrivere l’uso moderno senza dare indicazioni sul «buon uso» tradizionale.
Ivan92
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Intervento di Ivan92 »

Molto dipende da quel che si vuol dire. Se io conosco perfettamente tre lingue, perché non dovrebbe andar bene parlo correttamente tre lingue?
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