«Kerygma», «kerigma»

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G. M.
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«Kerygma», «kerigma»

Intervento di G. M. »

Treccani:
kèrigma (o kèrygma) s. m. [dal gr. κήρυγμα «proclamazione, annuncio», der. di κηρύσσω «proclamare, predicare»]. – Termine che, nel Nuovo Testamento, indica l’annuncio della fede ai non credenti, e quindi la proclamazione della salvezza come inizio del regno di Dio, che si realizza attraverso la parola del Cristo. Su questo tema neotestamentario si è sviluppata la cosiddetta teologia kerigmatica (v. la voce).
DOP:
kerigma [kèriġma; alla lat. kerìġma] o kerygma [id.] s. m. (eccl.); pl. (raro) -mi — adattamenti del gr. ant. κήρυγμα / kérygma [kèrüġma]: nel Nuovo Testamento, l’«annunzio» della fede cristiana — meno com. la var. più italiana cherigma [kèriġma; alla lat. kerìġma] (err. cherygma); raro cherimma [kerìmma]
Sarebbe stato probabilmente più corretto cerigma o cerimma, ma ci accontentiamo. :)
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Lorenzo Federici
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Re: «Kerygma», «kerigma»

Intervento di Lorenzo Federici »

E chi dice che dobbiamo accontentarci? Vada per cerigma, piano. L'aggettivo sarà cerigmatico così come astigmatico.

Eviterei cerimma, essendo un termine colto: -gm- è già presente in stigma, sintagma, sigma e tanti altri, sarebbe (a malincuore) come avere ammosfera: un sogno destinato a rimanere tale.
Ultima modifica di Lorenzo Federici in data ven, 05 apr 2024 1:42, modificato 1 volta in totale.
Difesa Italiano
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Re: «Kerygma», «kerigma»

Intervento di Difesa Italiano »

Avendo la fonte del DOP ed una variante più italiana (cherimma è meglio di cherigma), non vedo perché abbandonarci a nuove creazioni o alla tolleranza di -gm-.
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Lorenzo Federici
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Re: «Kerygma», «kerigma»

Intervento di Lorenzo Federici »

Generalmente sono d'accordo, ma essendo un termine di un lessico specifico (di cui, non essendo del settore, non conoscevo l'esistenza) e non un nome generico, la sequenza difficile non mi sembra necessario eliminarla.

Proprio perché è un termine settoriale, anzi, mi sembra quasi più necessario ricercare una certa coerenza con la voce originale, seguendo quindi il regolare adattamento dal greco. Google Libri ha vari Cerygma Petri, in diverse lingue ma in cui la locuzione è chiaramente di origine latina, e anche in italiano qualche cerigma si trova.

In italiano, il compromesso migliore tra accettabilità e coerenza etimologica sarebbe il cerigma /ʧeri̍gma/. Il cerimma /ʧeri̍mma/ è meglio fonotatticamente ma rischia di sembrare popolare e quindi di avere più difficoltà ad attecchire. Allo stesso modo, dire lo stimma sarebbe stato meglio di dire lo stigma e essere astimmatici sarebbe stato meglio di essere astigmatici, così come sarebbe stato meglio se quello delle lingue romanze occidentali si fosse chiamato plurale simmatico piuttosto che plurale sigmatico (forse però qui c'è una difficoltà aggiunta: l'identità di suono parziale con simpatico :mrgreen:). Allo stesso modo, sarebbe anche meglio avere l'anne e non l'acne e non annaffiare troppo i catti e non i cacti.

Se è da noi che devono partire le proposte, ha senso ragionarle anche quando si va contro le fonti. Se poi ci si ritrova davanti a un revisore o un editore particolarmente puntiglioso, cherigma nel DOP sicuramente può tornare utile.
Fuori tema
Piccolo fuoritema: questo pomeriggio ho creato un modello per la Vichipedia italiana che consente di creare una citazione con rimandi alla pagina per un qualsiasi lemma, a partire dal lemma, dal volume e dal numero dell'immagine. Facendo ciò, riflettevo su come una sua riscrittura negli anni 2020 avrebbe incluso (o escluso) di proposito centinaia di parole che affrontiamo qui, usando la rete come fonte, giustificando l'una o l'altra scelta. Uno strumento del genere sarebbe stato ottimo per la nostra causa, ma probabilmente è un'opera talmente mastodontica che rimarrà soltanto un sogno. Parole come cerigma sarebbero state sicuramente in questo ipotetico nuovo GDLI, e ne beneficeremmo tutti...
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G. M.
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Re: «Kerygma», «kerigma»

Intervento di G. M. »

Fuori tema
Lorenzo Federici ha scritto: ven, 05 apr 2024 1:42 Piccolo fuoritema: questo pomeriggio ho creato un modello [...]
Fantastico! :D Un suggerimento: per l'anno d'edizione ci vorrebbero indicazioni più precise.
Graffiacane
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Re: «Kerygma», «kerigma»

Intervento di Graffiacane »

Non so se sia lo stesso per i parlanti centromeridionali, ma a me, che sono settentrionale, il nesso consonantico -gm- non crea particolari problemi di pronuncia e quindi l'ho sempre considerato accettabile, a maggior ragione se si parla di termini dòtti.
Graffiacane
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Re: «Kerygma», «kerigma»

Intervento di Graffiacane »

Cherigma è attestato anche nell'enciclopedia Treccani.
Avatara utente
Infarinato
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Re: «Kerygma», «kerigma»

Intervento di Infarinato »

Sí, il termine è noto con codesta pronuncia agli «addetti ai lavori»: una grafia con c‑ (e/o ‑mm‑) e pronuncia con /ʧ-/ (e/o /‑mm‑/) sarebbero incomprensibili, sia letteralmente sia logicamente.

Cherigma non è perfetto, ma ve benissimo: non siamo qui a fare gli onomaturghi. ;)
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G. M.
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Re: «Kerygma», «kerigma»

Intervento di G. M. »

Come esempi di κ greco passato irregolarmente come /k/ nelle lingue moderne, mi vengono in mente scheletro e anchilosauro.
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Lorenzo Federici
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Re: «Kerygma», «kerigma»

Intervento di Lorenzo Federici »

Per il fenomeno inverso, c'è anche arcipelago e in generale arci- da αρχι- (che avrebbe dato archi-). Vada per cherigma.
G. M. ha scritto: ven, 05 apr 2024 11:58 Come esempi di κ greco passato irregolarmente come /k/ nelle lingue moderne, mi vengono in mente scheletro e anchilosauro.
Il secondo l'abbiamo avuto così a causa del latino ankylosaurus, per cui ancylosaurus sarebbe stato meglio. Forse, essendo un termine molto specifico, nulla vieterebbe di usare ancilosauro.
Fuori tema
G. M. ha scritto: ven, 05 apr 2024 8:55 Fantastico! :D Un suggerimento: per l'anno d'edizione ci vorrebbero indicazioni più precise.
Volendo essere precisi, ci vorrebbero anche più codici ISBN che andrebbero messi in base al volume. Ho messo quello che ho trovato in rete, sperando che sia quello giusto. Lascio ai revisori più esperti l'onore e l'onere di controllare il codice e snellirlo, anche perché soltanto per convertire il numero del volume in numero romano ci sono 25 condizioni del tipo «se vol è 1, scrivi I; altrimenti, se vol è 2, scrivi II; altrimenti, se vol è 3, scrivi III; [...]; altrimenti, se vol è 25, scrivi XXV; altrimenti, non scrivere niente». Probabilmente c'è una maniera più facile di farlo, ma non conosco troppo bene la piattaforma. Il sito, in effetti, riporta i volumi intitolandoli da 1 a 25, nonostante i supplementi siano teoricamente da reputarsi dei libri a parte. Non so di preciso come venga registrato il diritto d'autore e la proprietà intellettuale quando un'opera viene divisa in più tomi.
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G. M.
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Re: «Kerygma», «kerigma»

Intervento di G. M. »

Fuori tema
Lorenzo Federici ha scritto: ven, 05 apr 2024 15:03 Volendo essere precisi, ci vorrebbero anche più codici ISBN che andrebbero messi in base al volume. Ho messo quello che ho trovato in rete, sperando che sia quello giusto.
Li può trovare nelle scansioni sul sito (per esempio qui in fondo alla pagina).
Avatara utente
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Re: [FT] «Arcipelago», «arci» etc.

Intervento di Infarinato »

Fuori tema
Lorenzo Federici ha scritto: ven, 05 apr 2024 15:03 Per il fenomeno inverso, c'è anche arcipelago e in generale arci- da αρχι- (che avrebbe dato archi-).
No, arcipelago non c’entra nulla. :P Arci‑ non è che la variante popolare di archi‑, ed è quindi esito regolarissimo perché popolarmente la x era pronunciata [k] in latino (e in protoromanzo) e non [kʰ]. ;)
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