Elisione di «gli»

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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Teoricamente, quest’elisione è logica e ammissibile. L’italiano normale di oggi, tuttavia, preferisce in genere le forme piene, e questa grafia verrebbe avvertita, io credo, come marginale e antiquata.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Intervento di PersOnLine »

Quello che non mi spiego è il silenzio del DOP, che solitamente riporta le indicazioni sull'elisione anche se antiquate.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Sarà dovuto alla relativa rarità di quest’elisione caduta dall’uso. La LIZ[a] trova queste sole tre occorrenze:

Ché, s’io potessi dire,
ch’il fallo altrui, no’ il mio, fa ch’ogg’io muoia,
nel mondo non è gioia,
che pareggiar potess’il mio dolore.
(Tansillo, Canzoniere)

E lloro? Ogg’e ddomani, ogg’e ddomani:
E io santa pascenza, e cciaritorno.
(Belli, Sonetti)

D’ogg’impoi pe ssarvà ppelle e cquadrini
Dal loro amor-der-prossimo fratesco
Me serro a ccatenaccio; e ssippuro esco
Nun passo ppiù da Piazza Bbarberini.
(Belli, ibid.)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Intervento di PersOnLine »

Gli si può elidere davanti a i- semiconsonantica (/j/)?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Direi di no, per motivi fonetici: gli ioni /Li 'joni/ non mi sembra riducibile a /'Ljoni/ (se non forse in un eloquio molto rapido), diversamente da gli italiani, che si realizza normalmente come /Lita'ljani/. Comunque sia, son casi piuttosto rari, e l’ortografia attuale tende a evitare l’apostrofo nell’articolo gli.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Intervento di Infarinato »

Marco1971 ha scritto:Direi di no, per motivi fonetici: gli ioni /Li 'joni/ non mi sembra riducibile a /'Ljoni/ (se non forse in un eloquio molto rapido)…
Giusto, la pronuncia rapida è /*'Loni/ (con assorbimento dell’/j/), mentre faccio notare che la pronuncia tradizionale (e «genericamente toscana») a ritmo lento sarebbe /*Li'oni/ con soppressione dell’/j/ (/*Li'joni/ è possibile solo come variante «intenzionale»): cfr. DiPI, s.v. «gli» e, e.g., «ieti».
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Intervento di PersOnLine »

Marco1971 ha scritto:Comunque sia, son casi piuttosto rari, e l’ortografia attuale tende a evitare l’apostrofo nell’articolo gli.
L'ho chiesto perché solo la grammatica di Battaglia prescrive gli intero davanti a i- semiconsonantica, in nessun'altra si accenna a ciò: si limitano soltanto a dire genericamente che gli si può elidere davanti a i-, ma non aggiungono altro.
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Intervento di Marco1971 »

Dice lo stesso il Sabatini-Coletti (versione cartacea 1997):

gli¹ [...] si può apostrofare solo davanti a parole che cominciano con i di valore vocalico: gli uomini, gli animali, gli alberi, gli gnomi, gli psicologi, gli strumenti, gli xenofobi, gli zingari, gl’indifferenti, gli ioni.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

A questo punto, però, credo sarebbe utile (se non necessario) insegnare a riconoscere una vocale da una semivocale (e una consonante da una semiconsonante). O no!?
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Intervento di PersOnLine »

Secondo il Treccani una volta era lecita l'elisione di gli davanti a qualsiasi vocale: "solo ant. agl’altri, oggi solo agli altri"; è vero?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Sí, è vero, e si trova anche in Foscolo. Probabilmente, da quando la fonetica è diventata una scienza, quest’incongruenza è stata bandita. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Andrea Russo
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Intervento di Andrea Russo »

Una domanda che esula dalla questione meramente fonetica: l'elisione di gli davanti a i vocalica (gl'italiani) è da considerarsi una scelta stilistica alta, neutra, bassa o puramente personale?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Rispetto alla vigente norma, gl’italiani secondo me è da considerarsi una scelta alta, letteraria.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Andrea Russo
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Intervento di Andrea Russo »

La ringrazio molto! :wink:
Sempre rapidissimo!
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Infarinato ha scritto:Giusto, la pronuncia rapida è /*'Loni/ (con assorbimento dell’/j/), mentre faccio notare che la pronuncia tradizionale (e «genericamente toscana») a ritmo lento sarebbe /*Li'oni/ con soppressione dell’/j/ (/*Li'joni/ è possibile solo come variante «intenzionale»).
A mio avviso /*ʎi'oni/ potrebbe essere anche una pronuncia aulica per «gli ioni», seguendo la pronuncia alla greca di ione con un ïato (/i'one/) o con un legamento (/i'jone/), che però non è attestata né sul DOP né sul DiPI.
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