"Considerazioni" sulla lingua italiana

Spazio di discussione dedicato alla storia della lingua italiana, alla sua evoluzione e a questioni etimologiche

Moderatore: Cruscanti

Avatara utente
Incarcato
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Intervento di Incarcato »

Anch'io propendo per l'interpretazione di Giulia, anche perché altrimenti come si spiega tutto quanto scritto prima?

Comunque, quel finale mi pare scritto in modo alquanto infelice. Se scrive:
Si, è un'utopia, di quelle che si possono realizzare però, di quelle che talvolta i rivoluzionari si sono impegnati a realizzare. Quel che so è che non c'è altra via: o si abbassa la qualità per la massa, o si abbassa la massa (escludendo) per la qualità. La via che propongo è obbligata:
Se scrivo che devo scegliere tra a e b (aut aut), come posso súbito dopo sostenere che la via — una terza via — è obbligata? Doveva inserire un'ipotetica, o un bel ma.
Il senso mi par comunque salvo, ma la forma mica tanto. Non le pare, Giulia?
I' ho tanti vocabuli nella mia lingua materna, ch'io m'ho piú tosto da doler del bene intendere le cose, che del mancamento delle parole colle quali io possa bene esprimere il concetto della mente mia.
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giulia tonelli
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Intervento di giulia tonelli »

Sono assolutamente d'accordo, Incarcato, la conclusione e' scritta in una forma molto poco trasparente, apparentemente contraddittoria, e quindi non efficace. E' anche possibile che un solerte giornalista abbia tagliato la conclusione per rientrare nel numero di battute richiesto, rendendola quasi incomprensibile. Comunque scritta cosi' e' veramente infelice.
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Federico
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Intervento di Federico »

Incarcato ha scritto:Se scrivo che devo scegliere tra a e b (aut aut), come posso súbito dopo sostenere che la via — una terza via — è obbligata?
Appunto: come si può? Evidentemente non è una terza via, ma è una delle due della frase precedente.
giulia tonelli ha scritto:Del resto, la logica non e' per tutti.
Non per Berlinguer, a vostro parere, se ha commesso un errore logico simile; invece che supporre un errore, preferisco leggere quello che c'è. Ma certo, questo è un presupposto, un postulato, dalla validità indimostrabile; come quello secondo cui Berlinguer ha commesso un errore e non ha detto esattamente quello che voleva dire.
giulia tonelli ha scritto:E' anche possibile che un solerte giornalista abbia tagliato la conclusione per rientrare nel numero di battute richiesto, rendendola quasi incomprensibile.
Tutto si può supporre. Comunque l'articolo era nell'ultima pagina del giornale, quella che ospita gli interventi degli esterni piú famosi, e che gli era dedicata per intero, con grande avanzo di spazio.
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giulia tonelli
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Intervento di giulia tonelli »

Berlinguer ha detto esattamente quello che voleva dire in un intervento lungo e articolato, se si ha la pazienza di leggerlo e la capacita' di comprenderlo. Sotto queste ipotesi (di averlo letto e compreso) si vede chiaramente che la conclusione non puo' certo essere quella che lui vorrebbe abbassare la qualita' per raggiungere la massa. E infatti NON E' quello che dice nel finale. Il finale, o meglio, UNA FRASE del finale e' scritta male e contraddittoria, e per questo ci possono essere mille ragioni, dalla trascuratezza localizzata all'intervento esterno, a un errore di impaginazione per cui hanno saltato una riga, ma tutto il resto dell'articolo e' chiarissimo, ed e' in aperta contraddizione con l'idea di abbassare la qualita' dell'insegnamento. Se uno lo legge e lo capisce.
Oppure, si puo' pensare che un politico di lungo corso, esperto e scaltro come Berlinguer abbia sostenuto una teoria che darebbe scandalo anche se la sostenesse uno come Calderoli, pestando una delle cacche piu' grosse della sua carriera (pardon my french). E si puo' anche pensare che nessun altro al mondo se ne sia accorto, visto che in nessun commento, di lode o meno, se ne fa menzione. Oppure si puo' anche pensare che ci sia un complotto internazionale per fomentare l'ignoranza, per cui se uno dice che e' giusto e sensato abbassare la qualita' della scuola tutti siano d'accordo e nessuno commenti. Magari c'e' Al Qaeda, dietro, che lavora per minare le basi della nostra civilta'.
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Federico
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Intervento di Federico »

Non sono d'accordo, né vedo perché lei debba scaldarsi tanto e accusarmi di malafede, dietrologia o complottismo.

Ho letto l'articolo non una ma due volte, e non è vero che il finale sia in contraddizione col resto, dal momento che L. B. non fa altro che discutere di riforma della didattica e cambiamenti dell'insegnamento (e persino del sapere e dell'intelligenza): è cosí strano che a una simile rivoluzione (positiva o negativa) corrisponda una rivoluzione dei parametri qualitativi?
Del resto, proprio per non considerare quella frase isolata dal resto, basta guardare da che cosa è introdotta:
è questo il senso dell`equità, non lasciare nessuno indietro, «non uno di meno». [...] L`uguaglianza è il regno delle differenze e delle pari opportunità, è quello che da tempo chiamo il Diritto al Successo Educativo per tutti, a seconda dei vari bisogni e delle varie potenzialità ed impegno.*
Berlinguer non è un matto, non ha sbagliato, non è in contraddizione, non è a capo di un complotto per distruggere l'istruzione italiana: semplicemente, ritiene che per elevare la qualità della scuola – misurata su un obiettivo preciso, che è l'aiuto ai piú deboli, anche a scapito di altri – si debba abbassare la qualità dell'insegnamento, dei programmi (rispetto ai parametri soliti: cioè magari non si arriva alle equazioni differenziali o a Svevo, ma l'importante è non perdere nessuno per strada).
Non capisco davvero che cosa la sconvolga: è un'idea vecchissima, un'ideologia notissima: quella di perseguire l'eguaglianza, eliminando alti e bassi; non è nulla di cui vergognarsi, anche se poiché molti non sono d'accordo spesso i politici non lo vogliono ammettere esplicitamente e preferiscono parlare d'altro e nascondersi dietro le cortine fumogene della retorica e del burocratese. Per una volta, L. B. ha avuto un lampo di sincerità e chiarezza, anche se ha l'ha nascosto alla fine di un lungo articolo. Tutto qui.

_______________________
*Traduzione dal politichese/burocratese: sei politico sotto la maschera del debito, promozioni automatiche, ammissioni obbligatorie alla maturità ecc.
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giulia tonelli
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Intervento di giulia tonelli »

Lei non ha capito l'articolo di Berlinguer. Tutto qui.
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Federico
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Intervento di Federico »

giulia tonelli ha scritto:Lei non ha capito l'articolo di Berlinguer. Tutto qui.
Non ho mai pensato di convincerla di alcunché, ma solo di segnalare una lettura interessante.
Altre citazioni sulla riforma sono quelle di Michele Loporcaro, Giuseppe Ricuperati, Vittorio Coletti; sempre sull'argomento della cultura, ce ne sono alcune molto brillanti (ma solo tangenti) di George Steiner.
Bue
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Intervento di Bue »

Federico ha scritto:ma solo di segnalare una lettura interessante.
A dire il vero la "segnalazione" era accompagnata da un giudizio non certo leggero sul presunto contenuto del segnalato.
Federico ha scritto:
è questo il senso dell`equità, non lasciare nessuno indietro, «non uno di meno». [...] L`uguaglianza è il regno delle differenze e delle pari opportunità, è quello che da tempo chiamo il Diritto al Successo Educativo per tutti, a seconda dei vari bisogni e delle varie potenzialità ed impegno.*
[...]

*Traduzione dal politichese/burocratese: sei politico sotto la maschera del debito, promozioni automatiche, ammissioni obbligatorie alla maturità ecc.
Vorrei - analogamente e per amor di completezza - amplificare e chiosare gli omissis:
L.B. ha scritto:E poi ci sono i talenti da sostenere, cui non si può infliggere un ritmo e una routine che mortificano le loro potenzialità, scoraggiano il loro impegno*

*Traduzione: "Ma quale sei politico, ma quale uniformita`! A quelli bravi vanno fatti seguire dei corsi di eccellenza, affinche' le alte vette possano emergere dalla nuvolaglia"



A margine e fuori tema aggiungo un "toh chi si rivede" notando la firma di Michele Loporcaro, mio coetaneo e co-collegiale, che a quanto vedo e` diventato famoso: prima ospite a Glob su rai3, ora citato su wikiquote...
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Federico
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Intervento di Federico »

Bue ha scritto:A dire il vero la "segnalazione" era accompagnata da un giudizio non certo leggero sul presunto contenuto del segnalato.
Senza però nessuna pretesa di convincere alcuno, né tantomeno l'idea che Berlinguer abbia sostenuto qualcosa di scandaloso o da complotto internazionale.
Bue ha scritto:Traduzione: "Ma quale sei politico, ma quale uniformita`! A quelli bravi vanno fatti seguire dei corsi di eccellenza, affinche' le alte vette possano emergere dalla nuvolaglia
In attesa che questi corsi di eccellenza spuntino da qualche parte, magari in un prossimo mandato di Berlinguer o simili, intenderò che «i talenti da sostenere, cui non si può infliggere un ritmo e una routine che mortificano le loro potenzialità, scoraggiano il loro impegno» sono i talenti rimasti finora nascosti nella scuola gerarchica, classista e autoritaria, che non dà importanza a intelligenza emotiva, fare, creatività, musica. Mi sembra che chi ha classificato i sette, n tipi di intelligenza (richiamati da L. B.) lo abbia fatto soprattutto per dimostrare che le persone finora considerate poco intelligenti hanno in realtà un'intelligenza diversa. La mia interpretazione è suggerita, del resto, dal fatto che i periodi precedente e successivo a quello da lei citato e da me omesso parlano degli alunni deboli, in difficoltà, per i quali si ribadiscono i criteri del «non uno di meno» e dell'uguaglianza; sarebbe curioso questo improvviso cambiamento di discorso (due volte: deboli, forti, deboli); ma chissà, magari il redattore ha tolto qualcosa anche lí.
Bue ha scritto:A margine e fuori tema aggiungo un "toh chi si rivede" notando la firma di Michele Loporcaro, mio coetaneo e co-collegiale, che a quanto vedo e` diventato famoso: prima ospite a Glob su rai3, ora citato su wikiquote...
Le coincidenze... Accanto a filologi e studiosi eminenti come Steiner ci permettiamo anche qualche voce su persone meno note (il suo articolo era interessante; certo non come quelli di Steiner, ma quello è un fuoriclasse).

P.s.: Chissà come L. B. commenterà gli effetti della piccola, piccolissima contro-riforma del suo successore.
Bue
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Intervento di Bue »

Federico ha scritto:sarebbe curioso questo improvviso cambiamento di discorso (due volte: deboli, forti, deboli)
"Cambiamento di discorso"? Mi faccia capire, se uno dice: "bisogna stare attenti a non mangiare troppo poco perche' si rischia la denutrizione, ma d'altra parte anche a non mangiare troppo perche' si rischia l'obesita`", sta cambiando discorso?
Federico ha scritto:...ci permettiamo anche qualche voce su persone meno note
Bonta` vostra.

Aggiungo, e poi non intervengo piu`, che questo forum e` la conferma sperimentale dell'esistenza di diversi tipi di intelligenza: il suo, ad esempio, e` di quelli che non riescono a cogliere il sarcasmo elaborato da intelligenze di tipo diverso - e viceversa, naturalmente.
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Federico
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Intervento di Federico »

Bue ha scritto:"Cambiamento di discorso"? Mi faccia capire, se uno dice: "bisogna stare attenti a non mangiare troppo poco perche' si rischia la denutrizione, ma d'altra parte anche a non mangiare troppo perche' si rischia l'obesita`", sta cambiando discorso?
Forse no, sta di fatto che il discorso e l'attività politica e legislativa di L. B. si sono concentrati sull'eguaglianza e l'aiuto dei piú deboli (a prescindere dai risultati), non certo sulla promozione delle eccellenze (come la chiamerebbe).
Bue ha scritto:Aggiungo, e poi non intervengo piu`, che questo forum e` la conferma sperimentale dell'esistenza di diversi tipi di intelligenza: il suo, ad esempio, e` di quelli che non riescono a cogliere il sarcasmo elaborato da intelligenze di tipo diverso - e viceversa, naturalmente.
Non può pretendere che il suo sarcasmo sia sempre accolto da applausi; questa volta, ad esempio, mi ha fatto pensare alle furiose polemiche sull'«enciclopedicità» delle voci nelle estenuanti procedure di cancellazione in Wikipedia; capirà che non mettono molto di buon umore.

P.s.: E in ogni caso parlare di intelligenze diverse mi sembra eccessivo e pomposo: non basta dire che si hanno interessi o al massimo «lunghezze d'onda» diversi, e questo provoca fraintesi?
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giulia tonelli
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Intervento di giulia tonelli »

...e ora ho anche capito PERCHE' lei non ha compreso l'articolo di Berlinguer: perche' e' accecato dai suoi pregiudizi, pensa di sapere gia' cosa dira' Berlinguer e quando legge una cosa che lui ha scritto cerca solo conferme ai suoi preconcetti, preferendo ignorare e sminuire tutto cio' che li smentirebbe.
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Federico
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Iscritto in data: mer, 19 ott 2005 16:04
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Intervento di Federico »

giulia tonelli ha scritto:...e ora ho anche capito PERCHE' lei non ha compreso l'articolo di Berlinguer: perche' e' accecato dai suoi pregiudizi, pensa di sapere gia' cosa dira' Berlinguer e quando legge una cosa che lui ha scritto cerca solo conferme ai suoi preconcetti, preferendo ignorare e sminuire tutto cio' che li smentirebbe.
Mi ha stupito che tardasse tanto a impiegare questo argomento.
Ora sí che la discussione è esaurita (a quattro giorni dalla sua prima conclusione e a due dalla seconda).
Avatara utente
Federico
Interventi: 3008
Iscritto in data: mer, 19 ott 2005 16:04
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Intervento di Federico »

Il manifesto continua a pubblicare articoli sulla stessa linea.
Uno molto piú intelligente di quello di Berlinguer (che qualche giorno dopo è stato definito delirante da Luciano Canfora nel Corriere della sera), quello pubblicato il 2 agosto, p. 8.
Insegno matematica e vi spiego perchè ci sono tanti «somari»
Il 41% degli studenti ha un debito formativo. Tra questi uno su due ha insufficienze in matematica. Tornare agli esami di riparazione?
Bruno Moretto*

Ehi prof. , mi dice Silvia, questo problema di matematica che ci pone nella verifica in laboratorio di informatica non l'ha mai spiegato. E io: ma veramente abbiamo affrontato problemi simili due settimane fa.
E lei: ma allora nella scheda di lavoro c'era spiegato tutto quello che dovevamo fare.
Come dire: ci dica cosa, quale procedura dobbiamo eseguire e noi la faremo, se non per lei, almeno per avere la sufficienza. Ma non ci chieda di usare troppo la nostra intelligenza per inoltrarci in terreni inesplorati, perché il gioco non vale la fatica.
Il rapporto di tanti giovani con la scuola è ben esemplificato dal loro rapporto con la matematica. E non è un caso che la gran parte delle bocciature e dei debiti derivi dal cattivo rapporto con questa materia.
Però è solo la punta dell'iceberg.
In realtà dietro c'è il rapporto con la scuola e con il modello di società in cui sembra che il vero successo l'abbia solo chi ci sa fare, chi in modo opportunistico sa capire cosa vogliono quelli che contano.
Che facciamo allora ?
Torniamo ad investire nella scuola per ricostruire da questa una società più libera e nella quale ciascuno possa esprimere al meglio la propria personalità, ripensiamo i programmi della scuola (quelli di matematica risalgono al 1923) o reintroduciamo gli esami di riparazione ?
Conservo come una reliquia un libro inglese di molti anni fa pieno di esempi concreti di come la matematica sia dentro le cose di tutti i giorni, permetta di capire la società della conoscenza di oggi, da come funzionano le memorie magnetiche a come si fanno le previsioni del tempo, da cosa sono i numeri di Fibonacci, divenuti famosi solo grazie al «Codice di Vinci» a come viene costruito un campione statistico.
Tutto ciò è in larga parte assente dal nostro insegnamento, e quando si vuole dimostrare più rigore si vanno a ripescare problemi che per essere risolti richiedono la conoscenza delle «formule».
Io credo che di questo dovremmo discutere se vogliamo seriamente affrontare la crisi della nostra scuola.
Il ministro Fioroni invece prima ha scelto la strada delle «formule» nella prova d'esame di matematica al liceo scientifico, ora propone di risolvere il problema con gli esami di riparazione.
Se sceglieremo questa strada non faremo che aumentare il tasso di opportunismo degli studenti.
Come venti anni fa verrà promosso solo chi ha eseguito fedelmente le prescrizioni date dall'insegnante per riparare.
Anche adesso nella maggior parte dei casi chi supera il debito ha finalmente capito cosa l'insegnante chiedeva e ha studiato l'argomento come l'aveva fatto l'insegnante, non ha tentato di trovare una sua strada per giungere a capire il problema, una sua strada per risolverlo.
Per fare questo occorrerebbe dare fiducia allo studente, credere nella sua intelligenza, non pressarlo con scadenze continue e drammatiche.
Io i corsi di recupero non li faccio più.
Farli significava trovarsi decine di studenti, provenienti da classi diverse, ognuno con i suoi problemi personali e con le sue storie scolastiche.
A questi si finisce per riproporre la solita minestra delle lezioni frontali che già li hanno massacrati durante l'anno. Il corso di recupero diventa la punizione data ai reprobi.
Qualche volta sono riuscito a fare i corsi solo per 2 o 3 studenti alla volta.
Allora le cose funzionavano.
Poi il Dirigente ha avvisato che i costi erano troppo alti, che il fondo a disposizione non bastava.
E ho lasciato perdere, mi sono reso conto che stavo entrando in concorrenza con le ripetizioni private.
*Insegnante di matematica e fisica, Liceo scientifico , Bologna
Avatara utente
Infarinato
Amministratore
Interventi: 5256
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 10:40
Info contatto:

Intervento di Infarinato »

Signori, sia detto con la massima cordialità: siamo [da lungo tempo ormai] ampiamente fuori tema.

Ricordo che questo è un forum sulla lingua italiana. Direi che possiamo considerare esaurito questo filone di discussione. Grazie.
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