«Tra lo stupit‹i› e il preoccupat‹i›»?

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Bue
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«Tra lo stupit‹i› e il preoccupat‹i›»?

Intervento di Bue »

Salve.
In un libro scritto da M. Pera negli anni 80 che ho dovuto consultare mi sono imbattuto nella frase "rimasero tra lo stupiti e il preoccupati" La cosa che mi ha lasciato assai perplesso e che credo di aver visto per la prima volta in vita mia è questa strana (dis)concordanza, di cui capisco l'origine logica (è la stessa del "diventarlo" di cui si è parlato in un altro filone, direi) ma che francamente mi suona bizzarra.
Come commentate? E' un uso possibile ma desueto? Raccomandabile? ecc.
Ultima modifica di Bue in data gio, 30 ott 2008 11:02, modificato 2 volte in totale.
Avatara utente
Incarcato
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Intervento di Incarcato »

Ma non potrebbe essere colpa delle vecchia "s complicata"?
I' ho tanti vocabuli nella mia lingua materna, ch'io m'ho piú tosto da doler del bene intendere le cose, che del mancamento delle parole colle quali io possa bene esprimere il concetto della mente mia.
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bubu7
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Intervento di bubu7 »

Forse Bue si riferiva all'alternativa con: "rimasero a metà tra lo sconcertato e il meravigliato".
Entrambe le possibilità mi sembrano valide.
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Questa concordanza mi pare inaccettabile: sul modello di tra il serio e il faceto, che sono aggettivi sostantivati, espressioni simili andrebbero al singolare (tra lo sconcertato e il meravigliato), altrimenti si crea un dissidio semantico-grammaticale difficilmente sanabile.

Si può invece togliere gli articoli: rimasero tra sconcertati e meravigliati:
Il Battaglia ha scritto:Tra 3. Per denotare partecipazione a due diverse qualità, o stati, condizioni, ecc.

Dante, Inf., 34-43: La destra [faccia di Lucifero] parea tra bianca e gialla...

A. Pucci, Cent., 1-58: ...e trent’anni regnò tra infermo, e sano.

B. Croce, I-4-146: Nasce da ciò una disposizione tra indifferente, accomodante e molle rispetto ai problemi particolari.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Bue
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Intervento di Bue »

Ho corretto la frase citando quella originale.
Se è davvero inaccettabile mi stupisco che un editore come Einaudi l'abbia lasciata passare!
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bubu7
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Intervento di bubu7 »

Bue ha scritto:Ho corretto la frase citando quella originale.
Se è davvero inaccettabile mi stupisco che un editore come Einaudi l'abbia lasciata passare!
Non vale! Così la mia prima risposta diventa meno comprensibile. :(

Comunque si tratta di quelle concordanze a senso in cui la pluralità degli agenti si ripercuote nella frase. Il risultato è meno elegante ma sempre accettabile. :)
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
Bue
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Intervento di Bue »

bubu7 ha scritto:Non vale! Così la mia prima risposta diventa meno comprensibile. :(
Basta cambiarla :wink:
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bubu7
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Intervento di bubu7 »

Sono d'accordo.
Basta, cambiarla! :D
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

La concordanza a senso, in italiano, riguarda l’accordo tra il nome collettivo e il verbo, e non determina stridenti scontri morfologici di genere e numero. Qui invece ci troviamo dinanzi a una sgrammaticatura: che cosa può significare un’espressione come lo stupiti o il divertiti (fuori d’un contesto metalinguistico)? Si tratta d’un’ellissi? Di che cosa? Non vedo. Se questa sequenza non è giustificabile da un’ellissi, è da ritenere irricevibile, in quanto contrastante con le regole basilari della lingua.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Brazilian dude
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Intervento di Brazilian dude »

Concordo che in italiano non suona tanto bene, ma c'è un costrutto analogo in spagnolo, che usa l'articolo neutro, che, per quello che so, non esiste nelle altre lingue romanze: ellos no saben lo maravillosa que es su hija (loro non sanno quanto meravigliosa sia la loro figlia).
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

Brazilian dude ha scritto:Concordo che in italiano non suona tanto bene, ma c'è un costrutto analogo in spagnolo, che usa l'articolo neutro, che, per quello che so, non esiste nelle altre lingue romanze: ellos no saben lo maravillosa que es su hija (loro non sanno quanto meravigliosa sia la loro figlia).
Articolo neutro? A me sembra un dimostrativo da ILLUM HOC > lo. Esiste anche in catalano se non erro.
Brazilian dude
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Intervento di Brazilian dude »

Esiste ho in catalano, ma è pronome neutro (come il ciò italiano, ma la differenza è che ho è pronome personale e non dimostrativo): Va llegir molt ràpidament i ho va fer amb molta voracitat (Ha letto molto rapidamente e l'ha fatto con molta voracità.

In quanto allo spagnolo lo, le grammatiche sempre lo descrivono come articolo neutro (oltre ad altre funzioni che non c'interessano qui).
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bubu7
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Intervento di bubu7 »

Un altro esempio tratto da Google Libri.
Molti viaggiatori-scrittori dell’Ottocento rimanevano tra lo stupiti e lo scandalizzati nel costatare… (Rassegna storica toscana, 1957)
Cercherei di capire cosa sta alla base di questa forzatura invece d'inserire l'esemplare in un Bestiario... :)
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
Bue
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Intervento di Bue »

Marco1971 ha scritto:che cosa può significare un’espressione come lo stupiti o il divertiti (fuori d’un contesto metalinguistico)? Si tratta d’un’ellissi?
Secondo me si intende qualcosa come "a metà tra [il rimanere] stupiti e [l'essere] preoccupati"
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Non credo ci sian grandi misteri: come sempre, gli errori – che talvolta, ma non sempre, divengono norma – nascono da analogie o da attrazioni. Qui appare ovvia l’influenza del soggetto plurale che conduce a un’errata interpretazione dell’aggettivo sostantivato.

Ho interrogato alcune persone, fra cui Marcri, e la reazione è stata unanime: non si dice tra lo stupiti e il preoccupati ma tra lo stupito e il preoccupato. La radezza stessa delle occorrenze in scritti d’un certo livello culturale dimostra come questa stonatura sia avvertita con estremo disagio da molti parlanti. Non tutte le novità vanno accolte a braccia aperte; e in questo caso, come molti, manifesto il mio rifiuto di quello che percepisco come uno sfregio alla lingua italiana.
Bue ha scritto:Secondo me si intende qualcosa come "a metà tra [il rimanere] stupiti e [l'essere] preoccupati"
Espunto l’articolo, rimane, appunto, tra stupiti e preoccupati.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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