Della pronuncia di Alcyone

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pocoyo
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Della pronuncia di Alcyone

Intervento di pocoyo »

Premetto di avere sempre e solamente sentito pronunciar Alcyóne, e non fosse che il DOP vien a mitigare ogni mio sprizzo, non posso che attenermi a ciò che mi si indica. Ma... just for funsies, come si giustifica la variante piana?

Personalmente, carezzavo l'idea di un bel Àlcyone.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

In greco non era alkyón, con ō (ma non so come sovrapporre i due diacritici)?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
pocoyo
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Intervento di pocoyo »

Sí, ma non dovremmo considerare quella o (in italiano) breve, in ossequio alla prosodia latina? In latino, per l'appunto, è proprio: Alcyŏne, -es.
pocoyo
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Intervento di pocoyo »

Penso si sia capito quel che intendevo: o breve quindi pronuncia sdrucciola. :)
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Certo, sarebbe allora giustificabile alcíone, ma siccome una lunghissima tradizione ha consacrato la pronuncia alcióne – né D’Annunzio, ch’io sappia, pronunciava diversamente nonostante il suo gusto elitario e sensuoso – non sembra ormai possibile mutarla (come non è possibile tornare a cattivería o io sèparo, ecc.).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
pocoyo
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Intervento di pocoyo »

Fair enough. :)

Ma sarebbe un inutile almanaccare (me lo dica!:wink:) giustificare Àlcyone considerando che (eccezion fatta per dieresi d'eccezione in poesia) la i è solo palatalizzante? Poiché la parola viene a contare, nei fatti, tre sillabe.

Dev'essere poi per analogia che il volatile alcione prenda la medesima pronuncia...

P.s.: spero di non confondermi con la terminologia.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Ma àlcione è del tutto escluso e ingiustificabile... :roll:
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
pocoyo
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Intervento di pocoyo »

Quindi l'ipotesi sdrucciola dovuta al trisillabismo della parola non trova accoglimento, nemmeno a livello teorico?

Spero di non abusare della sua pazienza, Marco. Grazie, come sempre. :wink:
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Vede, caro pocoyo, a livello teorico si possono giustificare accentazioni sulla base della lingua (o delle lingue) originaria. Nel nostro caso, in greco abbiamo l’accento tonico (se non sbaglio) su ‘-ón’, e in latino abbiamo la ‘o’ breve, quindi l’accento tonico dovrebbe cadere sulla ‘i’ o ‘y’ precedente, che fa sillaba a sé: al-ky-o-ne (in latino classico era quadrisillabo). Mi correggano eventuali eresie i grecisti e i latinisti.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Intervento di Infarinato »

Marco1971 ha scritto:Mi correggano eventuali eresie i grecisti e i latinisti.
Tutto giusto. Solo una precisazione: in greco l’omega (= «o lunga») c’è solo al nominativo. Ecco perché alcyone(m) (accusativo) ha la breve (che comporta una ritrazione d’accento in latino, ma non in greco): di qui la teorica pronuncia etimologica italiana alcíone.
pocoyo
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Intervento di pocoyo »

Non mi sono spiegato bene. Non sono certo un latinisa o un grecista, ma studio entrambe le lingue e conosco i princípi secondo cui una eventuale pronuncia «etimologica» sarebbe proprio Alcíone. Cercavo di legittimare la mia proposta facendo delle semplici ipotesi. Ovviamente qui si sfora nella linguistica storica, davanti alla quale alzo senz'altro le mani; ma sarebbe possibile che la "i", nel passaggio dal latino al volgare, abbia perso il suo valore di vocale piena (diventando quindi palatalizzante ecc., ecc.) e, contemporaneamente, la "o" abbia mantenuto la quantità breve facendo "slittare" l'accento dalla non piú vocalica "i" alla prima sillaba?

O si tratta forse di applicare ad un sistema le regole di un altro?
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Intervento di Infarinato »

pocoyo ha scritto:…O si tratta forse di applicare ad un sistema le regole di un altro?
Proprio cosí: se una voce è dotta, è dotta; sennò sarebbe popolare ;) (…vabbè, ci sono anche le «semidotte», ma qui stiamo ricostruendo una pronuncia a tavolino, e non avrebbe senso adottare [di per sé assai improbabili] soluzioni intermedie).
pocoyo
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Intervento di pocoyo »

Ecco. Grazie. :)
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