Dieresi e pronuncia

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odisseo75
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Dieresi e pronuncia

Intervento di odisseo75 »

Mi chiedo come debba essere pronunciata la i diacritica o semiconsonantica in presenza di dieresi; ad esempio, è giusto pronunciare le parole cïelo e pïede "indugiando" sulla i?
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Re: Dieresi e pronuncia

Intervento di Infarinato »

Sí, è «giusto» pronunciare un’«i piena» (= vocalica), caro Odisseo, altrimenti il suo verso risulterà monco d’una sillaba. ;)

Tuttavia, i grandi poeti (quelli davvero grandi, intendo) ricorrono raramente a queste «forzature», usandole sempre e solo a proposito per ottenere determinati effetti stilistici…
odisseo75
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Intervento di odisseo75 »

Grazie Infarinato.
Quindi, piede è bisillabo, mentre pïede è trisillabo?
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Intervento di Infarinato »

odisseo75 ha scritto:Quindi, piede è bisillabo, mentre pïede è trisillabo?
Sí: piede /'pjE.de/ ~ pïede /pi.'E.de/ (…lo stesso che piano /'pja.no/ «di superficie pari, semplice; adagio; progetto, pianura; pianoforte» ~ /pi.'a.no/ «di papa Pio» :)).
odisseo75
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Intervento di odisseo75 »

Compulsando il vocabolario Treccani mi sono imbattuto nel lemma brüire; in questo caso, gentile Infarinato, qual è l'effetto della dieresi sulla pronuncia?
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Intervento di Infarinato »

Lo stesso: cfr., e.g., pïano… con la differenza che lí la dieresi è superflua, ché un /'bruire/ o un /'brwire/ non esistono. ;)
odisseo75
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Intervento di odisseo75 »

Quindi la pronuncia dovrebbe essere /bru'ire/ ?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Sí, non ve n’è altra possibile. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Intervento di Carnby »

odisseo75 ha scritto:Compulsando il vocabolario Treccani mi sono imbattuto nel lemma brüire
Per specificare la pronuncia /bru'ire/ avrei scritto bruïre; brüire mi fa pensare a */'bryire/. :)
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Carnby ha scritto:Per specificare la pronuncia /bru'ire/ avrei scritto bruïre; brüire mi fa pensare a */'bryire/. :)
Concordo, e comunque, non essendoci possibilità di equivoci, bastava segnare l’accento: bruíre e basta. No?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Intervento di Carnby »

Marco1971 ha scritto:Concordo, e comunque, non essendoci possibilità di equivoci, bastava segnare l’accento: bruíre e basta. No?
Forse volevano rimarcare che la u doveva essere comunque vocalica, quindi non /'brwire/ (ma si può considerare italiana questa pronuncia?).
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Intervento di Infarinato »

Carnby ha scritto:Forse volevano rimarcare che la u doveva essere comunque vocalica, quindi non /'brwire/ (ma si può considerare italiana questa pronuncia?).
No, di norma, in italiano, /wi/ è possibile solo dopo velare (qui, guida), ma allora la grafia ortoepica del Treccani si sarebbe dovuta fare «fonotattica» da fonematica quale [piú o meno] è, il che avrebbe voluto dire chiedere forse un po’ troppo al lettore…

Ovviamente, in poesia (o in prosa) non c’è alcun bisogno di notare la dieresi in un caso come quello, mentre sarebbe opportuno ricorrere a un qualche espediente grafico per notare un’eventuale [forzatissima] sineresi…
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