«Intormentire/informicolirsi» in dialetto e italiano locale
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«Intormentire/informicolirsi» in dialetto e italiano locale
Salve, amici appassionati di dialetti!
Ho spesso meditato sul fatto che certe cose (specialmente le sensazioni fisiche) che in dialetto si dicono tranquillamente, in italiano non sempre sappiamo bene come dirle, anche per una sorta di eccessivo "pudore", e gli stessi vocabolari non sono di grande aiuto!
Allora, immaginiamo di voler esprimere il fatto che ci si sia "addormentata" un'estremità (ad esempio una mano: a me lo fa, a volte, anche mentre scrivo su Cruscate col telefonino ). E cosí m'è venuto il "ghiribizzo" di sapere come si dice nelle varie regioni italiane.
Mi è parso di capire che i verbi piú adatti siano quelli che ho usato nel titolo del filone, cioè intormentire e informicolarsi (o informicolirsi).
Io, però, non li ho mai usati (anzi, neppure li conoscevo, e voi?)
Personalmente in italiano ho sempre usato il banale "addormentare" (informale) o l'improprio "anchilosare" (formale), mentre in dialetto il verbo appropriato è affurmicà:
«Tíegnu na manu affurmicata/signu affurmicatu (alla manu).»
Fra amici lo si dice, a volte, anche in italiano regionale: «ho una mano afformicata»
E voi, invece, come lo dite nel vostro dialetto o in italiano (regionale e no)?
Ho spesso meditato sul fatto che certe cose (specialmente le sensazioni fisiche) che in dialetto si dicono tranquillamente, in italiano non sempre sappiamo bene come dirle, anche per una sorta di eccessivo "pudore", e gli stessi vocabolari non sono di grande aiuto!
Allora, immaginiamo di voler esprimere il fatto che ci si sia "addormentata" un'estremità (ad esempio una mano: a me lo fa, a volte, anche mentre scrivo su Cruscate col telefonino ). E cosí m'è venuto il "ghiribizzo" di sapere come si dice nelle varie regioni italiane.
Mi è parso di capire che i verbi piú adatti siano quelli che ho usato nel titolo del filone, cioè intormentire e informicolarsi (o informicolirsi).
Io, però, non li ho mai usati (anzi, neppure li conoscevo, e voi?)
Personalmente in italiano ho sempre usato il banale "addormentare" (informale) o l'improprio "anchilosare" (formale), mentre in dialetto il verbo appropriato è affurmicà:
«Tíegnu na manu affurmicata/signu affurmicatu (alla manu).»
Fra amici lo si dice, a volte, anche in italiano regionale: «ho una mano afformicata»
E voi, invece, come lo dite nel vostro dialetto o in italiano (regionale e no)?
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In italiano ho sempre detto e sentito solo "informicolire".
Ah, dimenticavo: in dialetto romagnolo "informiglì".
Ah, dimenticavo: in dialetto romagnolo "informiglì".
Ultima modifica di valerio_vanni in data mar, 20 set 2016 16:28, modificato 1 volta in totale.
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Grazie per le pronte risposte! Vedo che c'è una certa unanimità a favore di informicolirsi: mi piace, e penso proprio che inizierò a usarlo anch'io.
Quanto alla sfumatura di significato, volendo proprio esprimere la sensazione fisica, direi che l'arto, a seguito dell'errata postura o altro, dapprima s'intorpidisce (o intormentisce, forse anchílosa è un tantino eccessivo ), e subito dopo s'informicolisce/informícola, nel momento in cui iniziamo a sentire quelle fastidiose "punturine" come di formicole. Corretto?
P.S. grazie anche a lei, caro Ivan, e se c'è qualcuno che conosce altre espressioni dialettali, non sia timido: sono curioso di leggerle!
Quanto alla sfumatura di significato, volendo proprio esprimere la sensazione fisica, direi che l'arto, a seguito dell'errata postura o altro, dapprima s'intorpidisce (o intormentisce, forse anchílosa è un tantino eccessivo ), e subito dopo s'informicolisce/informícola, nel momento in cui iniziamo a sentire quelle fastidiose "punturine" come di formicole. Corretto?
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Un modo per rendere in veneto "questo vento gelido mi ha intormentito le mani" - e molto più preciso di un generico informigolamento - è inberìo: sto vènto el me ga inberìo le man.
Altro modo - che io trovo incantevole - è incantexemàre.
Si dice(va) dell'intorpidimento a seguito dell'anestesia: alle labbra, ad esempio, dopo la seduta dal dentista.
In effetti, l'anestesia si chiama indòrmia, però non si dice, della parte anestetizzata, che è indormìa, ma incantexemà.
Altro modo - che io trovo incantevole - è incantexemàre.
Si dice(va) dell'intorpidimento a seguito dell'anestesia: alle labbra, ad esempio, dopo la seduta dal dentista.
In effetti, l'anestesia si chiama indòrmia, però non si dice, della parte anestetizzata, che è indormìa, ma incantexemà.
We see things not as they are, but as we are. L. Rosten
Vediamo le cose non come sono, ma come siamo.
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Non credo che codesto possa estendersi alla totalità delle parlate venete: io, in questo caso, direi indormezà per l’aggettivo che descrive la parte, indormezare per il verbo.Sixie ha scritto:Si dice(va) dell'intorpidimento a seguito dell'anestesia: alle labbra, ad esempio, dopo la seduta dal dentista.
In effetti, l'anestesia si chiama indòrmia, però non si dice, della parte anestetizzata, che è indormìa, ma incantexemà.
Nel veronese mi pare che non si adoperi nemmeno inberir(e).
Inberìo l 'ho sentito usare da una conoscente a Sottomarina di Chioggia, a proposito del braccio intorpidito (ma non per il freddo, ché era d'estate, ma a causa di una malattia) e lo ritrovo nel Dizionario del polesano dei Romagnolo; incantexemà, invece, l'ho sentito usare dalle mie parti.
Riassumendo: inberìo è del polesano e del chioggiotto, incantexemà del polesano. Informigolà è panvèneto.
Nemmeno io credo esista il verbo inberìre, ma incantexemàre, sì.
Riassumendo: inberìo è del polesano e del chioggiotto, incantexemà del polesano. Informigolà è panvèneto.
Nemmeno io credo esista il verbo inberìre, ma incantexemàre, sì.
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Che, però, sembrerebbe piú affine a intirizzire…Sixie ha scritto:Un modo per rendere in veneto "questo vento gelido mi ha intormentito le mani" - e molto più preciso di un generico informigolamento - è inberìo: sto vènto el me ga inberìo le man.
Del resto, anche in italiano «si rimane incantati», e un congegno si può «incantare».Sixie ha scritto:Altro modo - che io trovo incantevole - è incantexemàre.
Si dice(va) dell'intorpidimento a seguito dell'anestesia: alle labbra, ad esempio, dopo la seduta dal dentista.
Intirizzire, sì. Impietrire, anche.
Ma allora è impetrìr del veneziano!
Imberìr potrebbe essere una variante di impetrìr...
Grazie, Infarinato!
Ma allora è impetrìr del veneziano!
Imberìr potrebbe essere una variante di impetrìr...
Grazie, Infarinato!
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Non ricordo di averlo sentito in sardo, però avere un arto intorpidito da formicolio dovrebbe essere infrommigai. Molto più frequente è il verbo cancarai, col participio passato cancarau, che significa anchilosato: lo usiamo in molte espressioni popolari come:
«ita ses, cancarau?» (cosa sei, anchilosato?), rivolto a qualcuno che non ha voglia di muoversi.
«mi seu cancarendi de su frius" (mi sto intirizzendo dal freddo), espressione molto usata anche nella versione italianizzata ("mi sto cancarando dal freddo").
In italiano il verbo che si sente più spesso è addormentare.
«ita ses, cancarau?» (cosa sei, anchilosato?), rivolto a qualcuno che non ha voglia di muoversi.
«mi seu cancarendi de su frius" (mi sto intirizzendo dal freddo), espressione molto usata anche nella versione italianizzata ("mi sto cancarando dal freddo").
In italiano il verbo che si sente più spesso è addormentare.
Ultima modifica di marcocurreli in data ven, 23 set 2016 17:13, modificato 1 volta in totale.
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