[xTSC] Gorgia dipendente dall’accento?

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[xTSC] Gorgia dipendente dall’accento?

Intervento di Infarinato »

Ligure ha scritto: mer, 30 mag 2018 14:47Mi hanno sempre incuriosito carte dell'AIS quale quella dedicata alla voce "patate".

[…]

Pur lasciando perdere, momentaneamente, gli aspetti di fonosintassi (/-ɸ-/), non mi stupirei se la manifestazione di questo fenomeno risultasse, in qualche modo, correlata colla posizione dell'accento nell'ambito della parola.

Le trascrizioni dell'AIS potrebbero anche indirizzare un profano in questa direzione, ma, di fatto – pur tralasciando gli aspetti di fonosintassi – risultano incoerenti rispetto ai Punti presi in esame.

[…]

Ma, in sostanza, esiste / è esistito il fenomeno della dipendenza dall'accento, come sembrano indicare le trascrizioni?
No. :) Scrive il Giannelli (L. Giannelli, Toscana, Pisa: «Pacini», 2000² [1976¹], p. 27):
Giannelli (2000), loc. cit., ha scritto:P. Fiorelli per Firenze e G. Rohlfs per l’intera area fiorentina individuano un solo allofono continuo per /t p/. A. Castellani parla invece di «fonotipi dispersivi» distinguendo tra due gradi di rilassamento. Aggiungerei anche un terzo allofono interdentale, presente in posizione immediatamente pre- e postonica, soprattutto in funzione stilistica (presente se sulla parola che contiene /t/ si concentra una certa enfasi o se la parola possiede una forte carica informativa). Le varianti piú rilassate sono in tutta l’area fiorentina ben prevalenti, e l’allofono interdentale è ben piú frequente nell'area fiorentino-pratese che altrove. Va inoltre notato che la frequenza degli allofoni meno rilassati cresce mano a mano che ci si allontana da Firenze.

Nelle aree periferiche della zona fiorentina (bassa Valdelsa, Valdarno superiore meridionale, Val di Bisenzio) /t/ e /p/ si presentano anche con [t] e [p], ancora in funzione stilistica. È invece assai dubbio se allofoni discontinui dei due fonemi possano presentarsi nella zona centrale dell'area fiorentina. 49

____________________
49 Sarebbero attestati frequentemente dall’AIS (ad es. P. 523, Firenze, passim) ma forse troppo frequentemente, per cui ha probabilmente ragione il CASTELLANI quando scrive che lo Scheuermeier ha spesso frainteso (op. cit., Bol. Filologia 19, p. 243).
Le ricopierei volentieri anche la lunga disquisizione del Castellani, loc. cit., sulla scarsa attendibilità delle trascrizioni dell’AIS, ma —ahimè— ora me ne manca proprio il tempo… magari un’altra volta! :)

Aggiungo, di passaggio, che è certo possibile —a livello fonetico— che in sillaba accentata, soprattutto in una parola piana o tronca, soprattutto «in tonia» (cioè in fin d’enunciato), l’allofono continuo («spirantizzato») sia un po’ meno continuo (il che ha pure un suo senso da un punto di vista diacronico, se s’interpreta la gorgia toscana come un fenomeno d’indebolimento consonantico)… Ecco, forse, è questo il problema maggiore delle trascrizioni dell’AIS: che —fraintendimenti a parte (o forse proprio perché è spesso mancata la capacità d’interpretare la resa fonetica)— non si è distinto, se non il fonetico dal fonematico, perlomeno il «tassofonico» (allofonico contestuale) dal «variofonico» (allofonico accidentale)…
Ligure
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Intervento di Ligure »

La ringrazio molto della risposta. Quanto da lei riferito in merito al livello fonetico concorda anche colla mia esperienza – che ritengo più modesta – del contesto locale.

Ovviamente, non posso che concordare colle conclusioni esposte. Infatti, come lei scrive, oltre ai non infrequenti e non sempre banali fraintendimenti e nonostante il fatto che non sia stata effettuata un'adeguata distinzione tra il valore fonetico e quello fonematico, non è stata neppure segnalata la differenza tra allofoni e variofoni.

Inserisco, se a qualcuno può interessare, un riferimento, che ho trovato in rete, in cui si fa un cenno anche all'aspetto rappresentato dalla continuità allofonica: http://webcache.googleusercontent.com/s ... 20P.-etal-
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