«Negus»
Inviato: ven, 30 dic 2022 15:44
Titolo nobiliare etiope corrispondente a quello di re. In rete si trovano un paio di negusso (e uno dei due risultati ha anche negussa).
Spazio di discussione sulla lingua italiana / Discussion board on the Italian language
https://www.achyra.org/cruscate/
Sì, ma —a parte le contingenze del caso specifico— questa mentalità è autolimitante senza una chiara ragione: se devo, o se voglio, parlare di qualcosa in italiano, posso desiderare di farlo con parole italiane, anche se la cosa nasce o si trova oltre i confini del nostro paese, anche se è specificissima di una cultura che non è la nostra: non c'è nulla di bislacco in questo. Possiamo benissimo parlare della Caaba (e non della كعبة o della Kaʿba) anche se è araba, di Nanchino (e non di 南京 o Nánjīng) anche se è cinese, di Visnù (e non di विष्णु o Viṣṇu) anche se è indiano, eccetera, senza porci limiti da soli.Rollo Tomasi ha scritto: ven, 30 dic 2022 23:31 In questo caso credo posa valere la stessa cosa che per Fuhrer, Caudillo e Shogun, essendo un termine caratteristico di un determinato paese e una cultura specifica, si può anche lasciare semplicemente così.
E invece da me si dice nègusse.Lorenzo Federici ha scritto: sab, 31 dic 2022 2:19 Per l'accentuazione, l'unica possibile in toscano non essendo un verbo con vari pronomi alla fine è quella piana, negússe
Specifico che intendevo questa mia visione come personale preferenza, non c'è nulla di male a tradurre o adattare. A me non piacciono particolarmente questo genere di adattamenti, ma è una cosa mia, mi suonano un po' forzati.G. M. ha scritto: sab, 31 dic 2022 0:51Sì, ma —a parte le contingenze del caso specifico— questa mentalità è autolimitante senza una chiara ragione: se devo, o se voglio, parlare di qualcosa in italiano, posso desiderare di farlo con parole italiane, anche se la cosa nasce o si trova oltre i confini del nostro paese, anche se è specificissima di una cultura che non è la nostra: non c'è nulla di bislacco in questo.Rollo Tomasi ha scritto: ven, 30 dic 2022 23:31 In questo caso credo posa valere la stessa cosa che per Fuhrer, Caudillo e Shogun, essendo un termine caratteristico di un determinato paese e una cultura specifica, si può anche lasciare semplicemente così.
Sono abbastanza sicuro che anche le lingue d'Etiopia abbiano «suoni e alfabeti diversi [dall'italiano]».Rollo Tomasi ha scritto: dom, 01 gen 2023 21:56 Riguardo agli adattamenti che cita, credo la questione sia diversa, perché li si tratta di adattamente dovuti anche a differenti fonetiche e necessità di traslitterazione da lingue con suoni e alfabeti diversi.
Ad esempio la classica questione sul nome del principale politico cinese del '900, che quando ero più giovane veniva chiamato Mao-Tse tung e oggi invece lo vedo sempre scritto e pronunciato come Mao Zedong, e tutt'ora non ho ancora capito quale sia la corretta grafia e pronuncia nell'originale mandarino.
La pronuncia è la stessa: si tratta semplicemente di due diversi sistemi di «romanizzazione».Rollo Tomasi ha scritto: dom, 01 gen 2023 21:56 Ad esempio la classica questione sul nome del principale politico cinese del '900, che quando ero più giovane veniva chiamato Mao-Tse tung e oggi invece lo vedo sempre scritto e pronunciato come Mao Zedong, e tutt'ora non ho ancora capito quale sia la corretta grafia e pronuncia nell'originale mandarino.
Basta consultare il DiPI cartaceo per avere la risposta: [mao̞ d̥zɤ d̥ʊɴ] (ometto i toni per semplicità).Rollo Tomasi ha scritto: dom, 01 gen 2023 21:56 Ad esempio la classica questione sul nome del principale politico cinese del '900, che quando ero più giovane veniva chiamato Mao-Tse tung e oggi invece lo vedo sempre scritto e pronunciato come Mao Zedong, e tutt'ora non ho ancora capito quale sia la corretta grafia e pronuncia nell'originale mandarino.
L'italiano per "negus" è "re" o "imperatore", non è "negusso". Infatti, così come aggiungere "s" a caso in fondo alle parole non mi fa parlare spagnolo (las finestras estanno apiertas?), mettere qualche vocale qua e là non trasforma le parole straniere in italiane.G. M. ha scritto: sab, 31 dic 2022 0:51 [...] questa mentalità è autolimitante senza una chiara ragione: se devo, o se voglio, parlare di qualcosa in italiano, posso desiderare di farlo con parole italiane, anche se la cosa nasce o si trova oltre i confini del nostro paese, anche se è specificissima di una cultura che non è la nostra: non c'è nulla di bislacco in questo. Possiamo benissimo parlare della Caaba (e non della كعبة o della Kaʿba) anche se è araba, di Nanchino (e non di 南京 o Nánjīng) anche se è cinese, di Visnù (e non di विष्णु o Viṣṇu) anche se è indiano, eccetera, senza porci limiti da soli.![]()
E invece sì, se è fatto bene (almeno nel significato 2; per l'1 ci vorrà tempo...).brg ha scritto: ven, 06 gen 2023 21:21 [...] mettere qualche vocale qua e là non trasforma le parole straniere in italiane.
Di nuovo, non c'è nessuna ragione per porsi limiti da soli. La lingua non è vincolata a un confine fisico disegnato su una cartina. Se Betelgeuse può avere un nome italiano, perché non può averlo una cosa umana sul pianeta Terra?brg ha scritto: ven, 06 gen 2023 21:21 Se uno poi sente la necessità di dover usare la parola nativa, bene, allora che la usi senza tanti fronzoli. Non mi pare che esistano, al momento, possibilità per un uso della parola "negus" fuori dal contesto storico e geografico che l'ha partorita.
In un'Italia ideale sarebbe il mio sogno (ai miei occhi, anzi, sarebbe persino "banale" e ovvio avere un'istituzione simile: non è proprio una fantasia dell'altro mondo); ma nell'Italia reale, dove il governo che vuole l'italiano in Costituzione è lo stesso che crea il «Ministero delle imprese e del made in Italy», l'ipotesi (di cosa potrebbero «fissare») invece mi preoccupa molto... e finisco per apprezzare gli aspetti positivi di una certa "anarchia".domna charola ha scritto: sab, 07 gen 2023 11:01[...] O si arriva a un organo con potere normativo, per cui si decide che in italiano quel luogo si traslittera e scrive solo in un modo, e tutti si attengono a ciò, oppure non si va molto lontano. [...]