Carnby ha scritto:Però il Bangladesh non è stricto sensu il Bengala: è quello che un tempo si chiamava Bengala orientale (il Bengala occidentale è in India).
Ci ho pensato su prima di scriverlo, poi l’ho scritto lo stesso, fiducioso che qualcuno avrebbe dissipato i miei dubbi. Quindi la denominazione in italiano — anche se non piú usata — è Bengala orientale?
Ferdinand Bardamu ha scritto:Quindi la denominazione in italiano — anche se non piú usata — è Bengala orientale?
In teoria sì. In ogni caso, il DOP 2ª edizione (1981) lo riporta così com'è, senza rimandi a una voce «più italiana» (come invece fa altre volte). Ricordo che anni fa pensavo che Bangladesh (che in bengali/bengalese significa il «Paese del Bengala» e che era il Pachistan orientale fino al 1971) significasse «Bengala di destra» (dato che sulle carte geografiche compare «sulla destra») anche per la blanda assonanza tra -desh e destra.
Sto seguendo il Giro d'Italia. Non si usa più scrivere testa della corsa e gruppo ma front of the race e peloton. Al Tour de France invece continuano ad usare il francese.
Bangladese è il termine usato nelle carte d'identità e permessi di soggiorno.
Direi che è l'unico adatto, visto che bengalese si applicherebbe allo stato del Bengala in India.
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
u merlu rucà ha scritto:front of the race e peloton
Un misto di inglese e francese (in inglese «vero» sarebbe platoon)?
u merlu rucà ha scritto:Al Tour de France invece continuano ad usare il francese.
E alla Vuelta l'idioma di Cervantes (almeno spero).
Comunque non ci sono scuse: basterebbe scrivere in carattere grande Testa della corsa e sotto, più piccolo, Front of the race, per il mercato internazionale.
Carnby ha scritto:…basterebbe scrivere in carattere grande Testa della corsa e sotto, più piccolo, Front of the race, per il mercato internazionale.
Il mercato internazionale potrebbe fare lo sforzo di imparare due parole (oltre a quelle che conosce già: pizza e spaghetti) di una lingua fondamentale per la cultura mondiale!
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
Il Larousse e l'Académie française non sono d'accordo.
Ammettendo comunque l'origine spagnola, ci sarebbe solo un passaggio ulteriore: sp. pelota > sp. pelotón > fr. peloton (da cui ingl. platoon) > ingl. peloton (solo nel significato di «gruppo centrale di una corsa»).
Non sapevo che l'inglese avesse preso in prestito peloton che usa al posto di platoon (anch'esso di origine francese, ma adattato alla lingua) nel senso sportivo.
SinoItaliano ha scritto:Direi che è l'unico adatto, visto che bengalese si applicherebbe allo stato del Bengala in India.
Più precisamente bengalese occidentale. Non esiste uno stato indiano che si chiami Bengala e basta.
Sono molto probabilmente coniazioni parallele in generale. Quanto alla specifica accezione ciclistica, francamente ignoro se in italiano il forestierismo in questione sia un calco integrale dal francese o dallo spagnolo (essendo piuttosto recente, pensavo dallo spagnolo), e quale delle due lingue l’abbia usato per primo in quest’àmbito (probabilmente il francese).
Quello che volevo semplicemente sottolineare è che non si tratta(va) d’una parola inglese.
Quest'articolo sul sito dell'ANSA c'informa di un faraonico progetto (quando mai i grandi progetti non sono "faraonici"?) per convogliare le acque dai grandi fiumi del sud della Cina verso il nord del Paese.
Ebbene, il giornalista non ha ritenuto di dover rendere in italiano semplici locuzioni come "Western Route", "Middle Route" e "Eastern Route", né il nome stesso del progetto, "South-North Water Diversion Project". Probabilmente egli ha ripreso la notizia da qualche organo d'informazione in inglese, e fin qui niente di male; tuttavia avrebbe dovuto domandarsi se queste espressioni siano quelle originali, adoperate dagli stessi cinesi (dubito, ma allora avrebbe avuto un'attenuante), o se l'agenzia in inglese non le avesse tradotte in quella lingua dal cinese: nel qual caso egli avrebbe dovuto fare lo stesso, e trasformarle in italiano. Esattamente come ha fatto scrivendo "diga delle Tre Gole" e "Fiume Giallo".
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
Infarinato ha scritto:Quanto alla specifica accezione ciclistica, francamente ignoro se in italiano il forestierismo in questione sia un calco integrale dal francese o dallo spagnolo (essendo piuttosto recente, pensavo dallo spagnolo), e quale delle due lingue l’abbia usato per primo in quest’àmbito (probabilmente il francese).
Il ciclismo si è sviluppato inizialmente in Francia, poi in Italia, quindi presumo che la forma spagnola e inglese tecnica siano derivate dal francese. In italiano ho sempre sentito parlare di gruppo e non di plotone (e lo seguo da 50 anni). Al massimo con plotone si indica un gruppo molto ristretto di corridori, un gruppetto. L'italiano ha resistito alla penetrazione del francese perché il ciclismo era molto popolare e ha usato parole nazionali.
Ferdinand Bardamu ha scritto:Spero di aver adattato bene il toponimo alla grafia italiana. Se non fosse cosí, gli esperti (Souchou) mi correggano pure.
Sí, va bene; se si volesse sottolineare la presenza d’un accento secondario, si potrebbe scrivere anche Fucú Scimà. (Shima, infatti, è anche parola autonoma, che significa «isola».) In giapponese sarebbe [ɸɯ̥ˈkɯɕiˌmɐ̥] — per la precisione, «[ɯ̥]» è sorda al 100%, mentre «[ɐ̥]» lo è solo al 50%; purtroppo l’IPA ufficiale non permette di fare distinzioni…
u merlu rucà ha scritto:Non si usa più scrivere testa della corsa e gruppo ma front of the race e peloton.
L'ho visto oggi anch'io: in realtà le scritte sono tutte in inglese (c'è scritto perfino Fight for Pink come «sottotitolo») e oggi, nella tappa a cronometro, c'era scritto Time trial standings.
Per esigenze di mercato (anzi di marketing) è stato abolito l'italiano.
Se non ci fosse stato già il Tour de France, l'avrebbero ribattezzato Tour of Italy.
Carnby ha scritto:Per esigenze di mercato (anzi di marketing) è stato abolito l'italiano.
Sí, ma la telecronaca della RAI è ancora in italiano. Uno straniero che guarda la corsa legge le scritte in inglese ma sente i commenti in una lingua che non capisce… Bah.