Giorgio Pagano ha scritto:Le rammento che dopo la riforma Moratti l'inglese in Italia è obbligatorio fin dalla prima elementare.
Questa infatti è una sciocchezza.
Comunque, anch'io credo che l'inglese ora come ora minacci seriamente la biodiversità linguistica (anche a me piace molto questa espressione

).
Quello che non credo è che questa malattia si possa curare isolandosi, facendo finta di nulla, non studiando l'inglese e rifiutandosi di parlarlo. La conoscenza della lingua di per sé non può provocare l'eliminazione di tutte le altre: il problema della colonizzazione è politico.
Non è pensabile che si affermi una lingua di comunicazione internazionale diversa dall'inglese. O meglio, sarebbe possibile se crollasse l'impero anglosassone
e se ne creasse un altro. Ad esempio cinese o indiano (ma in quest'ultimo caso continueremmo comunque a parlare inglese, suppongo: e probabilmente anche nel primo). Perché poi si affermi l'esperanto, oltre al crollo dell'impero anglosassono servirebbe la creazione di uno Stato sovranazionale di scala globale che decidesse di adottarlo come lingua ufficiale. Insomma, non sono cose molto probabili (all'interno dei prossimi due o tre secoli)...
L'unica cosa possibile è indebolire l'impero fondomonetarista e restituire sovranità e autodeterminazione ai popoli (nell'America Latina se la stanno riprendendo di già) cancellando il loro "commissariamento" anglosassone e anglofono...
Comunque un libro da leggere è
questo (fra l'altro è attraverso un articolo su questo libro con intervista all'autore che conobbi la Crusca e il suo sito).
P.s.: forse converrebbe dividere questo filone: l'argomento (la biodiversità linguistica) è interessante e lo merita.