Ancora su «bumerango»

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Marco1971
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Ancora su «bumerango»

Intervento di Marco1971 »

Scrive il Diccionario Panhispánico de Dudas (rosso mio):
búmeran o bumerán. La voz inglesa boomerang (‘arma arrojadiza que, cuando no da en el blanco, vuelve al punto de partida’) se ha incorporado al español con dos acentuaciones, ambas válidas. En varios países americanos, como la Argentina, México o el Ecuador, se conserva la pronunciación esdrújula etimológica, que debe representarse en español con la grafía búmeran: «La brillante maniobra [...] se está transformando en un búmeran» (Wornat Menem-Bolocco [Arg. 2001]); en cambio, en España y otras partes de América es más frecuente la pronunciación aguda que refleja la grafía bumerán: «El objeto era demasiado pesado y tenía una forma demasiado atípica para ser un bumerán» (Vanguardia [Esp.] 16.2.95). No debe usarse la forma híbrida bumerang, que no es ni inglesa ni española. La forma esdrújula es invariable en plural: los búmeran; el plural de la forma aguda es bumeranes (→ PLURAL, 1g).
E il Dizionario Panitaliano dei Dubbi chi lo scriverà?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Proseguo (con o senza permesso :D). In italiano esistono 32 parole uscenti in –ango, di cui 6 (o 5, escludendo la variante di orango) in –rango: charango, condurango, glifocrango, orango, rango, urango. Non vedo quindi in che modo l’italianizzazione bumerango possa stridere, visto che s’inserisce in una nutrita serie. Le remore vanno attribuite, pare, alla paura irrazionale della novità indigena, mentre timor non incute la novità forestiera.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Carnby
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Re: Ancora su «bumerango»

Intervento di Carnby »

Stavo leggendo Razze e popoli della Terra (datato ma monumentale) di Biasutti quando mi sono imbattuto in bumerang. Non è ancora bumerango, ma almeno è adattato. Sempre a riguardo di antropologia, il pregevole Dizionario di antropologia Zanichelli riporta invece solo boomerang.
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G. M.
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Re: Ancora su «bumerango»

Intervento di G. M. »

Carnby ha scritto: sab, 02 lug 2022 12:15 [...] mi sono imbattuto in bumerang. Non è ancora bumerango, ma almeno è adattato. [...]
Non sarete sorpresi, ma io mi sento più vicino alle posizioni del DPD e di Marco. Nella mia attività di divulgazione della nostra "causa" sulle reti sociali, in questi anni, ho avuto modo di vedere che anche fra i nostri simpatizzanti ha una diffusione ampia la posizione secondo cui una parola si considera "italiana" se rispetta le norme della nostra ortografia, mentre il rispetto della fonotassi è trattato come cosa secondaria, praticamente trascurabile; questa posizione è diffusa anche da voci note, come Zoppetti, che l'ha espressa più volte. Secondo me, paradossalmente, oggi approvare questi semiadattamenti rischia di essere controproducente per le strutture dell'italiano, facendo passare l'idea che l'"italianizzazione" consiste primariamente in un adattamento grafico, e una volta fatto quello la parola è "italiana". Ma la grafia, per quanto importante, è solo una parte delle strutture di una lingua; altrettanto se non più importante è il suono, soprattutto per una lingua come l'italiano, coi suoi caratteri peculiari.

Gli adattamenti solo grafici, del tipo bumerang, secondo me sono più o meno accettabili solo se scritti rigorosamente in corsivo, come i forestierismi che «non si scrivono come si dicono».
Graffiacane
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Re: Ancora su «bumerango»

Intervento di Graffiacane »

A me non dispiace il piú agile bumerano, proposto qui.
Avatara utente
Carnby
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Re: Ancora su «bumerango»

Intervento di Carnby »

Graffiacane ha scritto: dom, 03 lug 2022 13:56 A me non dispiace il piú agile bumerano, proposto qui.
Il che è simile allo spagnolo bumerán, però attenzione: così facendo si perde un fonema; non è questo il caso, ma potrebbe capitare di dover rinunciare a un elemento distintivo importante e confondere due parole (è già successo con adsorbente e *absorbente, di significato opposto ma unificati in assorbente).
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